lunedì 26 ottobre 2015

DISSESTO CONTINUATO

" DISSESTO....CONTINUATO...." UN RICORDO A TUTTI COLORO CHE HANNO PERSO LA VITA...E A CHI SI PRODIGA PER RIMEDIARE AI DANNI....

" PER NON DIMENTICARE CHI CI HA RIMESSO LA VITA...E RICORDARE A CHI DI DOVERE CHE BISOGNA AGIRE SU PREVENZIONE E NO A MISURE TAMPONE "


domenica 25 ottobre 2015

ISTITUIRE I PRESIDI IDRAULICI......

Rossano, Tonino Caracciolo: “Dopo l’alluvione come ripartire”

COMUNICATO STAMPA

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Il  Governo Regionale ha reperito 4 milioni di euro per affrontare il dramma dell’alluvione del 14 agosto nei territori rurali. Trattandosi di fondi POR le procedure sono necessariamente rigorose e scadenzate. Si tratta di localizzare interventi per la messa in sicurezza delle aree agricole danneggiate attraverso progetti approntati dai Comuni, Consorzio di Bonifica e Calabria Verde entro il prossimo 30 ottobre.  E qui casca l’asino. E’ già partita la corsa a chi si accaparra di più,  con l’aggravante che qualcuno dei soggetti citati non ha neppure letto il bando! La solita storia si dirà. Quella di tutte le emergenze e di tutti i disastri, allorquando ognuno cerca danaro senza che ci siano effetti misurabili sulla riduzione effettiva e controllabile del rischio. E’già  accaduto in questi giorni in Sardegna ad Olbia dove il ponte realizzato con i fondi della precedente emergenza è già saltato via. Meglio della Calabria  dove,  in passato, con i soldi delle alluvioni  abbiamo  finanziato marciapiedi e pali della luce.
Ma, come ha ripetuto il Presidente della Regione proprio lunedì scorso a Lamezia in occasione di un convegno dell’ANCI sul rischio idrogeologico (rigorosamente assenti Rossano e  Corigliano!),  occorre cambiare registro.

Definendo una volta per tutte chi fa che cosa, come e quando la fa. E non c’è occasione migliore di quella offerta dal bando regionale e dalle altre  risorse già  disponibili o che lo saranno nel prossimo  futuro per dare prove di coerenza.
Ecco perché scrivo.
Per dare un contributo fattivo e per evitare che si sprechino risorse senza effetti certi e sicuri di riduzione del rischio di frana ed alluvione.
Cominciamo da un problema di metodo. Non ci sono e non ci saranno  progetti ed interventi  seri e credibili  senza un preventiva ed esaustiva analisi delle frane, dello stato della rete di colo, delle aree erose, della copertura vegetale e dell’uso del suolo dei bacini idrografici interessati. C’è assoluto bisogno di uno studio che evidenzi anche lo stato delle opere idrauliche, argini, briglie , soglie, ecc, che definisca  le priorità e si configuri come  un master plan dei bacini idrografici   in grado di pianificare anche  le attività di controllo e manutenzione. Solo da una  analisi di questo genere  potrà  discendere il  programma di azioni che  riguardano gli interventi strutturali, le manutenzioni ordinarie e straordinarie, la gestione delle aree agricole e forestali,  il ripristino della funzionalità delle aree ad agricoltura intensiva, le attività di monitoraggio e controllo.
Come si può comprendere, occorre che la si smetta di alzare la mano per chiedere danaro senza che si abbiano piani e progetti  seri, credibili, realizzabili e controllabili. Si tratta di innestare una  radicale inversione di tendenza. La comunità ne ha urgente bisogno e gli enti pubblici interessati debbono immediatamente  cambiare rotta.
Per fare ciò analizziamo sinteticamente  cosa possono e devono  fare i vari attori che gestiscono la sicurezza dei nostri territori e quali risorse finanziarie possono attivare. Perché le risorse ci sono, occorre saperle intercettare e, soprattutto spendere bene.
Cominciamo da Calabria Verde. Com’è noto l’Azienda  Regionale è già destinataria di oltre 100 milioni di euro per la manutenzione dei bacini idrografici. Per ora, non avendo mezzi adeguati, non  può andare oltre i lavori manuali. Bene,  si concentrino le forze, a prescindere dalla localizzazione dei cantieri, sui punti di intervento prioritari e si compiano con immediatezza le prime operazioni per ripristinare l’officiosità idraulica della rete minore di colo. Sarebbe già un buon risultato. Ma Calabria Verde sarà capace di farlo? Credo francamente di no. Il carrozzone è ancora tale, mal gestito e male organizzato. Diamogli  però una prova di appello sapendo che, al momento, Calabria Verde non può andare oltre : ci basta che faccia almeno  due cose.  Che non improvvisi   progetti  in 24 ore come ha fatto fin qui ma proceda alla manutenzione programmata dei corsi d’acqua secondo quanto individuato nel master plan  e che  renda finalmente operativi i Presidi Idraulici, con funzione di controllo, rilevazione e monitoraggio, dando corso, finalmente, dopo 13 anni!,  alle Deliberazione delle varia Giunte Regionali che si sono succedute negli  anni trascorsi dalla loro prima  istituzione  dando anche così  la giusta  dignità ai 230 sorveglianti idraulici attivi in Calabria..
Nell’ambito del Master Plan, al Consorzio di Bonifica si consenta di ripristinare subito gli argini danneggiati e ripulire le aree agricole inondate attraverso la redazione dei relativi progetti, ma gli si chieda anche di assumere chiare  precise responsabilità nella gestione delle attività di manutenzione della rete di scolo di sua competenza. Potrà così spendere utilmente una parte dei 4 milioni di euro.
Ed i Comuni? Ne hanno cose da fare, purché lo vogliano seriamente.  Intanto predispongano i progetti per la sistemazione della  rete delle strade interpoderali danneggiate, potranno così avere un po’ di risorse a beneficio  delle aziende agricole. Per i 4 milioni di euro, credo non possano andare oltre. Ma i Comuni possono e debbono fare molto di più. Perché i soldi ci sono ma bisogna saperli attivare. E su questo ho seri e documentati dubbi. Ma tant’è, cerchiamo comunque di dare una mano. Non mi stancherò mai di segnalare il loro cronico ritardo nella redazione dei progetti di sistemazione delle frane e delle aree inondate. Bisogna che capiscano una volta per tutte che senza i progetti perderanno sia  le risorse del Programma Italia Sicura  che quelle regionali definite  nel POR 2015-2020.
Da due mesi vado ripetendo che occorrono livelli di progettazione definitiva od esecutiva perché vige ormai un sistema di valutazione, con tanto di punteggio, al quale non si può più sfuggire! E’ inutile fare richieste senza progetti e Dio sa di quanti ce ne sono da fare tra Rossano e Corigliano. A Rossano basti pensare al quartiere Santa Chiara, all’area intorno all’ex Tribunale,  a via XX Settembre, alla colossale frana Pantasima che grava su parte del quartiere Traforo,  ai tanti punti di crisi che si sono attivati lungo il perimetro del Centro Storico, alle rete di colo dello scalo ed all’adeguamento di quella del centro storico, alla sicurezza dei ponti e degli edifici pubblici e privati.
E non si dica che non ci sono le risorse per i progetti. Perché il Governo dal 2014 ha istituito il Fondo di rotazione per le progettazioni smontando così il comodo alibi della mancanza di danaro in Bilancio. Aggiungo però che ritengo ormai non più rinviabili  due scelte: che i Comuni si dotino del Piano di Protezione Civile e facciano seriamente prevenzione nei Piani Strutturali in corso di approvazione.
La sintesi che ho delineato, richiede che le problematiche della difesa del suolo  siano inquadrate  in uno strumento di programmazione che coordini ed  integri i vari attori nel contesto della pianificazione di bacino. Solo questo modo di procedere potrà  creare le condizione affinché le popolazioni a rischio,  nei quartieri dello Scalo e del centro storico di Rossano e Corigliano, possano ritrovare la loro tranquillità. Osservazione finale: un motivo in più perché Corigliano e Rossano comminino insieme.

Tonino Caracciolo, Geologo e già coordinatore del PAI

giovedì 15 ottobre 2015

PIOVE.... PIOVE..E TUTTI SOTT'ACQUA...

TORNA LA PIOGGIA...E SI VA SOTT'ACQUA...UNA STORIA INFINITA.....


A PICCOLI PASSI SI EFFETTUANO PULITURA DI VALLONI E VARI CORSI DI ACQUA SUL NOSTRO TERRITORIO... GRAZIE ANCHE AL FATTIVO LAVORO DEGLI OPERAI IDRAULICO FORESTALI DELL' AZ. REGIONALE CALABRIA VERDE...IN PRIMA LINEA.. - FINALMENTE SI VOLTA PAGINA...CI AUGURIAMO DI NON DOVER ASSISTERE PIU' A SITUAZIONI DI CRITICITA' COME VISTE ULTIMAMENTE SULL'ALTO IONIO COSENTINO.....ANCHE I SORVEGLIANTI IDRAULICI DA DIVERSI ANNI PRESENTI....DANNO IL LORO IMPORTANTISSIMO CONTRIBUTO...MONITORANDO LE ASTE FLUVIALI DI TUTTA LA CALABRIA, SEGNALANDO LE VARIE CRITICITA' RISCONTRATE........IN SILENZIO...E CON PROFESSIONALITA'. 

venerdì 2 ottobre 2015

L'INTERVENTO DI ALCUNI SINDACATI....

La nota del sindacato
Sorveglianza idraulica, Fai Cisl: strategica per la difesa del territorio
“E’ necessario individuare una strategia per affrontare tutti insieme le gravi difficolta’ presenti in Calabria e, pertanto, straordinarie debbono essere le forze e l’impegno da mettere in campo”. E’ quanto afferma Giuseppe Gualtieri, Segretario Generale della Fai Cisl Calabria. “Siamo in attesa di una inversione di rotta radicale” sostiene Gualtieri che, intervenendo a tutela dei lavoratori del servizio Sorveglianza idraulica, ribadisce che l’intero Comparto rappresenta una vera risorsa per la Regione. “Da tempo auspichiamo – continua Gualtieri – che si possano avviare iniziative efficaci per il rilancio e l’aumento della capacita’ produttiva della Regione nei diversi settori, partendo dalla Sorveglianza Idraulica che, attraverso il lavoro costante del personale addetto, deve essere la bussola necessaria a coniugare funzione produttiva e funzione protettiva. Cio’ nonostante questo personale rimane ancora in attesa di determinazioni e chiarezza in merito alle mensilita’ arretrate rispettivamente a settembre, ottobre, novembre e dicembre 2014 nonche’ della tredicesima mensilita’ 2014. Seppur siamo stati rispettosi e comprensivi dei tempi occorsi al buon avvio della macchina regionale, siamo altrettanto rigorosi su queste annose questioni e per poter considerare soddisfatte le nostre continue richieste e’ necessario avere certezze anche relativamente alla copertura finanziaria delle restanti mensilita’ utili al proseguo delle attivita’ lavorative dell’annualita’ 2015 e anche dell’anno futuro. Solo appellandosi alla serieta’ e al grande senso di responsabilita’ si potranno raggiungere ottimi risultati soprattutto in un momento in cui i temi della salvaguardia del territorio e del servizio idrografico sono presenti nelle discussioni politiche degli ultimi giorni a seguito dei disastri causati dalle alluvioni”. “L’investimento sulla sicurezza del territorio – secondo la Fai Cisl – dovrebbe partire, innanzitutto, dalla valorizzazione di risorse umane come queste altamente professionalizzate, creando una saldatura tra Sorveglianza Idraulica e collettivo, una saldatura che puo’ solo concretizzarsi attraverso una forte sinergia innanzitutto dei vari dipartimenti regionali coinvolti – Forestazione, Lavori Pubblici, Ambiente, Urbanistica, Protezione civile – ed enti attuatori quali Calabria verde e non per ultimi Consorzi di Bonifica. Per questo riteniamo fondamentale e necessaria che ci sia un’inversione di tendenza, partendo dalla concezione che la tutela del territorio non e’ un problema, ma un’opportunita’ da cogliere attuando prevenzione e manutenzione e allo stesso tempo difendendo e valorizzando il lavoro. Il nostro orizzonte – conclude Gualtieri – sara’ lottare per lo sviluppo di questo comparto strategico e per la valorizzazione e la giusta collocazione di questi lavoratori sia tecnica che giuridica; per ottimizzare il lavoro svolto sinora sollecitiamo e auspichiamo ancora una volta che l’azienda Calabria Verde porti a compimento le fasi procedurali avviate utili e necessarie all’inquadramento contrattuale di questi lavoratori nel pubblico impiego. La qualita’ del lavoro e’ strettamente connessa alla qualita’ delle tutele e dei diritti. Solo assolvendo a questo importante compito daremo un contributo importante affinche’ i fatti si affermino alle tante enunciazioni. Questi dati, da soli indicano emergenze e pretendono adeguate risposte. Come Fai Cisl, siamo in grado di presentarci con proposte e con la volonta’ di contribuire a costruire un futuro migliore per i cittadini calabresi”. (AGI)
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