mercoledì 28 settembre 2011

AUTORITA' DI BACINO REGIONE BASILICATA


AUITORITA' di BACINO della REGIONE BASILICATA





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giovedì 22 settembre 2011

PROPORRE IL NOBEL PER LA PACE AI LAMPEDUSANI





Lampedusa in rivolta: «Basta immigrati»
Polizia carica tunisini, scontri e sassaiole

Feriti, tentativi di linciaggio e ronde. Il sindaco:

Napolitano venga da noi. Il Viminale: in 48 ore tutti via



ROMA - Ancora scontri a Lampedusa tra la polizia e i tunisini, ma anche guerriglia tra isolani e immigrati
a colpi di sassate. È degenerata la protesta di alcune centinaia di tunisini che si stava svolgendo nei pressi
del porto vecchio. Alcuni migranti si sono impossessati di tre bombole di gas all'interno del ristorante Delfino
blu minacciando di farle esplodere. A questo punto le forze dell'ordine hanno caricato i manifestanti, assiepati
nell'area di un distributore. Molti immigrati sono saltati giù da un muro di recinzione per sfuggire alla carica.


Decine le persone rimaste ferite. Medicati nel Poliambulatorio dell'isola due agenti di polizia e un militare
 della Guardia di Finanza, oltre a una decina di migranti che presentano diverse escoriazioni e contusioni.
Per uno di loro, molto grave, il responsabile sanitario, Pietro Bartolo, ha chiesto il trasferimento urgente
 a Palermo in eliambulanza. Un immigrato avrebbe una gamba rotta.


Molti abitanti dell'isola hanno dato vita a una fitta sassaiola nei confronti degli immigrati, che hanno risposto
lanciando a loro volta pietre e suppellettili. Circa 300 tunisini stavano manifestato per le strade di Lampedusa
 al grido di «Libertà, libertà».


Tentativi di linciaggio. Due giovani hanno avvicinato un tunisino e lo hanno picchiato. Immediatamente
 sono intervenuti i poliziotti e i finanzieri che hanno fatto da scudo all'immigrato. «Ve ne dovete andare, bastardi
-gridano i lampedusani ai tunisini - avete rovinato un'isola. Non vi vogliamo più». I sei tunisini che avevano
rubato le bombole di gas sono stati sorvegliati a vista preso il distributore di benzina, dopo un tentativo di
 linciaggio. Alcuni di loro hanno delle ferite al volto. La guardia di finanza li ha poi caricati su un furgone per
portarli via.


Ronde di lampedusani vanno in giro per l'isola a caccia di tunisini. La tensione per le strade è alta, mentre
i turisti prendono il sole. Un lampedusano ha preso a calci un tunisino in fondo a via Roma, sotto gli occhi
della polizia in antisommossa che è subito intervenuta, caricando l'immigrato nel furgone di Lampedusa accoglienza.


Aggressioni e minacce ai giornalisti. Davanti al distributore la gente ha inveito contro i cronisti. «Andatevene è
meglio per voi», ha urlato con toni minacciosi un gruppo di una trentina di lampedusani. I cronisti sono stati
accerchiati e costretti ad andar via. «Non vi vogliamo, sparite». Il cameraman della Rai, Marco Sacchi, è
stato aggredito e la telecamera gettata a terra. Aggredita in precedenza una troupe di Sky. L'inviato Fulvio
 Viviano e l'operatore Davide Di Stefano, che stavano girando delle immagini nel porto dell'Isola, sono
stati aggrediti da un gruppo di lampedusani. Ieri sera i due giornalisti erano stati assaliti da un immigrato tunisino.


Gran parte dei 900 tunisini fuggiti ieri dal centro d'accoglienza sono stati riaccompagnati all'interno della struttura.
Si è così allentata, anche se solo di poco, la tensione tra i cittadini lampedusani che non nascondono la loro rabbia
 nei confronti dei migranti.


Il sindaco Rubeis: venga Napolitano da noi. «Abbiamo sull’isola 1500 deliquenti che ieri hanno dato fuoco
al centro. Il ministro Maroni si muova perché noi acceteremo più nessun immigrato. Il presidente Napolitano
venga a Lampedusa a darci la solidarietà se davvero l’Italia è unita. Siamo stanchi di questa linea morbida
adottata dalle forze dell’ordine nei confronti degli immigrati tunisini. Non si capisce perchè negli stadi, quando
ci sono disordini, poliziotti e carabinieri usano subito le maniere forti contro gli stessi connazionali. Invece,
 a Lampedusa, accade tutt’altro. Ci vuole anche qui il pugno forte e rinchiudere le centinaia di tunisini che
bivaccano da ieri per le strade al campo sportivo».


Dino De Rubeis, scortato da tre agenti di polizia, si è barricato nel suo ufficio dopo che tre lampedusani
hanno tentato di aggredirlo, contestandogli di avere tenuto una linea morbida sull'immigrazione. In un cassetto
dell'ufficio, De Rubeis tiene una mazza da baseball. «Mi devo difendere, e sono pronto a usarla, scrivetelo pure.
Siamo in presenza di uno scenario da guerra, lo Stato mandi subito elicotteri, navi per trasferire i tunisini che
 vagano per l'isola dopo avere incendiato ieri il centro di accoglienza». Davanti al municipio ci sono decine di
 persone, alcune contestano il sindaco, altre urlano contro gli immigrati.


«Alle associazioni umanitarie dico: non vi permettete di accusare di razzismo i lampedusani, hanno dato fin
 troppo. Siamo in guerra, la gente a questo punto ha deciso di farsi giustizia da sola», dice poi il sindaco.


Dopo alcune ore il sindaco ha chiesto «scusa al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Adesso
che gli animi si sono un po' placati, mi rendo conto d'aver usato parole inappropriate. Sono mortificato
 per le parole utilizzate, ma qui la situazione è davvero ingestibile e si perde il lume della ragione.
Rinnovo però, con le dovute maniere, l'appello al presidente Napolitano che è bipartisan e il padre della
 nostra Italia. Valuti la possibilità di venire a Lampedusa signor presidente e venga in difesa di quelli che
sono i diritti di questa popolazione, ancora orgogliosa di essere italiana».


Chiusa la scuola. Il dirigente della scuola di Lampedusa, dopo avere consultato il sindaco, ha chiuso il
portone e chiesto agli insegnanti di vigilare sugli alunni e al personale di controllare gli accessi. Tra le
gente c'è paura e timore che i migranti che vagano per l'isola possano aggredire bambini e ragazzi.


Entro le prossime 48 ore tutti i clandestini presenti a Lampedusa saranno trasferiti per essere poi
 rimpatriati. Lo assicura il Sottosegretario all'Interno con delega all'immigrazione e asilo, Sonia Viale.


Nella notte erano iniziati i trasferimenti dopo l’incendio doloso che ieri pomeriggio ha distrutto il
Centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola. Circa 200 tunisini sono stati imbarcati su due
 C130 dell’Aeronautica militare diretti alla base di Sigonella (Catania). Gli extracomunitari rimasti sull’isola,
 oltre un migliaio, hanno trascorso la notte all’addiaccio all’interno dello stadio comunale. Solo un centinaio,
 tra cui una ventina di donne, sono rimasti nel centro, che tuttavia è inagibile: le palazzine dove vengono
 ospitati gli immigrati sono state infatti divorate dalle fiamme.


I rimpatri sono stati la miccia degli incidenti di ieri. I tunisini chieodno di non tornare nel loro Paese mentre
per l'Italia è valido l'accordo per i rimpatri. Ieri pomeriggio i nordafricani hanno dato alle fiamme il centro di
accoglienza.


I danni sono ingenti, come ha confermato anche il responsabile della struttura, Cono Galipò, che non ha dubbi
sulla natura dolosa del rogo, visto che poco prima nelle camerate dove si sono sviluppate le fiamme era stato
compiuto un sopralluogo. La tensione tra i tunisini era cresciuta negli ultimi giorni, dopo la conferma da parte
del governo della linea dura circa il proseguimento dei rimpatri. L’inchiesta aperta dalla Procura di Agrigento
 contro ignoti dovrà adesso identificare gli autori dell’incendio e accertare eventuali responsabilità. Ieri il sindaco
di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, aveva lanciato un nuovo appello al premier Berlusconi e al
ministro Maroni per trasferire immediatamente tutti gli immigrati ancora sull’isola.
Decine di lampedusani presidiano da questa mattina il Comune per protestare contro l’incendio appiccato
ieri da un gruppo di immigrati tunisini al centro di accoglienza ma soprattutto perchè chiedono che i tunisini non
girino liberamente per l’isola. Il Comune si trova proprio di fronte al campo sportivo dove i tunisini hanno
 trascorso la notte all’addiaccio per l’inagibilità di gran parte della struttura incendiata. «I miei concittadini
- spiega il sindaco Bernardino De Rubeis - hanno ragione e mi chiedono che i tunisini spariscano dalla loro vista.
È una situazione che non può continuare. Il Viminale deve intervenire al più presto».


Boldrini: in fumo lavoro di tanti anni. «Sono amareggiata e rattristata: il nostro lavoro di tanti anni è andato
in fumo». Con queste parole Laura Boldrini, portavoce in Italia dell’Unhcr, l’alto commissariato Onu per i rifugiati,
commenta al Messaggero in edicola la rivolta degli immigrati tunisini a Lampedusa che ha portato
alla distruzione del centro d’accoglienza.«Una rivolta simile si poteva prevedere e infatti noi l’avevamo
prevista, mettendo in guardia le autorità», ricorda Boldrini. Adesso, «occorre trovare nel più breve tempo
 possibile una soluzione alternativa, fino a che la struttura non sia riparata. Lampedusa ora è sguarnita di un
centro di prima accoglienza e le cose si sono fatte più difficili e complicate di prima».
Mercoledì 21 Settembre 2011 -


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Lampedusa e Linosa  19 - 24 settembre
La più importante festa popolare di Lampedusa ricorre nel mese di settembre ed è dedicata alla Madonna di Porto Salvo, patrona e protettrice dell’Isola.
I lampedusani, molto devoti alla madonna, iniziano i preparativi per i festeggiamenti in suo onore la prima domenica di settembre, quando la statua viene trasportata in spalla dai pescatori con una lunga processione che partendo dal Santuario giunge alla Chiesa madre. Qui il simulacro rimarrà esposto fino al 22 settembre, giorno della solenne processione alla quale partecipa tutta la popolazione.


Alla fine dei festeggiamenti - che prevedono i giochi d’artificio, i giochi popolari in piazza, la famosa sagra del pesce, spettacoli e concerti bandistici vengono offerte ai turisti e ai lampedusani centinaia di chili di pesce azzurro fritti in una speciale friggitrice.
Si inizia con un antipasto, poi il pesce fritto, pane freschissimo locale e meloni tutto accompagnato da vino, coca-cola, aranciata, birra ed altro ancora. Per finire, una serata danzante in piazza con la partecipazione di tutti, turisti e lampedusani.

Il 23 settembre un’ultima processione riaccompagna la Madonna al Santuario, dopo aver attraversato il porto con inni e particolari grida dialettali.


" che questa ricorrenza possa far ritornare il sereno nel cuore di tutti,  Lampedusani e immigrati "

Per non dimenticare............  delle cose buone fatte dai LAMPEDUSANI


LAMPEDUSA e i LAMPEDUSANI meriterebbero il PREMIO NOBEL per la PACE!!!
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Ponte sullo Stretto. Fedele (Pdl)«Il progetto concreto è già avviato»

Ponte sullo Stretto. Fedele (Pdl)
«Il progetto concreto è già avviato»
Luigi Fedele, capogruppo Pdl alla Regione, difende il progetto del Ponte sullo stretto affermando che «non è amico della Calabria chi si oppone alla realizzazione del Ponte»
 
Ponte sullo Stretto. Fedele (Pdl)«Il progetto concreto è già avviato» «Non è amico della Calabria chi si oppone alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, un’opera dall’indubbio valore infrastrutturale e che rappresenta un volano per lo sviluppo economico e sociale della nostra terra». A dirlo è il capogruppo del Pdl alla Regione, Luigi Fedele. «Le prese di posizione –afferma Fedele – che recentemente si sono ritagliate nuovamente spazio sulla stampa da parte di alcuni parlamentari calabresi, di centrosinistra, non fanno altro che alimentare confusione tra l’opinione pubblica su un progetto che è concreto e già ben avviato. La conferma arriva dallo stesso amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, che ha annunciato che entro 12 mesi apriranno i cantieri principali per la realizzazione del Ponte fornendo, peraltro, alcuni dettagli procedurali, già definiti, che testimoniano i significativi passi avanti per la realizzazione della megainfrastruttura. Sono già stati, infatti, firmati contratti con i soggetti a cui è affidato il compito di finire il progetto e realizzare l’opera. E sulla sponda calabrese, in particolare, sta per concludersi un primo cantiere necessario allo spostamento della linea ferroviaria che poi consentirà l’apertura di un successivo cantiere per la costruzione della torre. Non avrebbe alcun senso – continua il capogruppo del Pdl alla Regione – fare retromarcia di fronte ad una sfida che sarà decisiva per il futuro del nostro territorio in virtù delle ricadute positive anche in termini occupazionali e per l’indotto che andrà a stimolare. Inoltre, la Società Stretto di Messina non assumerà decisioni che non siano state preventivamente concertate con i cittadini delle aree coinvolte nel progetto per condividere al massimo un percorso che intende rispettare gli interessi delle istituzioni e quindi della collettività. Chi ha a cuore le sorti della nostra regione, pertanto, non può remare contro la costruzione di un’infrastruttura foriera di opportunità e che rilancerà la Calabria nello scenario internazionale».

venerdì 9 settembre 2011

"L'Afor è incapace di gestire il servizio di vigilanza e sorveglianza idraulica"

era il 18-01-2011
 

 

Danilo Colacino
CATANZARO -

La presentazione del servizio di monitoraggio e sorveglianza idrogeologica, avvenuta ieri nella Casa delle Culture, ha
segnato una tappa fondamentale nel processo di riconversione dell'Afor, agenzia alla quale è stata anche affidata la
medesima prestazione, e soprattutto l'utilizzo di ben 284 lavoratori ex Why Not. Un progetto, che già nella fase di
progettazione del piano attuativo 2011 ha posto una priorità degli interventi in difesa del suolo e prevenzione
idrogeologica. Alla conferenza stampa tenutasi per l'occasione sono intervenuti, fra gli altri, il governatore Giuseppe
Scopelliti, gli assessori regionali ai Lavori pubblici Pino Gentile e all'Agricoltura Michele Trematerra, il sottosegretario
alla Protezione Civile Franco Torchia, l'on. Michele Traversa, la presidente della Provincia Wanda Ferro, il commissario
liquidatore dell'Afor Pierluigi Mancuso, il suo vicario Valerio Grillo e il coordinatore territoriale del servizio
Domenico Ciocci.
In apertura dell'incontro Mancuso - dopo un breve excursus su quanto avvenuto in passato - ha messo in risalto alcuni
rilevanti aspetti. «L'Afor  ha spiegato  in virtù di una legge regionale del 2009 "Norme per il
reclutamento di personale-presidi idraulici" è stata autorizzata ad assumere part-time delle nuove unità con la qualifica di
sorvegliante, addetto ai centri di digitalizzazione dei dati georeferenziati e ufficiale idraulico, necessari all'espletamento
delle mansioni di cui si è premesso, a mezzo di procedure selettive. Ecco perché  ha continuato
attraverso i centri provinciali per l'impiego l'agenzia ha stilato le graduatorie in base ai requisiti richiesti nella
manifestazione d'interesse. Nel prosieguo, una commissione nominata ad hoc ha valutato l'idoneità dei candidati e ha
redatto l'elenco definitivo mediante il quale abbiamo potuto avviare 284 unità lavorative suddivise tra le tre diverse
qualifiche. Nel frattempo  ha concluso  la Giunta regionale ha variato la struttura organizzativa dei
presidi territoriali idrogeologici e idraulici nonché affidato la gestione tecnico-amministrativa degli uffici territoriali dei
presidi, fermo restando le competenze in materia di difesa del suolo attribuite alle Province».
A seguire il presidente Scopelliti si è soffermato sull'attenzione riservata dall'ente da lui guidato al progetto. «Abbiamo
fatto  ha spiegato  gioco di squadra, convinti che bisognasse profondere tutte le risorse economiche e
le energie possibili per l'Ambiente. Per noi rappresenta un investimento serio per il futuro. La Calabria nel recente passato
è stata purtroppo bersagliata da una serie di fenomeni atmosferici, che hanno devastato molte realtà.
Contro l'inclemenza
del clima possiamo fare poco o niente, ma dobbiamo essere in grado però di prevenire. Una delle maniere migliori è
impedire la costruzione selvaggia in luoghi in cui è vietato edificare».
Sulla stessa lunghezza d'onda la Ferro: «L'opera di vigilanza è fondamentale per far sì che alla furia della natura, a volte
incontrollabile e incontenibile, non si aggiunga l'incuria o, peggio, la volontà di lucrare a ogni costo dell'uomo».


A DISTANZA DI QUALCHE MESE........................................................

 Giovedì 08 Settembre 2011

"L'Afor è incapace di gestire il servizio di vigilanza e sorveglianza idraulica"

Guccione, Censore, Aiello e De Gaetano presentano un'interrogazione a Scopelliti


I Consiglieri regionali Guccione, Censore (PD), Aiello e De Gaetano (Gruppo Misto), hanno presentato un’interrogazione a risposta immediata al Presidente della Giunta Regionale On. Giuseppe SCOPELLITI e all’assessore Regionale alle Infrastrutture ed ai Lavori Pubblici On. Pino GENTILE per sapere quali iniziative urgenti si intendono adottare per rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono il pieno svolgimento delle attività del servizio di Vigilanza e Sorveglianza idraulica.
Tale situazione, infatti, rischia di procurare gravi danni a persone e cose, visto che il Servizio non può essere espletato in conformità alle leggi vigenti in materia, per una non adeguata capacità tecnica-organizzativa dell’A.FO.R..
Ad oggi, infatti, nonostante l’ A.FO.R. sia stata autorizzata ad assumere, a mezzo di procedure selettive, personale part-time con qualifica di sorvegliante, addetto ai centri di digitalizzazione dei dati georeferenziati e ufficiale idraulico, necessario allo svolgimento del predetto servizio e che il servizio di monitoraggio della rete idrografica regionale sia esecutivo dal 20 dicembre 2010, il personale assunto non è ancora stato dotato dell’attrezzatura minima e indispensabile per garantire il servizio pubblico essenziale sia per il rilevamento che per il trattamento dei dati riscontrati sul territorio.
Se a tutto ciò si aggiunge che per l’espletamento del servizio e, cioè, per il censimento costante delle opere idrauliche presenti e per la rilevazione delle situazioni di dissesto, pericolo ed abuso lungo le aste fluviali, mancano ancora una serie di strumentazioni tecniche e che la mancanza di tali strumenti rende vane tutte le attività d’ispezione effettuate dai sorveglianti e dagli ufficiali idraulici e che l’attuale organizzazione dell’A.FO.R. non assicura nessuna gestione dei dati rilevati da connettere ad un “Sistema Informativo”, essenziale per qualsiasi attività di prevenzione al Rischio Idrogeologico, ma principalmente di salvaguardia per incolumità della popolazione calabrese, Guccione, Censore, Aiello e De Gaetano chiedono a Scopelliti e Gentile se non si ritenga più idoneo che tali servizi trovino ad essere collocati nella “Autorità di bacino Regionale”, l’unico e solo ente preposto e a gestire tali attività (art. 2 della L. n. 35 recita infatti:"L'autorità di Bacino opera ...al fine di perseguire l'unitario governo dei bacini idrografici, indirizza, coordina e controlla le attività conoscitive di pianificazione, di programmazione e di attuazione inerenti ai bacini idrografici di propria competenza..."), per come avviene anche nelle altre Regioni Italiane.
Ecco il testo integrale dell'interrogazione:

Al PRESIDENTE del Consiglio
Regionale della Calabria
On. Francesco TALARICO
S e d e



Oggetto: Interrogazione a risposta immediata al Presidente della Giunta Regionale On. Giuseppe SCOPELLITI e all’assessore Regionale alle Infrastrutture ed ai Lavori Pubblici On. Pino GENTILE

Premesso che:
  • La Regione Calabria con la Legge regionale n. 31 del 19 ottobre 2009, modificata ed integrata dalla Legge Regionale n. 52 del 28 dicembre 2009, ha disposto le Norme per il reclutamento del personale - Presidi idraulici, al fine di garantire il servizio pubblico essenziale di monitoraggio della rete idrografica regionale.
  • L’A.FO.R. è stata autorizzata ad assumere personale part-time con qualifica di sorvegliante, addetto ai centri di digitalizzazione dei dati georeferenziati e ufficiale idraulico, necessario allo svolgimento del predetto servizio, a mezzo di procedure selettive ai sensi dell'articolo 16, legge 29 febbraio 1987, n. 56, eseguite secondo le procedure di cui alla delibera della Giunta regionale n. 266 del 14 maggio 2006 ed integrata dalle delibere di Giunta Regionale n. 668 del 08 ottobre 2007 e n. 961 del 09 dicembre 2008, presso le competenti sedi decentrate per l'impiego di ogni singola provincia in funzione del fabbisogno dei singoli presidi idraulici.
  • Il Commissario Liquidatore dall’Ente A.FO.R. Azienda Forestale della RegioneCalabria con Delibera n. 51 del 11/02/2009 ha approvato, in attuazione alle suddette leggi, l’avviso pubblico per l’avviamento a selezione di personale con le mansioni di:
-         sorveglianti ed ufficiali idraulici, con compito di monitorare la rete idrografica al fine di effettuare il censimento costante delle opere idrauliche presenti, delle situazioni di dissesto, pericolo ed abuso lungo le aste fluviali;
-         addetti ai centri di digitalizzazione dei dati georeferenziati, con l’immissione dei dati raccolti su software applicativo;
  • Con Deliberazione Commissariale n. 330 del 24 novembre 2010, l’A.FO.R. ha provveduto all’assunzione a tempo indeterminato del personale part-time da adibire al monitoraggio delle rete idrografica regionale, individuato a seguito delle suindicate procedure e il rapporto tra le parti è stato regolato con la Determina del Responsabile del Procedimento n. 1129 del 11 novembre 2010;
  • La Regione Calabria, su proposta dell’Assessore Regionale ai Lavori Pubblici, con delibera di Giunta n° 602 del 14 Settembre 2010 in merito all’attivazione dei Presidi Territoriali Idrogeologici ed idraulici ha modificato ed integrato la Deliberazione n° 644 del 21 Settembre 2009, variando la struttura organizzativa dei Presidi Territoriali Idrogeologici ed idraulici nelle aree programma già individuate dall’art. 2 della L.R. 35/96, affidando all’A.FO.R. la gestione tecnico-amministrativa degli Uffici Territoriali del Presidio, ferme restando la competenze in materia di Difesa del Suolo attribuite alle Provincie dalla legge regionale n° 34/2002;
  • I servizi di controllo e monitoraggio che il Presidio svolge sono i seguenti:
-         servizio di Vigilanza e Sorveglianza idraulica (Capo I del R.D. 9 dicembre 1937, n. 2669) – consiste nella osservazione sistematica e programmata sia qualitativa che quantitativa di parametri fisici dei processi in atto nel bacino che rappresentano indicatori dello stato del bacino e del suo equilibrio (ci si può riferire a reti pluviometriche, a piezometri, idrografi, od altre reti strumentali); comprende le attività di rilevazione connesse alla gestione del Sistema Informativo del Rischio Idrogeologico e le attività anche di emergenza connesse alla Protezione Civile (Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004: “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile”);
-         servizio di Polizia idraulica (Capo VII del R.D. 25 luglio 1904, n. 523) – si esplica attraverso personale con la qualifica di Ufficiale Idraulico e/o Sorvegliante idraulico, con poteri anche sanzionatori (Capo II del R.D. 9 dicembre 1937, n. 2669), che vigila nei campi delle attività estrattive, delle cave, delle derivazioni idriche superficiali e sotterranee, degli effluenti liquidi, delle discariche di rifiuti, della protezione della flora e della fauna (in sintonia con le attività svolte dalle Province);
-         servizio di Piena (Capo VI del R.D. 9 dicembre 1937, n. 2669) – si esplica attraverso personale con la qualifica di Ufficiale Idraulico e/o di Sorvegliante Idraulico, che nella fase di allerta (durante un evento di piena), osserva, in maniera diretta e continua, i livelli idrici in corrispondenza di sezioni particolarmente significative, e, nella fase di allarme (dopo l’evento), assolve a Servizi di Protezione Civile atti a scongiurare danni a persone e cose o a ridurre il progredire dei dissesti (Delibera della Giunta della Regione Calabria n. 877 del 2 ottobre 2002).


Considerato che:
Ad oggi, nonostante che il servizio di monitoraggio della rete idrografica regionale è esecutivo dal 20 dicembre 2010, l’A.FO.R. non ha ancora dotato il personale dell’Attrezzatura minima e indispensabile per garantire il servizio pubblico essenziale, nella norma più adeguata sia per il rilevamento e sia per il trattamento dei dati riscontrati sul territorio.
Atteso che:
Per l’espletamento del servizio e cioè, il censimento costante delle opere idrauliche presenti e per la rilevazione delle situazioni di dissesto, pericolo ed abuso lungo le aste fluviali, MANCANO le seguenti strumentazioni:
-         Ricevitore GPS,per la localizzazione satellitare che consente di ubicare gli ambiti rilevati (dato fondamentale per il personale addetto ai centri di digitalizzazione dei dati);
-         Macchina Fotografica, per fornire una visione esatta della stato dell’ambito rilevato;
-         Strumenti di Misura, che permettano di effettuare con esattezza il censimento delle opere idrauliche;
-         Cartografia di dettaglio, adeguata al servizio ed aggiornata;
-         DPI - Dispositivi di Protezione Individuali, conformi e rispondenti alle caratteristiche dell’attività di sorveglianza;
-         Mezzi di trasporto, idonei al servizio;
-         Postazioni PC con software applicativi per garantire l’immissione dei dati raccolti e la digitalizzazione dei dati georeferenziati;
-         Sistema Informativo Territoriale e GIS, per assicurare l’Archiviazione dei dati georeferenziati, in modo che gli stessi siano fruibili.
La mancanza delle suddette Attrezzature (minime), rende vane tutte le attività d’ispezione effettuate dai sorveglianti ed ufficiali idraulici, e l’attuale organizzazione dell’A.FO.R. non assicura NESSUNA GESTIONE dei dati rilevati da connettere ad un “Sistema Informativo” che è essenziale per qualsiasi attività di PREVENZIONE al Rischio Idrogeologico, ma principalmente di salvaguardia per incolumità della popolazione CALABRESE
Si interrogano le S.V.
per sapere quali iniziative urgenti si intendono adottare per rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono il pieno svolgimento delle attività del servizio di Vigilanza e Sorveglianza idraulica, poichè tale situazione rischia di procurare gravi danni a persone e a cose visto che il Servizio non può essere espletato in conformità alle leggi vigenti in materia, per una non adeguata capacità tecnica-organizzativa delL’A.FO.R.. E se non ritiene più idoneo che tali servizi, trovino ad essere collocati nella “Autorità di bacino Regionale”, l’unico e solo entepreposto e a gestire tali attività(art. 2 della L. n. 35 "L'autorità di Bacino opera ...al fine di perseguire l'unitario governo dei bacini idrografici, indirizza, coordina e controlla le attività conoscitive di pianificazione, di programmazione e di attuazione inerenti ai bacini idrografici di propria competenza..."), per come è attuato nelle altre Regioni Italiane.
Reggio Calabria, 07.09.2011
I Consiglieri Regionali
Carlo Guccione
Bruno Censore
Ferdinando Aiello
Antonino De Gaetano

giovedì 8 settembre 2011

TABELLE CHILOMETRICHE SORVEGLIANZA IDROGRAFICA REGIONALE

TABELLE CHILOMETRICHE  SORVEGLIANZA IDROGRAFICA REGIONALE

da Km 4 a Km 10 euro 3,25;
da 11 a 20 Km euro 4,50;
da 21 a 30 euro 6,00;
da 31 a 40 euro 7,00;
da 41 a 50 euro8;
da 51 a 60 euro 9,00;
da 61a 90 euro 10,50;
da 91 a 120 euro 13; per percorsi
superiori a Km 120  18,50  euro
 

lunedì 5 settembre 2011

FIELD E’..........


FIELD E’:
Organismo in house della Regione Calabria, soggetto pubblico, di diritto privato, tenuto ad operare nell’interesse esclusivo della Regione.

giovedì 1 settembre 2011

Emessi i pagamenti in favore di Arssa, Afor, Provincie e Consorzi di Bonifica






Area d'interesse: Bilancio
Data pubblicazione: 29-08-2011
La Ragioneria generale della Regione comunica di aver provveduto al trasferimento di importanti risorse in favore di Arssa, dei lavoratori idraulico forestali, dei Consorzi di Bonifica e delle Provincie di Cosenza, Crotone e Reggio Calabria. In particolare, 7 milioni e 500 mila euro sono stati liquidati all’Agenzia Regione Servizi Sviluppo e Agricoltura (Arssa), si tratta della quarta tranche prevista per il 2011. Sono stati pagati, inoltre, gli arretrati ai lavoratori idraulico forestali dell’Afor e dei Consorzi di Bonifica impegnati nei lavori di forestazione con la somma di 3 milioni e 186 mila euro. Sempre per le attività di forestazione e della gestione del patrimonio forestale regionale è stato effettuato il trasferimento di circa 6 milioni di euro in favore di Consorzi di Bonifica di tutto il territorio calabrese. Infine, nell’ambito del Piano per le attività di Istruzione e Formazione Professionale, la Ragioneria ha autorizzato il trasferimento della somma di 3 milioni 367 mila euro, così ripartiti per Amministrazioni Provinciali: per i 13 corsi formativi effettuati a Cosenza sono stati assegnati 1 milione e 215 mila euro; a Crotone, per 12 corsi, 1 milione e 122 mila euro; per Reggio Calabria, che ha svolto 11 corsi, 1 milione e 28 mila euro.
“Questi pagamenti – ha dichiarato l’Assessore al Bilancio e programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini - rappresentano l’ennesima risposta della Giunta Scopelliti alle esigenze di centinaia di lavoratori calabresi e testimoniano l’attenzione costante di questa Amministrazione per le diverse emergenze e per la crescita professionale anche attraverso l’istruzione e la formazione”.m.v.