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Ecco il videomessaggio integrale di Berlusconi
Voglio parlarvi con la
sincerità con cui ognuno di noi parla alle persone alle quali vuole bene quando
bisogna prendere una decisione importante che riguarda la nostra famiglia. Che
si fa in questi casi? Ci si guarda negli occhi, ci si dice la verità e si cerca
insieme la strada migliore.
Siete certamente
consapevoli che siamo precipitati in una crisi economica senza precedenti, in
una depressione che uccide le aziende, che toglie lavoro ai giovani, che
angoscia i genitori, che minaccia il nostro benessere e il nostro futuro.
Il peso dello Stato,
delle tasse, della spesa pubblica è eccessivo: occorre imboccare la strada
maestra del liberalismo che, quando è stata percorsa, ha sempre prodotto
risultati positivi in tutti i Paesi dell’Occidente: qual è questa strada? Meno
Stato, meno spesa pubblica, meno tasse. Con la sinistra al potere, il programma
sarebbe invece, come sempre, altre tasse, un’imposta patrimoniale sui nostri
risparmi, un costo più elevato dello Stato e di tutti i servizi pubblici.
I nostri ministri hanno
già messo a punto le nostre proposte per un vero rilancio dell’economia,
proposte che saranno principalmente volte a fermare il bombardamento fiscale
che sta mettendo in ginocchio le nostre famiglie e le nostre imprese.
Ma devo ricordare che
gli elettori purtroppo non ci hanno mai consegnato una maggioranza vera,
abbiamo sempre dovuto fare i conti con i piccoli partiti della nostra
coalizione che, per i loro interessi particolari, ci hanno sempre impedito di
realizzare le riforme indispensabili per modernizzare il Paese, prima tra tutte
quella della giustizia.
E proprio per la
giustizia, diciamoci la verità, siamo diventati un Paese in cui non vi è più la
certezza del diritto, siamo diventati una democrazia dimezzata alla mercé di
una magistratura politicizzata, una magistratura che, unica tra le magistrature
dei Paesi civili, gode di una totale irresponsabilità, di una totale impunità.
Questa magistratura, per la prevalenza acquisita da un suo settore,
Magistratura Democratica, si è trasformata da “Ordine” dello Stato, costituito
da impiegati pubblici non eletti, in un “Potere” dello Stato, anzi in un
“Contropotere” in grado di condizionare il Potere legislativo e il Potere
esecutivo e si è data come missione, quella - è una loro dichiarazione - di
realizzare “la via giudiziaria” al socialismo.
Questa magistratura,
dopo aver eliminato nel ’92 - ’93 i cinque partiti democratici che ci avevano
governati per cinquant’anni, credeva di aver spianato definitivamente la strada
del potere alla sinistra.
Successe invece quel che
sapete: un estraneo alla politica, un certo Silvio Berlusconi, scese in campo,
sconfisse la gioiosa macchina da guerra della sinistra, e in due mesi portò i
moderati al governo.
Ero io.
Subito, anzi
immediatamente, i P.M. e i giudici legati alla sinistra e in particolare quelli
di Magistratura Democratica si scatenarono contro di me e mi inviarono un
avviso di garanzia accusandomi di un reato da cui sarei stato assolto, con
formula piena, sette anni dopo.
Cadde così il governo,
ma da quel momento fino ad oggi mi sono stati rovesciati addosso,
incredibilmente, senza alcun fondamento nella realtà, 50 processi che hanno
infangato la mia immagine e mi hanno tolto tempo, tanto tempo, serenità e
ingenti risorse economiche.
Hanno frugato
ignobilmente e morbosamente nel mio privato, hanno messo a rischio le mie
aziende senza alcun riguardo per le migliaia di persone serie ed oneste che vi
lavorano, hanno aggredito il mio patrimonio con una sentenza completamente
infondata, che ha riconosciuto a un noto, molto noto, sostenitore della
sinistra una somma quattro volte superiore al valore delle mie quote, con dei
pretesti hanno attaccato me, la mia famiglia, i miei collaboratori, i miei
amici e perfino i miei ospiti.
Ed ora, dopo 41 processi
che si sono conclusi, loro malgrado, senza alcuna condanna, si illudono di
essere riusciti ad estromettermi dalla vita politica, con una sentenza che è
politica, che è mostruosa, ma che potrebbe non essere definitiva come invece
vuol far credere la sinistra, perché nei tempi giusti, nei tempi opportuni, mi
batterò per ottenerne la revisione in Italia e in Europa.
Per arrivare a
condannarmi si sono assicurati la maggioranza nei collegi che mi hanno
giudicato, si sono impadroniti di questi collegi, si sono inventati un nuovo
reato, quello di “ideatore di un sistema di frode fiscale”, senza nessuna
prova, calpestando ogni mio diritto alla difesa, rifiutandosi di ascoltare 171
testimoni a mio favore, sottraendomi da ultimo, con un ben costruito
espediente, al mio giudice naturale, cioè a una delle Sezioni ordinarie della
Cassazione, che mi avevano già assolto, la seconda e la terza, due volte, su
fatti analoghi negando - cito tra virgolette - “l’esistenza in capo a Silvio
Berlusconi di reali poteri gestori della società Mediaset”.
Sfidando la verità,
sfidando il ridicolo, sono riusciti a condannarmi a quattro anni di carcere e
soprattutto all’interdizione dai pubblici uffici, per una presunta ma
inesistente evasione dello zero virgola, rispetto agli oltre 10 miliardi,
ripeto 10 miliardi di euro, quasi ventimila miliardi di vecchie lire, versati
allo Stato, dal ’94 ad oggi, dal gruppo che ho fondato.
Sono dunque passati
vent’anni da quando decisi di scendere in campo.
Allora dissi che lo
facevo per un Paese che amavo.
Lo amo ancora, questo
Paese, nonostante l’amarezza di questi anni, una grande amarezza, e nonostante
l’indignazione per quest’ultima sentenza paradossale, perché, voglio ripeterlo
ancora, con forza,
“io non ho commesso
alcun reato,
io non sono colpevole di
alcunché,
io sono innocente,
io sono assolutamente
innocente”.
Ho dedicato l’intera
seconda parte della mia vita, quella che dovrebbe servire a raccogliere i
frutti del proprio lavoro, al bene comune.
E sono davvero convinto
di aver fatto del bene all’Italia, da imprenditore, da uomo di sport, da uomo
di Stato.
Per il mio impegno ho
pagato e sto pagando un prezzo altissimo, ma ho l’orgoglio di aver impedito la
conquista definitiva del potere alla sinistra, a questa sinistra che non ha mai
rinnegato la sua ideologia, che non è mai riuscita a diventare
socialdemocratica, che è rimasta sempre la stessa: la sinistra dell’invidia,
del risentimento e dell’odio.
Devo confessare che sono
orgoglioso, molto orgoglioso, di questo mio risultato.
Proprio per questo,
adesso, insistono nel togliermi di mezzo con un’aggressione scientifica,
pianificata, violenta del loro braccio giudiziario, visto che non sono stati
capaci di farlo con gli strumenti della democrazia.
Per questo, adesso, sono
qui per chiedere a voi, a ciascuno di voi, di aprire gli occhi, di reagire e di
scendere in campo per combattere questa sinistra e per combattere l’uso della
giustizia a fini di lotta politica, questo male che ha già cambiato e vuole
ancora cambiare la storia della nostra Repubblica.
Non vogliamo e non possiamo
permettere che l’Italia resti rinchiusa nella gabbia di una giustizia malata,
che lascia tutti i giorni i suoi segni sulla carne viva dei milioni di italiani
che sono coinvolti in un processo civile o penale. È come per una brutta
malattia: uno dice “a me non capiterà”, ma poi, se ti arriva addosso, entri in
un girone infernale da cui è difficile uscire.
Per questo dico a tutti
voi, agli italiani onesti, per bene, di buon senso: reagite, protestate, fatevi
sentire. Avete il dovere di fare qualcosa di forte e di grande per uscire dalla
situazione in cui ci hanno precipitati.
So bene, quanto sia
forte e motivata la vostra sfiducia, la vostra nausea verso la politica, verso
“questa” politica fatta di scandali, di liti in tv, di una inconcludenza e di
un qualunquismo senza contenuti: una politica che sembra un mondo a parte, di
profittatori e di mestieranti drammaticamente lontani dalla vita reale.
Ma nonostante questo, ed
anzi proprio per questo, occorre che noi tutti ci occupiamo della politica. È
sporca? Ma se la lasci a chi la sta sporcando, sarà sempre più sporca… Non te
ne vuoi occupare? Ma è la politica stessa che si occuperà comunque di te, della
tua vita, della tua famiglia, del tuo lavoro, del tuo futuro.
È arrivato quindi
davvero il momento di svegliarci, di preoccuparci, di ribellarci, di
indignarci, di reagire, di farci sentire.
È arrivato il momento in
cui tutti gli italiani responsabili, gli italiani che amano l’Italia e che
amano la libertà, devono sentire il dovere di impegnarsi personalmente.
Per questo credo che la
cosa migliore da fare sia quella di riprendere in mano la bandiera di Forza Italia.
Perché Forza Italia non
è un partito, non è una parte, ma è un’idea, un progetto nazionale che unisce
tutti.
Perché Forza Italia è
l’Italia delle donne e degli uomini che amano la libertà e che vogliono restare
liberi.
Perché Forza Italia è la
vittoria dell’amore sull’invidia e sull’odio.
Perché Forza Italia
difende i valori della nostra tradizione cristiana, il valore della vita, della
famiglia, della solidarietà, della tolleranza verso tutti a cominciare dagli
avversari.
Perché Forza Italia sa
bene che lo Stato deve essere al servizio dei cittadini e non invece i
cittadini al servizio dello Stato.
Perché Forza Italia è
l’ultima chiamata prima della catastrofe.
È l’ultima chiamata per
gli italiani che sentono che il nostro benessere, la nostra democrazia, la
nostra libertà sono in pericolo e rendono indispensabile un nuovo, più forte e
più vasto impegno.
Forza Italia sarà un
vero grande movimento degli elettori, dei cittadini, di chi vorrà diventarne
protagonista.
Una forza che può e che
deve conquistare la maggioranza dei consensi perché, vi ricordo, che solo con
una vera e autonoma maggioranza in Parlamento si può davvero fare del bene
all’Italia, per tornare ad essere una vera democrazia e per liberarci
dall’oppressione giudiziaria, per liberarci dall’oppressione fiscale, per
liberarci dall’oppressione burocratica.
Per questo vi dico:
scendete in campo anche voi.
Per questo ti dico:
scendi in campo anche tu, con Forza Italia.
Diventa anche tu un
missionario di libertà, diffondi i nostri valori e i nostri programmi,
partecipa ai nostri convegni e alle nostre manifestazioni, impegnati nelle
prossime campagne elettorali e magari anche nelle sezioni elettorali per
evitare che ci vengano sottratti troppi voti, come purtroppo è sempre accaduto.
Voglio ripeterlo ancora:
in questo momento, nella drammatica situazione in cui siamo, ogni persona
consapevole e responsabile che vuol continuare a vivere in Italia ha il dovere
di occuparsi direttamente del nostro comune destino.
Io sarò sempre con voi,
al vostro fianco, decaduto o no. Si può far politica anche senza essere in
Parlamento. Non è il seggio che fa un leader, ma è il consenso popolare, il
vostro consenso. Quel consenso che non mi è mai mancato e che, ne sono sicuro,
non mi mancherà neppure in futuro. Anche se, dovete esserne certi,
continueranno a tentare di eliminare dalla scena politica, privandolo dei suoi
diritti politici e addirittura della sua libertà personale, il leader dei
moderati, quegli italiani liberi che, voglio sottolinearlo, sono da sempre la
maggioranza del Paese e lo saranno ancora se sapranno finalmente restare uniti.
Sono convinto che mi
state dando ragione, sono convinto che condividete questo mio allarme, sono
convinto che saprete rispondere a questo mio appello, che è prima di tutto una
testimonianza di amore per la nostra Italia.
E dunque: Forza Italia!
Forza Italia! Forza Italia! Viva l’Italia, viva la libertà: la libertà è
l’essenza dell’uomo e Dio creando l’uomo, l’ha voluto libero.
Voglio parlarvi con la
sincerità con cui ognuno di noi parla alle persone alle quali vuole bene quando
bisogna prendere una decisione importante che riguarda la nostra famiglia. Che
si fa in questi casi? Ci si guarda negli occhi, ci si dice la verità e si cerca
insieme la strada migliore.
Siete certamente
consapevoli che siamo precipitati in una crisi economica senza precedenti, in
una depressione che uccide le aziende, che toglie lavoro ai giovani, che
angoscia i genitori, che minaccia il nostro benessere e il nostro futuro.
Il peso dello Stato,
delle tasse, della spesa pubblica è eccessivo: occorre imboccare la strada
maestra del liberalismo che, quando è stata percorsa, ha sempre prodotto
risultati positivi in tutti i Paesi dell’Occidente: qual è questa strada? Meno
Stato, meno spesa pubblica, meno tasse. Con la sinistra al potere, il programma
sarebbe invece, come sempre, altre tasse, un’imposta patrimoniale sui nostri
risparmi, un costo più elevato dello Stato e di tutti i servizi pubblici.
I nostri ministri hanno
già messo a punto le nostre proposte per un vero rilancio dell’economia,
proposte che saranno principalmente volte a fermare il bombardamento fiscale
che sta mettendo in ginocchio le nostre famiglie e le nostre imprese.
Ma devo ricordare che
gli elettori purtroppo non ci hanno mai consegnato una maggioranza vera,
abbiamo sempre dovuto fare i conti con i piccoli partiti della nostra
coalizione che, per i loro interessi particolari, ci hanno sempre impedito di
realizzare le riforme indispensabili per modernizzare il Paese, prima tra tutte
quella della giustizia.
E proprio per la
giustizia, diciamoci la verità, siamo diventati un Paese in cui non vi è più la
certezza del diritto, siamo diventati una democrazia dimezzata alla mercé di
una magistratura politicizzata, una magistratura che, unica tra le magistrature
dei Paesi civili, gode di una totale irresponsabilità, di una totale impunità.
Questa magistratura, per la prevalenza acquisita da un suo settore,
Magistratura Democratica, si è trasformata da “Ordine” dello Stato, costituito
da impiegati pubblici non eletti, in un “Potere” dello Stato, anzi in un
“Contropotere” in grado di condizionare il Potere legislativo e il Potere
esecutivo e si è data come missione, quella - è una loro dichiarazione - di
realizzare “la via giudiziaria” al socialismo.
Questa magistratura,
dopo aver eliminato nel ’92 - ’93 i cinque partiti democratici che ci avevano
governati per cinquant’anni, credeva di aver spianato definitivamente la strada
del potere alla sinistra.
Successe invece quel che
sapete: un estraneo alla politica, un certo Silvio Berlusconi, scese in campo,
sconfisse la gioiosa macchina da guerra della sinistra, e in due mesi portò i
moderati al governo.
Ero io.
Subito, anzi
immediatamente, i P.M. e i giudici legati alla sinistra e in particolare quelli
di Magistratura Democratica si scatenarono contro di me e mi inviarono un
avviso di garanzia accusandomi di un reato da cui sarei stato assolto, con
formula piena, sette anni dopo.
Cadde così il governo,
ma da quel momento fino ad oggi mi sono stati rovesciati addosso,
incredibilmente, senza alcun fondamento nella realtà, 50 processi che hanno
infangato la mia immagine e mi hanno tolto tempo, tanto tempo, serenità e
ingenti risorse economiche.
Hanno frugato
ignobilmente e morbosamente nel mio privato, hanno messo a rischio le mie
aziende senza alcun riguardo per le migliaia di persone serie ed oneste che vi
lavorano, hanno aggredito il mio patrimonio con una sentenza completamente
infondata, che ha riconosciuto a un noto, molto noto, sostenitore della
sinistra una somma quattro volte superiore al valore delle mie quote, con dei
pretesti hanno attaccato me, la mia famiglia, i miei collaboratori, i miei
amici e perfino i miei ospiti.
Ed ora, dopo 41 processi
che si sono conclusi, loro malgrado, senza alcuna condanna, si illudono di
essere riusciti ad estromettermi dalla vita politica, con una sentenza che è
politica, che è mostruosa, ma che potrebbe non essere definitiva come invece
vuol far credere la sinistra, perché nei tempi giusti, nei tempi opportuni, mi
batterò per ottenerne la revisione in Italia e in Europa.
Per arrivare a
condannarmi si sono assicurati la maggioranza nei collegi che mi hanno
giudicato, si sono impadroniti di questi collegi, si sono inventati un nuovo
reato, quello di “ideatore di un sistema di frode fiscale”, senza nessuna
prova, calpestando ogni mio diritto alla difesa, rifiutandosi di ascoltare 171
testimoni a mio favore, sottraendomi da ultimo, con un ben costruito
espediente, al mio giudice naturale, cioè a una delle Sezioni ordinarie della
Cassazione, che mi avevano già assolto, la seconda e la terza, due volte, su
fatti analoghi negando - cito tra virgolette - “l’esistenza in capo a Silvio
Berlusconi di reali poteri gestori della società Mediaset”.
Sfidando la verità,
sfidando il ridicolo, sono riusciti a condannarmi a quattro anni di carcere e
soprattutto all’interdizione dai pubblici uffici, per una presunta ma
inesistente evasione dello zero virgola, rispetto agli oltre 10 miliardi,
ripeto 10 miliardi di euro, quasi ventimila miliardi di vecchie lire, versati
allo Stato, dal ’94 ad oggi, dal gruppo che ho fondato.
Sono dunque passati
vent’anni da quando decisi di scendere in campo.
Allora dissi che lo
facevo per un Paese che amavo.
Lo amo ancora, questo
Paese, nonostante l’amarezza di questi anni, una grande amarezza, e nonostante
l’indignazione per quest’ultima sentenza paradossale, perché, voglio ripeterlo
ancora, con forza,
“io non ho commesso
alcun reato,
io non sono colpevole di
alcunché,
io sono innocente,
io sono assolutamente
innocente”.
Ho dedicato l’intera
seconda parte della mia vita, quella che dovrebbe servire a raccogliere i
frutti del proprio lavoro, al bene comune.
E sono davvero convinto
di aver fatto del bene all’Italia, da imprenditore, da uomo di sport, da uomo
di Stato.
Per il mio impegno ho
pagato e sto pagando un prezzo altissimo, ma ho l’orgoglio di aver impedito la
conquista definitiva del potere alla sinistra, a questa sinistra che non ha mai
rinnegato la sua ideologia, che non è mai riuscita a diventare
socialdemocratica, che è rimasta sempre la stessa: la sinistra dell’invidia,
del risentimento e dell’odio.
Devo confessare che sono
orgoglioso, molto orgoglioso, di questo mio risultato.
Proprio per questo,
adesso, insistono nel togliermi di mezzo con un’aggressione scientifica,
pianificata, violenta del loro braccio giudiziario, visto che non sono stati
capaci di farlo con gli strumenti della democrazia.
Per questo, adesso, sono
qui per chiedere a voi, a ciascuno di voi, di aprire gli occhi, di reagire e di
scendere in campo per combattere questa sinistra e per combattere l’uso della
giustizia a fini di lotta politica, questo male che ha già cambiato e vuole
ancora cambiare la storia della nostra Repubblica.
Non vogliamo e non possiamo
permettere che l’Italia resti rinchiusa nella gabbia di una giustizia malata,
che lascia tutti i giorni i suoi segni sulla carne viva dei milioni di italiani
che sono coinvolti in un processo civile o penale. È come per una brutta
malattia: uno dice “a me non capiterà”, ma poi, se ti arriva addosso, entri in
un girone infernale da cui è difficile uscire.
Per questo dico a tutti
voi, agli italiani onesti, per bene, di buon senso: reagite, protestate, fatevi
sentire. Avete il dovere di fare qualcosa di forte e di grande per uscire dalla
situazione in cui ci hanno precipitati.
So bene, quanto sia
forte e motivata la vostra sfiducia, la vostra nausea verso la politica, verso
“questa” politica fatta di scandali, di liti in tv, di una inconcludenza e di
un qualunquismo senza contenuti: una politica che sembra un mondo a parte, di
profittatori e di mestieranti drammaticamente lontani dalla vita reale.
Ma nonostante questo, ed
anzi proprio per questo, occorre che noi tutti ci occupiamo della politica. È
sporca? Ma se la lasci a chi la sta sporcando, sarà sempre più sporca… Non te
ne vuoi occupare? Ma è la politica stessa che si occuperà comunque di te, della
tua vita, della tua famiglia, del tuo lavoro, del tuo futuro.
È arrivato quindi
davvero il momento di svegliarci, di preoccuparci, di ribellarci, di
indignarci, di reagire, di farci sentire.
È arrivato il momento in
cui tutti gli italiani responsabili, gli italiani che amano l’Italia e che
amano la libertà, devono sentire il dovere di impegnarsi personalmente.
Per questo credo che la
cosa migliore da fare sia quella di riprendere in mano la bandiera di Forza Italia.
Perché Forza Italia non
è un partito, non è una parte, ma è un’idea, un progetto nazionale che unisce
tutti.
Perché Forza Italia è
l’Italia delle donne e degli uomini che amano la libertà e che vogliono restare
liberi.
Perché Forza Italia è la
vittoria dell’amore sull’invidia e sull’odio.
Perché Forza Italia
difende i valori della nostra tradizione cristiana, il valore della vita, della
famiglia, della solidarietà, della tolleranza verso tutti a cominciare dagli
avversari.
Perché Forza Italia sa
bene che lo Stato deve essere al servizio dei cittadini e non invece i
cittadini al servizio dello Stato.
Perché Forza Italia è
l’ultima chiamata prima della catastrofe.
È l’ultima chiamata per
gli italiani che sentono che il nostro benessere, la nostra democrazia, la
nostra libertà sono in pericolo e rendono indispensabile un nuovo, più forte e
più vasto impegno.
Forza Italia sarà un
vero grande movimento degli elettori, dei cittadini, di chi vorrà diventarne
protagonista.
Una forza che può e che
deve conquistare la maggioranza dei consensi perché, vi ricordo, che solo con
una vera e autonoma maggioranza in Parlamento si può davvero fare del bene
all’Italia, per tornare ad essere una vera democrazia e per liberarci
dall’oppressione giudiziaria, per liberarci dall’oppressione fiscale, per
liberarci dall’oppressione burocratica.
Per questo vi dico:
scendete in campo anche voi.
Per questo ti dico:
scendi in campo anche tu, con Forza Italia.
Diventa anche tu un
missionario di libertà, diffondi i nostri valori e i nostri programmi,
partecipa ai nostri convegni e alle nostre manifestazioni, impegnati nelle
prossime campagne elettorali e magari anche nelle sezioni elettorali per
evitare che ci vengano sottratti troppi voti, come purtroppo è sempre accaduto.
Voglio ripeterlo ancora:
in questo momento, nella drammatica situazione in cui siamo, ogni persona
consapevole e responsabile che vuol continuare a vivere in Italia ha il dovere
di occuparsi direttamente del nostro comune destino.
Io sarò sempre con voi,
al vostro fianco, decaduto o no. Si può far politica anche senza essere in
Parlamento. Non è il seggio che fa un leader, ma è il consenso popolare, il
vostro consenso. Quel consenso che non mi è mai mancato e che, ne sono sicuro,
non mi mancherà neppure in futuro. Anche se, dovete esserne certi,
continueranno a tentare di eliminare dalla scena politica, privandolo dei suoi
diritti politici e addirittura della sua libertà personale, il leader dei
moderati, quegli italiani liberi che, voglio sottolinearlo, sono da sempre la
maggioranza del Paese e lo saranno ancora se sapranno finalmente restare uniti.
Sono convinto che mi
state dando ragione, sono convinto che condividete questo mio allarme, sono
convinto che saprete rispondere a questo mio appello, che è prima di tutto una
testimonianza di amore per la nostra Italia.
E dunque: Forza Italia!
Forza Italia! Forza Italia! Viva l’Italia, viva la libertà: la libertà è
l’essenza dell’uomo e Dio creando l’uomo, l’ha voluto libero.
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