LETTERA APERTA AL PREMIER RENZI e per conoscenza ad ERASMO D'ANGELIS
#Italiasicura
- Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo
sviluppo delle infrastrutture idriche - Presidenza del Consiglio dei
Ministri /
IN MERITO ALLA VERTENZA SORVEGLIANZA IDRAULICA IN CALABRIA
LETTERA APERTA AL PREMIER MATTEO RENZI
Gentile
Presidente, non avrei mai pensato di doverle scrivere per porre alla
sua attenzione una grave discriminazione e ingiustizia che in questi
mesi , a causa della mala politica regionale, si sta consumando in
calabria.
Parlo del servizio regionale di sorveglianza idraulica ,
un servizio di cui ogni regione d'italia dopo le stragi di Sarno e
Soverato deve essere munita e finanziare nell'ambito dei propri ordinari
stanziamenti del bilancio regionale.... caro Presidente ad oggi 300
lavoratori di questo servizio pubblico, regolarmente assunti con
selezione pubblica, si trovano ormai da maggio senza stipendio e con un
servizio pubblico essenziale ininterrompibile per legge in stato di
agitazione mettendo dunque a rischio la famosa e tanto acclarata
attività di prevenzione e monitoraggio del territorio al fine di evitare
e prevenire il rischio idrogeologico che, in questo ultimo decennio è
stato protagonista nel nostro paese di morte e distruzione.... saremmo
lieti noi lavoratori di un suo intervento urgente ed immediato.....un
lavoratore del Servizio Regionale di Monitoraggio Idrografico...Grazie
p.s. Parte #italiasicura progetto del Governo per il dissesto idrogeologico. In Calabria però la Sorveglianza Idraulica che opera per la prevenzione del rischio idrogeologico non viene retribuita regolarmente e gli addetti a tale servizio non possono svolgere il proprio dovere.
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#Italiasicura http://youtu.be/y4GCxcpu1co
#italiasicura http://youtu.be/0Mq9TnS53Qs
#italiasicura https://www.youtube.com/watch?v=6dikU4ayTUE
SERVIZIO DI
SORVEGLIANZA E MONITORAGGIO
DELLA RETE
IDROGRAFICA DELLA CALABRIA
Secondo un rapporto
Ance-Cresme, una scuola su dieci è a potenziale rischio: 6.400 edifici
scolastici, sui 64.800 totali presenti in Italia, sorge infatti in un’area a
rischio frana o alluvione. Lo stesso discorso vale per gli ospedali: 550
strutture si trovano in una zona a rischio. Ma non siamo sicuri neanche nei
luoghi di lavoro: sono 46.000 le industrie che si trovano in territori a
rischio idrogeologico e se contiamo anche gli uffici, i negozi e le altre
attività saliamo a 460.000. Secondo Legambiente, il costo complessivo dei danni
provocati in Italia da, frane e alluvioni dal 1994 a oggi è di 242,5
miliardi di euro, circa 3,5 miliardi l’anno.
Secondo la Coldiretti
a causa delle frane e delle alluvioni, sono morte oltre 4.000 persone dal
1960 ad oggi. Con i cambiamenti climatici, sottolinea sempre la Coldiretti,
è sempre più urgente investire nella prevenzione.
-
costo per la ricostruzione di un chilometro
quadrato di area colpita: € 130 milioni;
-
costo medio della ricostruzione di un singolo
comune: € 800 milioni;
-
costo medio per abitante residente nell’area
colpita: € 520 mila;
-
costi dei disastri ambientali tra il 1968 e
il 2003 oscillano sui 146 miliardi di euro.
Tutto questo senza
considerare i costi in termini di vite umane e il patrimonio culturale che
viene distrutto.
Nella classifica
delle regioni
a
maggior rischio idrogeologico, con il 100% dei comuni esposti, in cima
troviamo la Calabria.
In Calabria il Servizio
di Sorveglianza e Monitoraggio della Rete Idrografica Regionale, definito
un servizio pubblico essenziale, è affidato alla nuova Azienda Calabria
Verde, azienda costituita da 8.000 dipendenti (circa) tutti regolarmente
pagati “tranne” i 287 lavoratori che svolgono questo prezioso e
fondamentale servizio di prevenzione. Prevenzione che avrebbe potuto salvare la
vita ai 13 morti nell’alluvione di Soverato a Settembre del 2000 o salvare le
vite ad altre 4 persone morte nell’alluvione di Vibo Valentia del 2006 senza
calcolare i soldi spesi per “riparare” i danni causati dalle alluvioni che ogni
anno colpiscono la nostra Regione.
Ad oggi i lavoratori
del servizio vantano 4 mensilità non corrisposte oltre all’indennità
chilometrica da aprile a tutt’oggi e alla mancata copertura economica fino al
31/12/2014. Ovviamente parliamo di “dipendenti” regolarmente assunti attraverso
una selezione pubblica nel dicembre 2010
e passati (dal 1 aprile 2014) ad un contratto full-time attraverso la legge
Regionale n. 25 del 16 maggio 2013, peccato che qualcuno si sia “dimenticato”
di controllare che ci fosse la copertura finanziaria.
Nonostante tutto i
lavoratori, con grande senso di responsabilità e di abnegazione, continuano a
mantenere vivo il servizio (che per legge non può essere interrotto) “anticipando”
di tasca propria, grazie all’aiuto di genitori, parenti e amici, le spese per
effettuare le perlustrazioni con le proprie auto (non avendo l’Azienda fornito,
per come previsto, le auto di servizio).
E pensare che il
servizio attraverso le sanzioni in materia ambientale (discariche abusive,
scarichi, cave, prelievo inerti ecc.) potrebbe portare nelle casse Regionali, secondo
una stima dell’Autorità di Bacino, una somma pari a 20.000.000,00 di Euro,
somma da investire nella prevenzioni dei disastri oltre a dare un contributo
fondamentale nel mantenere puliti i torrenti ed evitare cosi l’inquinamento
marino che è diventato oramai, purtroppo, una caratteristica della nostra
regione.
Ormai in preda alla disperazione (qualcuno di
noi ha perso casa!!!) ci siamo rivolti alla politica “TUTTA” maggioranza e
minoranza, ai sindacati (tutti collusi tranne il delegato UGL Gianluca Persico!!!),
al prefetto di Catanzaro, abbiamo manifestato pubblicamente, ci siamo
incatenati ma….NULLA!!! Soltanto promesse e pacche sulle spalle che non sfamano
di certo le nostre famiglie.
Chiediamo un vostro aiuto affinché qualcuno
finalmente si assuma le proprie responsabilità prima che accada l’ennesima e
inevitabile tragedia.
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