L’impietosa
analisi dell’economia calabrese che emerge dall’ultimo rapporto Svimez,
ci rafforza nella convinzione che non vada sprecata l’opportunità
offerta dai fondi strutturali 2014-2020. E’ necessario un cambio di
rotta rispetto ai decenni passati. La valanga di risorse comunitarie va
trasformata in progetti, azioni, iniziative che incidano realmente sulla
struttura economica e sociale della Calabria. Abbiamo a disposizione
cinque miliardi di euro e solo sei anni di tempo
per far fare un salto di qualità alla nostra regione. Basta con i
finanziamenti a pioggia. Bisognerà compiere delle scelte precise,
indirizzando le risorse verso pochi importanti progetti, o filiere di
progetti, che possano realmente incidere sulla nostra economia. Noi
pensiamo che l’investimento più massiccio debba essere fatto sulle
filiere produttive del turismo di qualità e dell’industria
agro-alimentare, ma anche sul sistema dei beni ambientali e culturali
che può generare impresa e occupazione. Pensiamo di adottare un’unica
Autorità di Gestione che coordini tutti gli interventi,
indipendentemente dalla fonte finanziaria, evitando sovrapposizioni e
garantendo una maggiore integrazione tra di essi. Per accelerare la
spesa pensiamo di realizzare una piattaforma informatizzata che
garantirà l’oggettiva valutazione delle proposte inviate eliminando il
ricorso a commissioni di valutazione che creano inefficienze e rischi di
clientelismo. La creazione di una banca dati di tutti gli interventi
pervenuti e finanziati contribuirà a ridurre i rischi di eventuali
frodi. Pensiamo infine di consentire l’accesso ai finanziamenti per la
durata dell’intero periodo di programmazione, eliminando bandi a
scadenza prefissata in modo da consentire alle aziende una più efficace
pianificazione degli interventi.
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