sabato 12 novembre 2011

I Soliti Idioti

CINEMA -



di Fabio Ferzetti
Un padre degenere e un figlio perbene in giro per l’Italia. Una coppia di gay isterici, uno dei quali «incinto»). Una coppia di lumbard, razzisti fino alla nausea. Tutti recitati (?) dallo stesso duo, Biggio e Mandelli, con make up vistoso e maschere di lattice da «sgommati». Se I soliti idioti fosse un film come gli altri potremmo descriverlo così. Ma le tre pseudo-storie cucite insieme contano ben poco. Contano l’iper-volgarità aggressiva e trionfante, il comico stile horror (il padre becero è un Freddy Kruger col riporto), il gusto di non essere mai neanche per sbaglio più intelligenti dei personaggi, come accade nella satira, ma invece più oltraggiosi, arroganti, violenti, volgari di loro. Come vuole il trash, che contagia ogni fibra del film come un tumore maligno.

Di qui il boom in sala e lo sgomento di chi non ha visto crescere il duo sul piccolo schermo. Un segno di rivolta dei giovanissimi, che mandano in sala i loro «eroi» contro gli adulti, la loro crisi, i loro paroloni? Un gesto anarcoide di irrisione tutto cazzo, vaffa e giochi di parole trucidi (un paio dei quali, non di più, di sicuro effetto)? O piuttosto l’astuto recupero spettacolare di tutto questo?

Sia come sia, I soliti idioti segna una svolta. Al confronto i cinepanettoni sono commedie di Billy Wilder e i gay di «Brüno» un musical con Fred Astaire. Si sa che il paese ama i paradossi. Dopotutto anche le «cene eleganti» del premier forse non erano così eleganti, quindi «daje» con questo non-film che vomita su tutto e tutti, padri e figli, gay e immigrati, uomini e donne («sbrigate, mica me la devo sposa’ io quella busta de piscio della tua fidanzata»), in un romanesco fintissimo e tra virgolette, autoassolutorio, che è la chiave del suo successo.

È vero che dovremmo essere vaccinati. Ogni anno spunta un fenomeno, e ogni volta la barra di ciò che si può dire e mostrare scende più in basso. Ma bastano gli incassi mostruosi a fare dei Soliti idioti un film-oracolo, capace di rivelare chissà quali segreti se interrogato con gli strumenti giusti? In fondo sono decenni che il pecoreccio pompa denaro al box office. Ieri toccava a Pierino o a Arrapaho.

Oggi che il cinema ha perso il monopolio del proibito, il duo Biggio/Mandelli surfa sull’onda dell’alleanza Internet/Tv, e probabilmente è solo l’inizio di un fenomeno in crescita (anche qualitativa: sul web circola di meglio, ma non siamo noi il target). Comunque lasciamo stare la commedia all’italiana. I soliti idioti saccheggia dove può (da Verdone ai Mostri, allo spogliarello della Loren in Ieri, oggi, domani). Ma nasce da una serie tv inglese, Little Britain. Curiosità: anche l’altro successo italiano del momento, La peggior settimana della mia vita, deriva da un format inglese. Sarà questa la vera novità?
I SOLITI IDIOTI(comico, Italia, 90’





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