Reggio, nota di Antonino Zema (Fai Cisl) sulla situazione dei lavoratori della sorveglianza idraulica
"Anno
nuovo, problemi vecchi... ed ancora irrisolti. Ma a tutto c'è un limite ed
una decenza, specie se il problema mina la stabilità delle famiglie e la
serenità dei lavoratori, in particolare dei lavoratori della sorveglianza
idraulica, che ricordiamo e non ci stancheremo mai di farlo, sono lavoratori
impiegati nel servizio essenziale di pubblica utilità per fini di Protezione
Civile." E' quanto denuncia Antonino Zema della Fai Cisl Reggio Calabria."A
tutt'oggi - prosegue Zema - non risulta esperito il rispetto degli impegni
assunti dal Governo Regionale sulle emergenze sociali affinché venga assicurato
il pagamento delle spettanze arretrate, tra cui anche quelle della sorveglianza
idraulica, di cui l'ultimo stipendio erogato è quello riferito alla mensilità
di ottobre 2012. A tutto ciò, che già basterebbe per tenere alta la tensione,
si aggiungono una serie, a parer nostro, di incomprensibili scelte da parte
dell'amministrazione Afor che non crediamo si addicono ai dettami del D.lgs
286/1999 es. m.i.
In particolare l'esternalizzazione del servizio dell'elaborazione del servizio
buste paga per la sorveglianza idraulica, servizio svolto inizialmente da un
gruppo di lavoratori della sorveglianza idraulica che sono stati adeguatamente
formati e messi nelle condizioni di svolgere anche questa ulteriore funzione,
oltre a quelle già assegnate, il tutto a costo 0. Servizio che ad oggi, svolto
da ditta esterna, non ha fatto altro che compiere inesattezze e lungaggini
ulteriori nelle elaborazione delle paghe, paghe che si attendevano da ben 5
mesi, e che tutto ci sembra tranne che efficiente ed efficace."
"Chiunque può capire - sottolinea il rappresentante della Fai Cisl di
Reggio Calabria - che un esternalizzazione è un costo in più, e stentiamo
realmente a credere che dei lavoratori part-time con uno stipendio base di 700,
e che svolgevano altre funzioni all'interno dello stesso oltre questa, arrivino
ad essere un costo così elevato da preferirne l'esternalizzazione e di fatto
questo modo di procedere non risulta in linea con l'ex art 1176 cc.
Riteniamo che un servizio svolto all'interno, per le norme degli enti pubblici,
sia sempre più economico, efficace ed efficiente di qualsiasi
esternalizzazione.
E ci sembra strana questa scelta, non solo perché l'ente è in liquidazione e
prossimo ad una riforma epica per il settore, nonchè per le congetture
economiche che si vivono in Calabria ed in particolare in una fase di
ristrettezza generale di fondi per gli enti, ma anche, perché vi sono a nostro
avviso, criticità più prossime per emergenza a cui provvedere con delle
esternalizzazioni.
Come ad esempio i servizi di pulizia dei locali, che alla data odierna, in
molti di essi non vengono svolte, rendendo gli ambienti non solo poco decorosi
per chi viene accolto ma anche per i lavoratori stessi che devono frequentarla,
in spregio a qualsiasi normativa di legge prevista, come il Dlgs 106/2009, in
particolare per gli enti pubblici.
Tutto questo - si legge nella nota - perché non si può più sopportare che
questi lavoratori che comunque svolgono il loro lavoro, vedano ulteriormente
non solo calpestata la loro dignità di lavoratori, con i ritardi continui sui
pagamenti, ma soprattutto offesa la loro intelligenza. Si è stanchi di risultare
come dei delinquenti presso banche finanziarie e quant'altro perché morosi, e
solo perché gli enti pubblici non provvedono alle loro adempienze, ma
pretendono, essendo servizio di pubblica utilità, non solo il lavoro svolto ma
anche l'anticipo dei costi vivi del lavoro quali il trasporto e la benzina.
Ma delle due l'una: un padre di famiglia deve togliere il pane ai propri figli
perché deve anticipare i soldi per andare a lavorare? Ed il proprio datore di
lavoro perchè non si preoccupa di provvedere alla sua serenità e pensa ad
altro?
Ci sembra un gioco al massacro che non può continuare oltre. Per questo la
scrivente incomincerà da subito a voler vederci chiaro e con trasparenza con
tutti gli strumenti legislativi che consentano un chiarimento definitivo sulla
questione posta in essere.
Inoltre, e non da ultimo, teniamo a precisare - conclude Zema -
all'amministrazione Afor per settore tradizionale degli idraulici forestali,
che per quanto ci riguarda qualunque formazione, in riferimento a quella svolta
dagli operai idraulico forestale nella provincia di Reggio Calabria, svolta
"on the job", quindi sul posto di lavoro, fa discendere tutti i
diritti acquisiti dal recarsi sul posto di lavoro, sanciti dai Contratti
Collettivi Nazionali ed i Contratti Integrativi Regionali, senza alcuno
sconto!"
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