REGGIO CALABRIA
« Reggio è un grande giardino, uno dei luoghi più belli che si possano trovare sulla terra. »
(Edward Lear, Diario di un viaggio a piedi, 1847)
Reggio
di
Calabria, comunemente detta Reggio
Calabria, o Reggio in tutto il Meridione d'Italia, è la prima città
calabrese per antichità, estensione geografica e numero d'abitanti, il
capoluogo della provincia omonima e la sede del Consiglio regionale
della Calabria. Con 184.179 abitanti è il quarto più popoloso comune
dell'Italia meridionale peninsulare, il diciottesimo in Italia.
Il territorio comunale - definito storicamente Grande Reggio - si trova
al centro di una più grande area metropolitana di circa 260.000 abitanti
che comprende numerosi comuni tra Bagnara Calabra e Melito di Porto
Salvo fin sull'Aspromonte. L'influenza economica, culturale e come polo
d'attrazione di Reggio si estende poi dal Porto di Gioia Tauro alla
Locride; inoltre si va ormai consolidando la fusione con l'area
metropolitana di Messina (separata solamente da un braccio di mare di
poco più di 3km) con la quale costituirà l'Area Metropolitana Integrata
dello Stretto o Città Metropolitana dello Stretto, area che in totale
conta oggi circa 730.000 abitanti.
Reggio
è al centro di una rilevante area turistica per importanza
storico-culturale e balneare, è una città universitaria, inoltre è
situata al centro di una zona agricola particolarmente fertile grazie al
clima mite, con produzione di olio d'oliva, vino, agrumi e ortaggi, tra
cui tipica è la produzione dell'essenza di bergamotto, agrume che in
Italia cresce esclusivamente nel territorio reggino, divenuto per questo
uno dei simboli della città.
Come per molte città del "Mare Nostrum", nella cultura locale Reggio
viene spesso identificata come il centro esatto del Mar Mediterraneo, le
cui molteplici e millenarie culture hanno sempre arricchito
l'antichissima storia, la cultura e lo spirito dei reggini. Anche per
questo motivo l'amministrazione comunale ha scelto come slogan della
città "Reggio Calabria, Città del Mediterraneo".
Reggio viene tradizionalmente chiamata "Città della Fata Morgana" perché
qui si manifesta il raro fenomeno ottico-mitologico della Fata Morgana,
durante il quale la costa siciliana sembra distare solo pochi metri
rendendo possibile distinguere molto bene case, auto e persone.
Tragitto per raggiungere Reggio Calabria da Nicotera Marina
In breve: raggiungere
Rosarno che da Nicotera Marina dista circa una diecina di
chilometri ed imboccare l'autostrada Salerno-Reggio Calabria
direzione ovviamente Reggio Calabria. Dall'uscita di Rosarno fino a
Reggio Calabria i chilometri da percorrere sono circa una
settantina. Vi consiglio di prendere l'uscita Reggio
Calabria-Porto per ammirare un panorama dall'alto molto
suggestivo dello Stretto. Seguendo la strada verso SUD si arriva
sulla via Marina.
Il tragitto della GUIDA
MICHELIN
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Descrizione |
Chilometri |
Tempo |
Partenza:
Nicotera Marina, centro |
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Uscire da
Nicotera Marina |
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1.1km |
1.1km |
00h02 |
PrendereSP35 |
|
0.7km |
1.8km |
00h03 |
Girare a destra:
SP36 |
|
4.5km |
6.5km |
00h08 |
Girare a destra:
SP50 |
|
3km |
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Attraversamento di
Pineta |
|
9km |
00h11 |
Attraversare San
Ferdinando |
|
1.1km |
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Continuare su:
SP50 / Strada Provinciale San Fernando-Nicotera |
(0.1km) |
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|
Girare a sinistra:
Via Rosarno |
(0.4km) |
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|
PrendereVia
Provinciale per Rosarno |
(0.6km) |
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|
Uscita San Ferdinando |
|
10km |
00h13 |
Girare a destra:
SS281 |
|
7km |
17km |
00h19 |
Girare a sinistra:
A3 in direzione di: SALERNO
REGGIO DI CALABRIA |
|
59km |
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Seguire la direzione:
REGGIO DI CALABRIA |
|
18km |
00h19 |
Prendere l'uscita in
direzione: REGGIO CALABRIA
PORTO |
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76km |
01h05 |
Continuare su:
E90 / Viadotto Santa Caterina |
|
1.3km |
77km |
01h06 |
Girare a destra:
E90 |
|
0.2km |
78km |
01h06 |
PrendereE90 /
Banchina di Levante |
|
1.2km |
79km |
01h07 |
Continuare su:
E90 / Banchina Margottini |
|
<0.1km |
79km |
01h07 |
Girare a destra:
Via Vincenzo Florio |
|
0.8km |
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Continuare su:
Viadotto Santa Caterina |
(<0.1km) |
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Prendere Viale
Genoese D. Zerbi |
(0.4km) |
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|
Continuare su: Via
Marina |
(0.3km) |
80km |
01h09 |
Arrivo: Reggio di
Calabria, Via Marina |
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|
80km |
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PARE CHE CI SIA UNA CAMPAGNA DENIGRATORIA NEI CONFRONTI DELLA CALABRIA - IL GOVERNATORE SCOPELLITI INTERVENGA!!!!
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17 agosto 2013
Shock su Rai1: “Reggio è una città terribile, una catastrofe, come Messina. I Bronzi vadano via”
Ieri la trasmissione “Uno Mattina estate“, su Rai1, ha
affrontato tra i vari temi quello delle ricchezze culturali dell’Italia
partendo proprio dallo Stretto di Messina e dai Bronzi di Riace. In un
servizio introduttivo i giornalisti del principale canale televisivo
italiano hanno dato voce a Paolo Barbera, l’esponente
della V circoscrizione del Comune di Messina che ha avviato una raccolta
firme per chiedere alla Regione Calabria i Bronzi in “prestito” nella città peloritana, “affinché possano visitarli i turisti che scendono dalle grosse navi crociera che si fermano nel porto“. Barbera ha chiesto “quanti
turisti, quanti cittadini, vanno a vedere i Bronzi a Palazzo
Campanella? Io non lo so, vorrei avere una risposta. Noi abbiamo
raccolto le firme per portarli a Messina“. In realtà la risposta
alla sua domanda c’è. I visitatori a Palazzo Campanella sono migliaia al
giorno, anche perché si può accedere gratuitamente e tanti turisti
arrivano da tutto il mondo a vedere le due grandi opere. Piuttosto
sarebbe interessante sapere quante firme abbia raccolto …
A rispondergli, nel servizio, sono innanzitutto i turisti intervistati fuori da Palazzo Campanella: “è una destinazione da vedere, non sono meno di nessun David“, e poi in modo ancor più chiaro è Simonetta Bonomi,
Soprintendente regionale dei beni archeologici della Calabria, che
spiega quanto sia difficile solo ipotizzare un viaggio delle due opere: “sono
estremamente delicate, e se bisogna metterle a rischio, lo si può fare
solo per un motivo più che valido. I Bronzi sono qui distesi perché sono
stati restaurati, le polemiche non sono legate ai Bronzi ma alle
vicende del Museo che comunque riaprirà a gennaio, tra pochi mesi, così i
Bronzi potranno tornare a casa. Reggio Calabria e i reggini sono
profondamente attaccati ai Bronzi, solo l’idea di portarli altrove viene
vista come una privazione di un elemento identitario“. Intervistati dai giornalisti, alcuni reggini in strada affermano in modo netto: “da qui non si devono muovere“.
Poi i commenti in studio. Il primo a parlare è l’eclettico critico d’arte francese Philippe Daverio, e le sue sono parole fortissime: “Reggio
Calabria è un posto terribile, come Messina che è un altro posto
terribile. E’ già un miracolo che la gente ci vada a vedere i Bronzi. Il
problema non sono i Bronzi o il Museo, il problema è la città che è una
catastrofe. E’ grottesco pensare che quei Bronzi lì possano essere
richiamo turistico“. Rincara la dose l’editorialista del Corriere della Sera Paolo Conti: “Daverio
ha ragione, è inutile che la Bonomi cerchi di difendere determinate
cose, non è possibile che i Bronzi di Riace appartengano a una sola
città italiana e non si riesca a fare in modo che appartengano a
un’identità nazionale“.
Intervento molto più equilibrato da parte del ministro Carlo Trigilia, che da siciliano ha parlato della situazione con più contezza: “il
problema non è Reggio Calabria, il problema è tutto il Sud, basti
pensare a Pompei. Il nostro meridione è ricco di beni culturali e
ambientali, e noi non possiamo – come soluzione – spostare tutto al
nord, dobbiamo piuttosto sforzarci per valorizzare queste straordinarie
risorse. Dobbiamo fare qualcosa, come abbiamo fatto a Reggio per il
Museo che ha avuto un ottimo restauro e che verrà inaugurato a gennaio.
Stiamo lavorando proprio per valorizzare da un punto di vista della
fruizione questa straordinaria risorsa dei Bronzi. Il problema non è
finanziario, è un problema di mentalità. La gente deve essere
consapevole delle straordinarie risorse del territorio, delle grandi
opere di pregio culturale, artistico, architettonico, e deve capire
quanti sacrifici vadano fatti per valorizzare queste ricchezze uniche al
mondo“.
Il “petrolio d’Italia”
(49 siti Unesco, 3.430 musei, 216 siti archeologici, 10.000 chiese,
1.500 monasteri) è poco valorizzato proprio perchè è prima di tutto la
gente a non rendersi conto di quanto vale, pronti ad ammirare tutto ciò
che è di fuori, a viaggiare all’estero e rimanere ammaliati delle
straordinarie bellezze dei vari Paesi del mondo (che, assolutamente,
sono tali!), poi a casa nostra chiudiamo gli occhi presi dal clima
tipicamente meridionale che ci costringe a vivere con continui lagni e
lamenti andando a infangare le nostre città, la nostra terra,
dimenticandoci di tutto quello che c’è di bello e straordinario. Anche
perché che Reggio sia una catastrofe può dirlo soltanto chi non l’ha mai
visitata. I tanti turisti che quotidianamente ne ammirano le bellezze
artistiche, architettoniche, storiche e paesaggistiche la pensano
diversamente, così come sicuramente la pensa in modo diverso
l’amministrazione di Rai 1 che sta girando un grande film proprio a
Reggio Calabria, con un cast di primissimo livello internazionale,
perché “questa è una delle città più belle d’Europa“, come ha spiegato il regista Carlo Carlei pochi giorni fa......
“Abbiamo scelto Reggio perchè è una delle città
più belle d’Italia”: da lunedì il grande set per la serie TV “Il giudice
meschino” in riva allo Stretto-
Si è
svolta stamattina, a Reggio Calabria, presso la Sala Giuditta Levato di
Palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale della Calabria, la
presentazione della miniserie tv “Il giudice meschino“, fiction che verrà girata a Reggio Calabria e trasmessa su Rai 1. Saranno due puntate in prima serata, probabilmente tra febbraio e marzo: un grande evento che proietterà Reggio sul principale canale televisivo nazionale, mostrandone tutte le sue bellezze.
Parla per primo
Gianluca Curti, presidente della “Calabria film commission”: “
voglio
ringraziare il governatore Scopelliti per la fiducia che ha avuto in
noi negli ultimi anni. Sono soddisfatto di aver convinto il cavaliere
Lucisano a girare questa serie Tv a Reggio Calabria. Sono onorato di
lasciare in eredità a questa meravigliosa terra, quest’importantissima
fiction. Sono estremamente orgoglioso di poter collaborare con Fulvio
Lucisano che è uno dei produttori più importanti in Europa e il suo
gruppo è di primissima qualità“.
Il produttore
Fulvio Lucisano aggiunge: ”
Sono
felicissimo di venire qui a girare in Calabria. Quando ho letto il
libro di Gangemi ho rivisto tutti i luoghi della mia infanzia, è
un’opera straordinaria. E’ una bellissima storia e Gangemi è stato
bravissimo. Ringrazio Luca Zingaretti di aver accettato la
partecipazione di questo film, che sarà girato tutto in Calabria salvo
pochissime cose che dovremo girare in Germania. E’ una storia
eccezionale, e verrà un film eccezionale, ne sono convinto. Inoltre
abbiamo preso il più possibile maestranze locali e attori calabresi, e
siamo contenti anche di questo“.
Mimmo Gangemi, autore del libro: “
pensavo
che il mio ruolo fosse finito con la scrittura del libro, invece sono
felicissimo di essere qui e sono orgoglioso che la mia storia trovi
spazio in Tv e che lo trovi con protagonista la mia terra, questa
Calabria che va valorizzata per come merita. Spero che la fiction sia un
momento di riscatto della Calabria, che la possa raccontare per com’è
davvero, cancellando quello stereotipo negativo che ci hanno costruito
intorno e su cui ci marciano ancora oggi in tanti. Scopelliti ha
lottato, insieme ad altre persone, affinchè questa fiction fosse girata
in Calabria, e per questo gli sono molto grato. Spero che sia solo
l’inizio e che possa continuare a lungo come già successo per il
commissario Montalgano“.
Il regista
Carlo Carlei: “
spero
che il commissariamento di Reggio Calabria finisca presto; è una città
bellissima e tenuta bene, è una delle più belle d’Italia nel suo centro
storico, non esistono nel mondo altre città che hanno in pochi metri
tante “location” così eccezionali come a Reggio nel giro di pochi metri,
la Prefettura, la Provincia, la Camera di Commercio, tutto il centro
storico… e lo dico io che ho girato il mondo per girare moltissimi film.
Questo periodo di impasse politico spero che finisca presto. Per questo
film nel giro di 10 mesi siamo entrati in fase di produzione, è un
tempo da record per i consueti ritmi cinematografici italiani. Abbiamo
un cast straordinario, oltre a Luca che è una grande star italiana e uno
dei migliori attori Europei. C’è anche Luisa Ranieri, che è una grande
attrice, e un cast di grande qualità con attori televisivi e teatrali
tra i migliori d’Italia. Questa, ci tengo a precisarla, non è una storia
di ‘ndrangheta, ma una grande storia di redenzione. Il fatto che si
svolga in Calabria non significa che è ‘ndrangheta. Noi raccontiamo la
storia di un uomo che si riappropria del proprio senso morale, come
auspicabilmente tutti dovremmo fare“.
L’attore
Luca Zingaretti: “
grazie
a tutti per come mi avete accolto, siete fantastici. L’accoglienza e il
calore del sud è straordinario. Spero che appassioneremo il pubblico.
Sarà un mese e mezzo pieno di lavoro, e sono convinto che faremo molto
bene. L’unico grande rimpianto di questo periodo sarà quello di dover
lavorare in questa città meravigliosa, senza godere delle sue bellezze,
del mare, delle spiagge, ma spero che dopo le 17:30/18, quando avremo
finito il nostro lavoro quotidiano, riusciremo a farci il nostro
bagnetto quotidiano. Soffriremo a vedere voi che fate il bagno…“.
Il governatore
Giuseppe Scopelliti: “
prima
di tutto dobbiamo ringraziare Fulvio Lucisano, che mi ha garbatamente
inseguito per cercare un incontro e per spiegarmi il progetto. Aveva
grande interesse e grande stimolo a girare il film nella nostra terra.
Ci siamo incontrati diverse volte, abbiamo parlato non solo di questo
film perché essendo innamorato della Calabria, lui ha dato in modo
tangibile segno di vicinanza al nostro territorio. L’idea è quella di
far conoscere le straordinarie bellezze del nsotro territorio. Già da
quando ero Sindaco ci eravamo dedicati alla promozione del territorio
attraverso serie televisive, e in effetti sono stati anni importanti. Il
più grande successo è quello dei tanti calabresi che sono qui insieme a
lavorare per questo progetto. Speriamo che tra febbraio e marzo questa
miniserie su Rai1 possa darci soddisfazioni, e speriamo che possa avere
anche un seguito in futuro. Il centro storico di Reggio è uno dei più
belli d’Italia con il suo stile liberty, ed è questo che vorremo
valorizzare. Rimaniamo contrari a trasmettere messaggi negativi sul
territorio, ma questa non è una storia di ‘ndrangheta, e con questo film
vogliamo valorizzare le ricchezze del nostro territorio“.
GRANDE ATTESA PER L’ARRIVO DI LUCA ZINGARETTI - Insieme al Governatore
Scopelliti, presenteranno l’evento il produttore cinematografico
Fulvio Lucisano, il regista
Carlo Carlei, l’attore protagonista
Luca Zingaretti, il Presidente di “Calabria film commission”
Gianluca Curti e
Mimmo Gangemi, autore del libro da cui è tratta la miniserie. Fanno parte del cast
Luca Zingaretti, Luisa Ranieri, Gioele Dix, Maurizio Marchetti, Paolo Briguglia, Gaetano Bruno, Dario Aita e l’attrice tedesca
Felicitas Woll.
LE RIPRESE - Le riprese inizieranno lunedì, 22 luglio, e si concluderanno il 9 settembre. Il set sarà tra
Reggio Calabria, Villa San Giovanni, Sant’Elia, Palmi, Serro Valanidi e Arasì.
La sceneggiatura punta alla valorizzazione del territorio reggino, delle sue bellezze storiche e paesaggistiche.
Il
lungomare, il corso Garibaldi, gli edifici del Palazzo del
Tribunale, adiacente al Castello Aragonese, il Palazzo della Provincia
di piazza Italia e l’ex Monastero di Sales in via Reggio Campi ospiteranno le telecamere che gireranno la miniserie Tv.
LA FICTION - La fiction è basata sul romanzo omonimo di
Mimmo Gangemi:
si narra di un magistrato indolente costretto a diventare eroe suo
malgrado. Un vecchio padrino che parla come un oracolo e dal carcere
orienta le indagini. Perché quelli che sembrano omicidi di ‘ndrangheta
forse non lo sono. Forse hanno a che fare addirittura con le navi dei
veleni e le scorie seppellite nella “spianata dell’infamia”. L’anima
feroce e abietta della ‘ndrangheta per la prima volta racchiusa in un
romanzo. Un giudice muore per mano di balordi. E i balordi muoiono per
mano della ‘ndrangheta, che non tollera si disturbi il prosperare dei
suoi affari. Almeno, cosi sembra. Alberto Lenzi, magistrato scioperato e
donnaiolo, colpito dalla morte del collega e amico, si tuffa a
capofitto nelle indagini. Lo instradano in una diversa direzione le
sibilline, gustose parabole di don Mico Rota, capobastone della
‘ndrangheta, e il fortuito emergere di elementi legati a un traffico di
rifiuti tossici. Una “commedia umana” dove si muovono personaggi
verissimi, contraddittori, sfaccettati, che inseguendo il proprio
meschino tornaconto arrivano tuttavia a svelare una realtà che va molto
oltre la ‘ndrangheta.
- LE FOTO di Federica Romeo © StrettoWeb: