martedì 18 novembre 2014

WANDA FERRO

WANDA FERRO
 CANDIDATA ALLA REGIONE CALABRIA


Ci sono due idee differenti sulla Calabria: la mia sta nel rispetto assoluto dei problemi della gente, nella condivisione della rabbia, nella voglia di attuare una rivoluzione per cancellare 40 anni di buio e regressione, nella preoccupazione per un futuro che dobbiamo e possiamo riportare sul binario giusto. Quando vedo la nostra gente soffrire la mia prima reazione è quella di condividerne la sofferenza, subito dopo penso alle strade da percorrere per combattere la sofferenza. Dall’altro lato, quello di Mario Oliverio, c’è e ci sarà sempre l’indifferenza al dolore della gente ed un solo triste obiettivo: la caccia alle poltrone. Nel centrosinistra l’ex governatore Agazio Loiero lancia un allarme ed un monito al suo capo Mario Oliverio: smettila di promettere assessorati! Girando per la Calabria avevo già verificato questa triste consuetudine del vecchio modo di fare politica: nella sola città di Cosenza ci sono almeno tre aspiranti alla sanità, ai quali Oliverio avrebbe garantito lo scettro, ci sono una mezza dozzina di presidenti Fincalabra, e via dicendo, ed il tragicomico sta nel fatto che lo sanno tutti, anche gli aspiranti manager. C’è da essere disgustati. La nota di Loiero, in cui tra l’altro l’ex presidente della Regione parla di una vittoria scontata, mostra finalmente in tutta chiarezza chi si nasconde dietro il “rinnovamento” proposto dal centrosinistra. Chi è rimasto affezionato alla stagione di Loiero, oggi può riviverla votando Oliverio. Dal canto mio, continuerò ad incontrare i calabresi impegnandomi ad un cambio di rotta: noi non promettiamo poltrone, inseguiamo la normalità, l’efficienza, una politica che ridistribuisca il reddito, che con il supporto dei fondi europei e una giusta defiscalizzazione aiuti le imprese ad assumere giovani e meno giovani. Noi abbiamo deciso di scendere in campo a mani libere ed i calabresi lo hanno capito. È indicativo il fatto che Oliverio & c. stiano cominciando ad accusarsi l’uno con l’altro, magari per istinto di sopravvivenza, dimostrando di fregarsene della sorte dei calabresi. Mario Oliverio per tenere in sella la sua coalizione è costretto quotidianamente ad aumentare le promesse, e per intercettare qualche consenso al di fuori dei potentati e degli apparati di partito costringe la Boschi e Renzi a mettere la faccia su una candidatura che nasce come opposizione al renzismo. Sono curiosa di vedere come farà il grande rottamatore Renzi a stare a braccetto con Oliverio, che rappresenta ai massimi livelli regionali l’identikit del rottamato. Sono curiosa di vedere se insieme a Renzi saliranno sul palco anche Loiero, Fuda, Tassone, Adamo, Olivo, Sculco, Pirillo e via dicendo, o se Oliverio li nasconderà sotto un tappeto. E voglio precisare che io sono contraria ad ogni processo di rottamazione, poiché ad ogni età chiunque può offrire il suo contributo ad un progetto di governo: il problema è tutto interno al PD ed alle sue eterne contraddizioni. Non a caso oggi Repubblica parla di un calo del PD del dieci per cento. Ma come possono pretendere di aiutare la Calabria a cambiare se sono così divisi e pieni di problemi?.

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