mercoledì 18 aprile 2012

Consiglio regionale con all’ordine del giorno un unico punto: il tema dell'ambiente

Consiglio regionale con all’ordine del giorno un unico punto: il tema dell'ambiente
“A nessuno può sfuggire l’importanza, l’attualità, l’interesse  e l’urgenza dei problemi legati alla difesa e alla valorizzazione dell’ambiente, in particolare del mare”, ha detto in apertura di seduta il presidente del Consiglio Francesco Talarico. “Per queste ragioni - ha proseguito - abbiamo deciso di dedicare una intera sessione dei lavori dell’Assemblea a questo tema che è necessario considerare una priorità per lo sviluppo della Calabria. Dobbiamo agire - ha detto ancora il presidente - con forte spirito di coesione, tutti insieme, enti locali, mondo produttivo, amministrazione regionale, per trasformare le criticità attuali in risorse e capitale da investire per il nostro futuro”. 

In aula, ha poi relazionato l’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pugliano. “La Giunta regionale e il governatore Scopelliti - ha detto Pugliano - stanno mettendo in campo azioni politiche preventive per salvaguardare la balneabilità e l’ambiente in Calabria. C’è bisogno di una stagione di concertazione istituzionale, di un patto tra i calabresi per far prevalere quella cultura ambientalista nella nostra terra. Il presidente Scopelliti - ha proseguito Pugliano - sta imprimendo una forte accelerazione alle questioni del settore, tant’è che qualche mese fa ha convocato tutti i sindaci della Calabria per dispiegare tutte le azioni utili a recuperare il tempo perduto”. 
Pugliano ha posto all’attenzione del Consiglio regionale quelli che ha chiamato “i tre macro elementi: difetti infrastrutturali, gestionali e culturali. Dal 2008 gli interventi non hanno avuto una bussola. Sono stati effettuati 346 interventi per 350 milioni di spesa senza che queste risorse abbiano prodotto i risultati sperati proprio per un mancato coordinamento di piano. Dal 2010 però abbiamo iniziato a perseguire un progetto di pianificazione, partendo dalle segnalazioni che giungono dalle periferie, in particolare dagli ambiti territoriali ottimali”.
L’assessore all’Ambiente, inoltre, ha sottolineato “la carenza di collaborazione da parte della burocrazia che finora ha provocato il disimpegno di numerosi finanziamenti comunitari. Sul piano culturale - ha concluso Pugliano - permane lo stato di una comunità poco sensibilizzata ai temi dell’ambiente. È necessario uno sforzo da parte di tutti e saremo disponibili a recepire ogni utile suggerimento per affrontare e risolvere in maniera definitiva queste problematiche”. 
Nel dibattito subito dopo è intervenuto il capogruppo di IdV in Consiglio regionale, Emilio De Masi, secondo il quale “una politica di tutela ambientale non può esaurirsi nell’esplicitazione di una delega”. De Masi, nel prendere atto delle rassicurazioni dell’assessore Pugliano, ha affermato che “sulla depurazione, in Calabria c’è una situazione drammatica per via delle inadeguatezze amministrative e normative. 
È intervenuto successivamente il capogruppo del PD, Sandro Principe, secondo il quale “quello dell’ambiente è un pensiero collettivo che dovrebbe essere condiviso da tutti i calabresi. La discussione sull’ambiente - ha aggiunto - dovrebbe portare ad una visione strategica delle problematiche per fare in modo che da qui agli anni che restano in questa legislatura regionale si possa davvero cambiare registro. C’è una condizione dell’ambiente che accomuna molte regioni del Mezzogiorno e conferma una sorta di fallimento del regionalismo. Su questa materia siamo lontani da una cultura politica propositiva, di tipo anglosassone. Mi chiedo a cosa serva la modifica di alcuni articoli della legge urbanistica regionale considerando che è da lì che bisogna partire. Altrimenti la gestione delle nostre emergenze sarà infinita”. Il capogruppo del PdL, Luigi Fedele, ha espresso “apprezzamento per la decisione della Conferenza dei Capigruppo di prevedere un dibattito sui temi ambientali, della depurazione e della difesa del mare. L’ambiente e la sua difesa, il suo rilancio e il suo potenziamento costituiscono rappresentano uno degli obiettivi principali assunti fin dall’inizio di questa legislatura, che allo stato attuale offre lentamente, ma con determinazione, segnali importanti di arresto della deriva degradante dell’uso smodato del territorio”. Fedele, nel tracciare un elenco delle cose fatte dall’attuale maggioranza, ha detto che “la legge urbanistica senz’altro ci aiuterà a mettere in sicurezza il territorio senza però nulla cedere alle posizioni ambientaliste che sconfinano spesso nell’'ideologismo di stampo fondamentalista”.“Quello dell’inquinamento marino - ha detto Agazio Loiero di Autonomia e Diritti - e più in generale della salvaguardia dell’ambiente, non è un dramma di oggi, ma affonda le sue radici retroattivamente. Su questo tema come anche sulla sanità e i fondi comunitari, è necessario moltiplicare le occasioni di confronto. Da parte mia c’è la massima volontà a collaborare, ma voi non potete continuare a rinchiudervi”. Per Antonio Scalzo (Pd) è necessario “procedere ad una verifica puntuale sull’efficacia funzionale degli impianti di depurazione della Regione. Potenziare l’organico del Dipartimento ed assumere adeguate informazioni per affrontare il problema del sistema di depurazione dei Comuni montani, i cui scarichi spesso convergono nei corsi d’acqua”. Rosario Francesco Antonio Mirabelli (Misto) si è soffermato sul commissariamento del sistema rifiuti che “non può durare ad oltranza”. Il consigliere Bruno Censore (PD), ha evidenziato che “le propose della Giunta in materia di depurazione appaiono eccessivamente deboli e niente affatto in linea con le criticità a cui invece bisogna dare  risposta”.Il dibattito sul tema ambiente è stato concluso da un intervenuto del presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti. “Le azioni della Giunta regionale - ha detto Scopelliti - sono state ben delineate nella relazione dell’assessore Pugliano ed il prossimo 19 aprile, si terrà la programmata seduta pre CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) nel corso della quale verranno formalizzati gli atti a sostegno delle nostre richieste in questo comparto, che saranno successivamente deliberati dal Comitatointerministeriale. Saranno destinati circa 260 milioni di euro per ambiente e depurazione, frutto anche di una serie di incontri che ho avuto con il Ministro Clini e con i suoi più diretti collaboratori. Di pari passo, in questi mesi, abbiamo avviato un lavoro preparatorio per sollecitare i comuni ritardatari a produrre gli atti propedeutici necessari all’utilizzo delle risorse la cui destinazione è in parte diretta anche al recupero dei sistemi di depurazione dei centri collinari che spesso sono costretti a canalizzare i loro scarichi nei torrenti e nei corsi d’acqua. Tutto ciò denota la capacità politica ed amministrativa di questa Giunta di operare efficacemente e di scongiurare il disimpegno di importanti risorse di provenienza comunitaria. Voglio inoltre sottolineare - ha proseguito Scopelliti - che abbiamo approntato una serie di azioni di risposta alle sollecitazioni della Comunità europea sui siti inquinati a medio e basso rischio, impegnando 6,5 milioni di euro per indagini mirate. Credo, infine, sia appropriato definire quella da noi messa in campo, una puntuale strategia con l’auspicio di risolvere entro la fine di questa legislatura un problema che grava da decenni negativamente su ogni prospettiva di sviluppo della Calabria”.

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