mercoledì 17 luglio 2013

Goletta verde, mare sporco? La Calabria chieda i danni.......






Mercoledi 17 Luglio 2013
Goletta verde, mare sporco? La Calabria chieda i danni
Il Presidente della Regione, i Comuni della Calabria, le associazioni degli albergatori devono  farsi promotori di una “Class Action” (azione giudiziaria di gruppo) contro Goletta Verde che nei  giorni immediatamente precedenti a Ferragosto ha assunto una iniziativa vistosamente faziosa  e dannosa per il turismo calabrese, cioè per una delle principali fonti economiche della nostra regione. La diffusione in piena stagione balneare di dati manipolati e insignificanti sulla salute del mare - grazie anche alla scarsa sensibilità e al poco acume della stampa - ha provocato danni incalcolabili e dei quali Goletta Verde deve rispondere. Cosa è successo? Goletta Verde ha realizzato uno studio sull'inquinamento delle Coste italiane basato su principi che non  hanno niente di niente di scientifico. Cioè ha analizzato lo stato dell'inquinamento alla foce dei  fiumi e dei torrenti – in pratica su un territorio che copre circa il 5 per cento delle coste nazionali  – infischiandosene di tutto il resto delle spiagge. In Calabria ci sono molti fiumi e torrenti (anche se piccoli, e quindi poco inquinanti) e di conseguenza ci sono molti punti nei quali il mare non è  pulito. Gran parte di questi pezzi di spiaggia sono già vietati alla balneazione. E Goletta Verde è andata proprio lì a fare le analisi e ha stabilito che la Calabria è la regione col mare più inquinato d'Italia. Notizia rimbalzata sulle prime pagine di tutti i giornali e che ha provocato un  danno grandissimo al turismo. Recentemente una indagine vastissima realizzata da Arpacal,  ente pubblico sottoposto al controllo del governo, ha stabilito che il mare della Calabria al 95 per cento è in condizioni “eccellenti”, cioè è tra i più puliti di Italia. L'indagine di Goletta Verde e l'incredibile risonanza che ha avuto sulle Tv e sui giornali, naturalmente, hanno molto  avvantaggiato le regioni del Nord. Cioè hanno favorito il loro turismo, già premiato dalla assoluta superiorità delle infrastrutture costruite dallo Stato italiano in quelle regioni (autostrade, ferrovie, aeroporti). E' stata data la notizia che è meglio fare il bagno a Rimini o a Principina piuttosto che a Tropea. Una bufala pazzesca. Una volta, quando vigevano i vecchi codici penali, una cosa del genere veniva rubricata sotto il reato di “diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare  l'ordine pubblico”. Erano guai seri. Per fortuna le cose sono un po' cambiate, quella figura di  reato non esiste più. Ottimo. Però sarebbe davvero un gesto di rassegnazione insopportabile se la Calabria subisse in silenzio questo sopruso, questa sopraffazione (che non siamo in grado di dire se sia stata compiuta in buona fede o invece con intenzione). E' giusto chiedere  l'intervento della magistratura e un adeguato risarcimento dei danni. Non è che possiamo continuare a sopportare in eterno la tirannia e le cialtronate del Nord, senza fiatare.
                                                                                                                                                                                     Piero Sansonetti



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