domenica 18 agosto 2013

La campagna denigratoria sulla calabria

REGGIO CALABRIA
 
« Reggio è un grande giardino, uno dei luoghi più belli che si possano trovare sulla terra. »
(Edward Lear, Diario di un viaggio a piedi, 1847)
 Reggio di Calabria, comunemente detta Reggio Calabria, o Reggio in tutto il Meridione d'Italia, è la prima città calabrese per antichità, estensione geografica e numero d'abitanti, il capoluogo della provincia omonima e la sede del Consiglio regionale della Calabria. Con 184.179 abitanti è il quarto più popoloso comune dell'Italia meridionale peninsulare, il diciottesimo in Italia. Il territorio comunale - definito storicamente Grande Reggio - si trova al centro di una più grande area metropolitana di circa 260.000 abitanti che comprende numerosi comuni tra Bagnara Calabra e Melito di Porto Salvo fin sull'Aspromonte. L'influenza economica, culturale e come polo d'attrazione di Reggio si estende poi dal Porto di Gioia Tauro alla Locride; inoltre si va ormai consolidando la fusione con l'area metropolitana di Messina (separata solamente da un braccio di mare di poco più di 3km) con la quale costituirà l'Area Metropolitana Integrata dello Stretto o Città Metropolitana dello Stretto, area che in totale conta oggi circa 730.000 abitanti.
Reggio è al centro di una rilevante area turistica per importanza storico-culturale e balneare, è una città universitaria, inoltre è situata al centro di una zona agricola particolarmente fertile grazie al clima mite, con produzione di olio d'oliva, vino, agrumi e ortaggi, tra cui tipica è la produzione dell'essenza di bergamotto, agrume che in Italia cresce esclusivamente nel territorio reggino, divenuto per questo uno dei simboli della città. Come per molte città del "Mare Nostrum", nella cultura locale Reggio viene spesso identificata come il centro esatto del Mar Mediterraneo, le cui molteplici e millenarie culture hanno sempre arricchito l'antichissima storia, la cultura e lo spirito dei reggini. Anche per questo motivo l'amministrazione comunale ha scelto come slogan della città "Reggio Calabria, Città del Mediterraneo". Reggio viene tradizionalmente chiamata "Città della Fata Morgana" perché qui si manifesta il raro fenomeno ottico-mitologico della Fata Morgana, durante il quale la costa siciliana sembra distare solo pochi metri rendendo possibile distinguere molto bene case, auto e persone.

Tragitto per raggiungere Reggio Calabria da Nicotera Marina
In breve: raggiungere Rosarno che da Nicotera Marina dista circa una diecina di chilometri ed imboccare l'autostrada Salerno-Reggio Calabria direzione ovviamente Reggio Calabria. Dall'uscita di Rosarno fino a Reggio Calabria i chilometri da percorrere sono circa una settantina. Vi consiglio di prendere l'uscita Reggio Calabria-Porto per ammirare un panorama dall'alto molto suggestivo dello Stretto. Seguendo la strada verso SUD si arriva sulla via Marina.
Il tragitto della GUIDA MICHELIN
Descrizione Chilometri Tempo
Partenza: Nicotera Marina, centro
Uscire da Nicotera Marina 1.1km 1.1km 00h02
PrendereSP35 0.7km 1.8km 00h03
Girare a destra: SP36 4.5km 6.5km 00h08
Girare a destra: SP50 3km
Attraversamento di Pineta 9km 00h11
Attraversare San Ferdinando 1.1km
Continuare su: SP50 / Strada Provinciale San Fernando-Nicotera (0.1km)
Girare a sinistra: Via Rosarno (0.4km)
PrendereVia Provinciale per Rosarno (0.6km)
Uscita San Ferdinando 10km 00h13
Girare a destra: SS281 7km 17km 00h19
Girare a sinistra: A3 in direzione di: SALERNO
REGGIO DI CALABRIA
59km
Seguire la direzione: REGGIO DI CALABRIA 18km 00h19
Prendere l'uscita in direzione:  REGGIO CALABRIA
PORTO
76km 01h05
Continuare su: E90 / Viadotto Santa Caterina 1.3km 77km 01h06
Girare a destra: E90 0.2km 78km 01h06
PrendereE90 / Banchina di Levante 1.2km 79km 01h07
Continuare su: E90 / Banchina Margottini <0.1km 79km 01h07
Girare a destra: Via Vincenzo Florio 0.8km
Continuare su: Viadotto Santa Caterina (<0.1km)
Prendere Viale Genoese D. Zerbi (0.4km)
Continuare su: Via Marina (0.3km) 80km 01h09
Arrivo: Reggio di Calabria, Via Marina 80km
PARE CHE CI SIA UNA CAMPAGNA DENIGRATORIA NEI CONFRONTI DELLA CALABRIA - IL GOVERNATORE SCOPELLITI INTERVENGA!!!!
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Shock su Rai1: “Reggio è una città terribile, una catastrofe, come Messina. I Bronzi vadano via” 

Ieri la trasmissione “Uno Mattina estate“, su Rai1, ha affrontato tra i vari temi quello delle ricchezze culturali dell’Italia partendo proprio dallo Stretto di Messina e dai Bronzi di Riace. In un servizio introduttivo i giornalisti del principale canale televisivo italiano hanno dato voce a Paolo Barbera, l’esponente della V circoscrizione del Comune di Messina che ha avviato una raccolta firme per chiedere alla Regione Calabria i Bronzi in “prestito” nella città peloritana, “affinché possano visitarli i turisti che scendono dalle grosse navi crociera che si fermano nel porto“. Barbera ha chiesto “quanti turisti, quanti cittadini, vanno a vedere i Bronzi a Palazzo Campanella? Io non lo so, vorrei avere una risposta. Noi abbiamo raccolto le firme per portarli a Messina“. In realtà la risposta alla sua domanda c’è. I visitatori a Palazzo Campanella sono migliaia al giorno, anche perché si può accedere gratuitamente e tanti turisti arrivano da tutto il mondo a vedere le due grandi opere. Piuttosto sarebbe interessante sapere quante firme abbia raccolto …
Simonetta BonomiA rispondergli, nel servizio, sono innanzitutto i turisti intervistati fuori da Palazzo Campanella: “è una destinazione da vedere, non sono meno di nessun David“, e poi in modo ancor più chiaro è Simonetta Bonomi, Soprintendente regionale dei beni archeologici della Calabria, che spiega quanto sia difficile solo ipotizzare un viaggio delle due opere: “sono estremamente delicate, e se bisogna metterle a rischio, lo si può fare solo per un motivo più che valido. I Bronzi sono qui distesi perché sono stati restaurati, le polemiche non sono legate ai Bronzi ma alle vicende del Museo che comunque riaprirà a gennaio, tra pochi mesi, così i Bronzi potranno tornare a casa. Reggio Calabria e i reggini sono profondamente attaccati ai Bronzi, solo l’idea di portarli altrove viene vista come una privazione di un elemento identitario“. Intervistati dai giornalisti, alcuni reggini in strada affermano in modo netto: “da qui non si devono muovere“.
Philippe DaverioPoi i commenti in studio. Il primo a parlare è l’eclettico critico d’arte francese Philippe Daverio, e le sue sono parole fortissime: “Reggio Calabria è un posto terribile, come Messina che è un altro posto terribile. E’ già un miracolo che la gente ci vada a vedere i Bronzi. Il problema non sono i Bronzi o il Museo, il problema è la città che è una catastrofe. E’ grottesco pensare che quei Bronzi lì possano essere richiamo turistico“. Rincara la dose l’editorialista del Corriere della Sera Paolo Conti: “Daverio ha ragione, è inutile che la Bonomi cerchi di difendere determinate cose, non è possibile che i Bronzi di Riace appartengano a una sola città italiana e non si riesca a fare in modo che appartengano a un’identità nazionale“.
Intervento molto più equilibrato da parte del ministro Carlo Trigilia, che da siciliano ha parlato della situazione con più contezza: “il problema non è Reggio Calabria, il problema è tutto il Sud, basti pensare a Pompei. Il nostro meridione è ricco di beni culturali e ambientali, e noi non possiamo – come soluzione – spostare tutto al nord, dobbiamo piuttosto sforzarci per valorizzare queste straordinarie risorse. Dobbiamo fare qualcosa, come abbiamo fatto a Reggio per il Museo che ha avuto un ottimo restauro e che verrà inaugurato a gennaio. Stiamo lavorando proprio per valorizzare da un punto di vista della fruizione questa straordinaria risorsa dei Bronzi. Il problema non è finanziario, è un problema di mentalità. La gente deve essere consapevole delle straordinarie risorse del territorio, delle grandi opere di pregio culturale, artistico, architettonico, e deve capire quanti sacrifici vadano fatti per valorizzare queste ricchezze uniche al mondo“.
ReggioIl “petrolio d’Italia” (49 siti Unesco, 3.430 musei, 216 siti archeologici, 10.000 chiese, 1.500 monasteri) è poco valorizzato proprio perchè è prima di tutto la gente a non rendersi conto di quanto vale, pronti ad ammirare tutto ciò che è di fuori, a viaggiare all’estero e rimanere ammaliati delle straordinarie bellezze dei vari Paesi del mondo (che, assolutamente, sono tali!), poi a casa nostra chiudiamo gli occhi presi dal clima tipicamente meridionale che ci costringe a vivere con continui lagni e lamenti andando a infangare le nostre città, la nostra terra, dimenticandoci di tutto quello che c’è di bello e straordinario. Anche perché che Reggio sia una catastrofe può dirlo soltanto chi non l’ha mai visitata. I tanti turisti che quotidianamente ne ammirano le bellezze artistiche, architettoniche, storiche e paesaggistiche la pensano diversamente, così come sicuramente la pensa in modo diverso l’amministrazione di Rai 1 che sta girando un grande film proprio a Reggio Calabria, con un cast di primissimo livello internazionale, perché “questa è una delle città più belle d’Europa“, come ha spiegato il regista Carlo Carlei pochi giorni fa......

“Abbiamo scelto Reggio perchè è una delle città più belle d’Italia”: da lunedì il grande set per la serie TV “Il giudice meschino” in riva allo Stretto-

 Si è svolta stamattina, a Reggio Calabria, presso la Sala Giuditta Levato di Palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale della Calabria, la presentazione della miniserie tv “Il giudice meschino“, fiction che verrà girata a Reggio Calabria e trasmessa su Rai 1. Saranno due puntate in prima serata, probabilmente tra febbraio e marzo: un grande evento che proietterà Reggio sul principale canale televisivo nazionale, mostrandone tutte le sue bellezze.

08Parla per primo Gianluca Curti, presidente della “Calabria film commission”: “voglio ringraziare il governatore Scopelliti per la fiducia che ha avuto in noi negli ultimi anni. Sono soddisfatto di aver convinto il cavaliere Lucisano a girare questa serie Tv a Reggio Calabria. Sono onorato di lasciare in eredità a questa meravigliosa terra, quest’importantissima fiction. Sono estremamente orgoglioso di poter collaborare con Fulvio Lucisano che è uno dei produttori più importanti in Europa e il suo gruppo è di primissima qualità“.
16Il produttore Fulvio Lucisano aggiunge: ”Sono felicissimo di venire qui a girare in Calabria. Quando ho letto il libro di Gangemi ho rivisto tutti i luoghi della mia infanzia, è un’opera straordinaria. E’ una bellissima storia e Gangemi è stato bravissimo. Ringrazio Luca Zingaretti di aver accettato la partecipazione di questo film, che sarà girato tutto in Calabria salvo pochissime cose che dovremo girare in Germania. E’ una storia eccezionale, e verrà un film eccezionale, ne sono convinto. Inoltre abbiamo preso il più possibile maestranze locali e attori calabresi, e siamo contenti anche di questo“.
19Mimmo Gangemi, autore del libro: “pensavo che il mio ruolo fosse finito con la scrittura del libro, invece sono felicissimo di essere qui e sono orgoglioso che la mia storia trovi spazio in Tv e che lo trovi con protagonista la mia terra, questa Calabria che va valorizzata per come merita. Spero che la fiction sia un momento di riscatto della Calabria, che la possa raccontare per com’è davvero, cancellando quello stereotipo negativo che ci hanno costruito intorno e su cui ci marciano ancora oggi in tanti. Scopelliti ha lottato, insieme ad altre persone, affinchè questa fiction fosse girata in Calabria, e per questo gli sono molto grato. Spero che sia solo l’inizio e che possa continuare a lungo come già successo per il commissario Montalgano“.
21Il regista Carlo Carlei: “spero che il commissariamento di Reggio Calabria finisca presto; è una città bellissima e tenuta bene, è una delle più belle d’Italia nel suo centro storico, non esistono nel mondo altre città che hanno in pochi metri tante “location” così eccezionali come a Reggio nel giro di pochi metri, la Prefettura, la Provincia, la Camera di Commercio, tutto il centro storico… e lo dico io che ho girato il mondo per girare moltissimi film. Questo periodo di impasse politico spero che finisca presto. Per questo film nel giro di 10 mesi siamo entrati in fase di produzione, è un tempo da record per i consueti ritmi cinematografici italiani. Abbiamo un cast straordinario, oltre a Luca che è una grande star italiana e uno dei migliori attori Europei. C’è anche Luisa Ranieri, che è una grande attrice, e un cast di grande qualità con attori televisivi e teatrali tra i migliori d’Italia. Questa, ci tengo a precisarla, non è una storia di ‘ndrangheta, ma una grande storia di redenzione. Il fatto che si svolga in Calabria non significa che è ‘ndrangheta. Noi raccontiamo la storia di un uomo che si riappropria del proprio senso morale, come auspicabilmente tutti dovremmo fare“.
23L’attore Luca Zingaretti: “grazie a tutti per come mi avete accolto, siete fantastici. L’accoglienza e il calore del sud è straordinario. Spero che appassioneremo il pubblico. Sarà un mese e mezzo pieno di lavoro, e sono convinto che faremo molto bene. L’unico grande rimpianto di questo periodo sarà quello di dover lavorare in questa città meravigliosa, senza godere delle sue bellezze, del mare, delle spiagge, ma spero che dopo le 17:30/18, quando avremo finito il nostro lavoro quotidiano, riusciremo a farci il nostro bagnetto quotidiano. Soffriremo a vedere voi che fate il bagno…“.
10Il governatore Giuseppe Scopelliti: “prima di tutto dobbiamo ringraziare Fulvio Lucisano, che mi ha garbatamente inseguito per cercare un incontro e per spiegarmi il progetto. Aveva grande interesse e grande stimolo a girare il film nella nostra terra. Ci siamo incontrati diverse volte, abbiamo parlato non solo di questo film perché essendo innamorato della Calabria, lui ha dato in modo tangibile segno di vicinanza al nostro territorio. L’idea è quella di far conoscere le straordinarie bellezze del nsotro territorio. Già da quando ero Sindaco ci eravamo dedicati alla promozione del territorio attraverso serie televisive, e in effetti sono stati anni importanti. Il più grande successo è quello dei tanti calabresi che sono qui insieme a lavorare per questo progetto. Speriamo che tra febbraio e marzo questa miniserie su Rai1 possa darci soddisfazioni, e speriamo che possa avere anche un seguito in futuro. Il centro storico di Reggio è uno dei più belli d’Italia con il suo stile liberty, ed è questo che vorremo valorizzare. Rimaniamo contrari a trasmettere messaggi negativi sul territorio, ma questa non è una storia di ‘ndrangheta, e con questo film vogliamo valorizzare le ricchezze del nostro territorio“.
06GRANDE ATTESA PER L’ARRIVO DI LUCA ZINGARETTI - Insieme al Governatore Scopelliti, presenteranno l’evento il produttore  cinematografico Fulvio Lucisano, il regista Carlo Carlei, l’attore protagonista Luca Zingaretti, il Presidente di “Calabria film commission” Gianluca Curti e Mimmo Gangemi, autore del libro da cui è tratta la miniserie. Fanno parte del cast Luca Zingaretti, Luisa Ranieri, Gioele Dix, Maurizio Marchetti, Paolo Briguglia, Gaetano Bruno, Dario Aita e l’attrice tedesca Felicitas Woll.
01LE RIPRESE - Le riprese inizieranno lunedì, 22 luglio, e si concluderanno il 9 settembre. Il set sarà tra Reggio Calabria, Villa San Giovanni, Sant’Elia, Palmi, Serro Valanidi e Arasì.
La sceneggiatura punta alla valorizzazione del territorio reggino, delle sue bellezze storiche e paesaggistiche.
Il lungomare, il corso Garibaldi, gli edifici del Palazzo del Tribunale, adiacente al Castello Aragonese, il Palazzo della Provincia di piazza Italia e l’ex Monastero di Sales in via Reggio Campi ospiteranno le telecamere che gireranno la miniserie Tv.
04LA FICTION - La fiction è basata sul romanzo omonimo di Mimmo Gangemi: si narra di un magistrato indolente costretto a diventare eroe suo malgrado. Un vecchio padrino che parla come un oracolo e dal carcere orienta le indagini. Perché quelli che sembrano omicidi di ‘ndrangheta forse non lo sono. Forse hanno a che fare addirittura con le navi dei veleni e le scorie seppellite nella “spianata dell’infamia”. L’anima feroce e abietta della ‘ndrangheta per la prima volta racchiusa in un romanzo. Un giudice muore per mano di balordi. E i balordi muoiono per mano della ‘ndrangheta, che non tollera si disturbi il prosperare dei suoi affari. Almeno, cosi sembra. Alberto Lenzi, magistrato scioperato e donnaiolo, colpito dalla morte del collega e amico, si tuffa a capofitto nelle indagini. Lo instradano in una diversa direzione le sibilline, gustose parabole di don Mico Rota, capobastone della ‘ndrangheta, e il fortuito emergere di elementi legati a un traffico di rifiuti tossici. Una “commedia umana” dove si muovono personaggi verissimi, contraddittori, sfaccettati, che inseguendo il proprio meschino tornaconto arrivano tuttavia a svelare una realtà che va molto oltre la ‘ndrangheta.
  • LE FOTO di Federica Romeo © StrettoWeb:
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