Denunciato un uomo ritenuto responsabile di effettuare le attivita' in assenza di autorizzazione -
Mercoledì 30 Novembre 2011 -
I Carabinieri della stazione di Gasperina hanno posto sotto sequestro un impianto di lavorazione inerti e movimento terra, denunciando in stato di liberta' C.F., 43 anni, di Montepaone, in qualita' di titolare dell'impresa. L'uomo e' ritenuto responsabile di effettuare le attivita' in assenza di autorizzazione, oltre ad essere stato sorpreso mentre effettuava lo scarico dei reflui industriali senza alcun trattamento depurativo e privo di qualsiasi atto autorizzativo. I militari di Gasperina, infatti, con l'ausilio di personale del Noe di Catanzaro, hanno effettuato un sopralluogo nell' impianto di lavorazione inerti, riscontrando l'assenza della necessaria autorizzazione per le emissioni in atmosfera. Inoltre, nell'azienda esistevano cinque vasche colme di rifiuti e, in particolare, in una di esse era presente un tubo dal quale fuoriuscivano i reflui che si riversavano nel torrente Romanno senza alcun trattamento depurativo. Ancora, e' emerso che le attivita' di estrazione della roccia esercitata nell'impianto era stata sospesa con ordinanza emessa dal sindaco del comune di Montauro all'inizio del 2010, a causa di evidenti segni di dissesto idrogeologico. Il sequestro e' stato convalidato dall'autorita' giudiziaria.
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Torrente Idria - UN BEL RICORDO...................................... |
Questo che vi descrivo è un gran bel allenamento...uno dei percorsi più duri che abbia mai fatto. Purtroppo l'unica nota dolente è che la prima parte del percorso sterrato, lungo il torrente Idria è veramente penoso dal punto di vista ambientale...ma andiamo per ordine.
Si parte dalla periferia di Milazzo (casa mia!!!) e si attraversa il torrente Mela...oggi c'era un po' d'acqua, e sono riuscito a guadarlo senza problemi..con l'inoltrarsi dell'inverno, però, la situazione potrebbe peggiorare, e costringere gli avventurieri a fare il giro largo (strada della riviera di ponente) per passare il torrente.
Superato il torrente Mela ci si immette nuovamente sull'asfalto e si prende il bivio subito a sinistra...in fondo a questa stradella (sempre in asfalto) si gira a destra e si continua per circa un chilometro, poi nuovamente a destra, dritti per buoni 2 km.
Si arriva così sul ponte del torrente Idria, e percorrendo la stradina laterale ci si immette sullo sterrato (finalmente!!).
Questo è il tratto più brutto, non tanto per le pendenze e il fondo (un falsopiano con fondo roccioso e ghiaioso che non risparmia fango durante la brutta stagione) quanto più per il paesaggio circostante, totalmente deturpato a causa dello stato di abbandono in cui versa (lavatrici, immondizia) per fortuna questo spettacolo obriobrioso non dura molto, e dopo pochi km la sporcizia sparisce...ma arrivano le prime difficoltà (meglio queste!!): sono i primi strappi e le prime rampe che presentano pendenze davvero notevole e che, unite alla poca aderenza del fondo ghiaioso e roccioso, mettono a dura prova i bikers. Tra un'asperita e l'altra bisogna attraversare un cancello usato per contenere gli animali al pascolo. Okkio a richiuderlo subito dopo!
Questi tratti si susseguono incessanti sino alla gola della valle, dove si svolta a sinistra e si affronta un tratto un po' più pedalabile ma ricco di tornanti in pendenza. Anche qui l'aderenza è messa a dura prova dalla ghiaia presente in diversi punti, anche se il fondo si presenta più compatto che nel precedente tratto. Superata la serie di tornati, la strada scende per un breve tratto. Ma è solo una tregua. Il percorso riprende la sua inesorabile ascesa. Questo è, a mio avviso, il tratto più duro: la prima rampa inizia subito con un fondo molto smosso e con tanta ghiaia (molto fango se piove!) e si fa via via sempre più dura. Al culmine di questa un tratto bastardissimo: una "S" sinistra destra in salita e con una pendenza notevolissima! Il fondo quasi sabbioso e la pendenza della curva che punta all'interno la rendono un calvario, se si appoggia il piede è dura risalire! Se si supera indenni questo tratto, non vi sarà ancora possibilità di riposarsi, la strada infatti continua a salire per un pezzo, per poi addolcirsi in un serpente di quattro tornanti. L'ultima curva a destra porta alla pineta del cancello della forestale, si potrebbe continuare, arrivando a posti stupendi, ma devo fare dietro front: è il tramonto..e devo studiare!!
A questo punto è tutta discesa: lo stesso percorso dell'andata, con lo stesso fondo bastardo e in più tutte le insidie della discesa. Il primissimo tratto è abbastanza facile, ricco di tornati. Okkio solo a qualvhe avvallamento dell'asfalto e a qualche canaletta creata dalle piogge. Poi si affronta un tratto più insidioso (quello della famosa "S") attenzione all'aderenza! Servono gomme buone e freddezza! Oltre che buoni freni naturalmente! Finito questo tratto la pendenza si addolcisce...siamo a metà discesa...qualche secondo per bere epoi di nuovo giù! Altri quattro tornanti con dei rettilinei molto ostici: okkio alle piedre cadute in mezzo al sentiero! Finita l'ultima serie di tornanti, si affrontano i muri dell'andata al contrario: è un tratto secondo me molto tecnico e divertente, ma ci vuole attenzione e sangue freddo e guai a distrarsi! Si arriva così al cancello degli animali al pascolo, si apre e lo si RICHIUDE (fate i bravi!). L'ultima sezione (quella dello scempio ecologico) è molto veloce e pealabile, con alcuni tratti più ripidi.
Si ritorna così sul ponte in asfalto, e ripercorrendo la strada dell'andata si torna a casa!
COCLUSIONI: se si ha poco tempo a disposizione e si vuole fare un'allenamento duro, tecnico, che aiuta a migliorarsi sia in salita che in discesa affinando tutte le doti di cui un bikers ha bisogno, l'Idria, a mio parere è il posto migliore per fare ciò. Occorre però fare attenzione: è un percorso che è facilmente influenzato dalle condizioni atmosferivhe (lo scorso inverno ho trovato molti tratti completamente cambiati, sia sul fondo che sulla traccia del sentierto!!!)
Unica nota dolente: la spazzatura del primo tratto.
Si parte dalla periferia di Milazzo (casa mia!!!) e si attraversa il torrente Mela...oggi c'era un po' d'acqua, e sono riuscito a guadarlo senza problemi..con l'inoltrarsi dell'inverno, però, la situazione potrebbe peggiorare, e costringere gli avventurieri a fare il giro largo (strada della riviera di ponente) per passare il torrente.
Superato il torrente Mela ci si immette nuovamente sull'asfalto e si prende il bivio subito a sinistra...in fondo a questa stradella (sempre in asfalto) si gira a destra e si continua per circa un chilometro, poi nuovamente a destra, dritti per buoni 2 km.
Si arriva così sul ponte del torrente Idria, e percorrendo la stradina laterale ci si immette sullo sterrato (finalmente!!).
Questo è il tratto più brutto, non tanto per le pendenze e il fondo (un falsopiano con fondo roccioso e ghiaioso che non risparmia fango durante la brutta stagione) quanto più per il paesaggio circostante, totalmente deturpato a causa dello stato di abbandono in cui versa (lavatrici, immondizia) per fortuna questo spettacolo obriobrioso non dura molto, e dopo pochi km la sporcizia sparisce...ma arrivano le prime difficoltà (meglio queste!!): sono i primi strappi e le prime rampe che presentano pendenze davvero notevole e che, unite alla poca aderenza del fondo ghiaioso e roccioso, mettono a dura prova i bikers. Tra un'asperita e l'altra bisogna attraversare un cancello usato per contenere gli animali al pascolo. Okkio a richiuderlo subito dopo!
Questi tratti si susseguono incessanti sino alla gola della valle, dove si svolta a sinistra e si affronta un tratto un po' più pedalabile ma ricco di tornanti in pendenza. Anche qui l'aderenza è messa a dura prova dalla ghiaia presente in diversi punti, anche se il fondo si presenta più compatto che nel precedente tratto. Superata la serie di tornati, la strada scende per un breve tratto. Ma è solo una tregua. Il percorso riprende la sua inesorabile ascesa. Questo è, a mio avviso, il tratto più duro: la prima rampa inizia subito con un fondo molto smosso e con tanta ghiaia (molto fango se piove!) e si fa via via sempre più dura. Al culmine di questa un tratto bastardissimo: una "S" sinistra destra in salita e con una pendenza notevolissima! Il fondo quasi sabbioso e la pendenza della curva che punta all'interno la rendono un calvario, se si appoggia il piede è dura risalire! Se si supera indenni questo tratto, non vi sarà ancora possibilità di riposarsi, la strada infatti continua a salire per un pezzo, per poi addolcirsi in un serpente di quattro tornanti. L'ultima curva a destra porta alla pineta del cancello della forestale, si potrebbe continuare, arrivando a posti stupendi, ma devo fare dietro front: è il tramonto..e devo studiare!!
A questo punto è tutta discesa: lo stesso percorso dell'andata, con lo stesso fondo bastardo e in più tutte le insidie della discesa. Il primissimo tratto è abbastanza facile, ricco di tornati. Okkio solo a qualvhe avvallamento dell'asfalto e a qualche canaletta creata dalle piogge. Poi si affronta un tratto più insidioso (quello della famosa "S") attenzione all'aderenza! Servono gomme buone e freddezza! Oltre che buoni freni naturalmente! Finito questo tratto la pendenza si addolcisce...siamo a metà discesa...qualche secondo per bere epoi di nuovo giù! Altri quattro tornanti con dei rettilinei molto ostici: okkio alle piedre cadute in mezzo al sentiero! Finita l'ultima serie di tornanti, si affrontano i muri dell'andata al contrario: è un tratto secondo me molto tecnico e divertente, ma ci vuole attenzione e sangue freddo e guai a distrarsi! Si arriva così al cancello degli animali al pascolo, si apre e lo si RICHIUDE (fate i bravi!). L'ultima sezione (quella dello scempio ecologico) è molto veloce e pealabile, con alcuni tratti più ripidi.
Si ritorna così sul ponte in asfalto, e ripercorrendo la strada dell'andata si torna a casa!
COCLUSIONI: se si ha poco tempo a disposizione e si vuole fare un'allenamento duro, tecnico, che aiuta a migliorarsi sia in salita che in discesa affinando tutte le doti di cui un bikers ha bisogno, l'Idria, a mio parere è il posto migliore per fare ciò. Occorre però fare attenzione: è un percorso che è facilmente influenzato dalle condizioni atmosferivhe (lo scorso inverno ho trovato molti tratti completamente cambiati, sia sul fondo che sulla traccia del sentierto!!!)
Unica nota dolente: la spazzatura del primo tratto.
Come arrivare al punto di partenza
Prendere l'uscita autostradale si Milazzo, imboccare l'asseviario ed uscire in Spiaggia di Ponente. All'incrocio si va a sinistra per circa 3 km -
clicca sul link
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