venerdì 12 aprile 2013

Regione, il consigliere regionale Giordano: "Convocare i soggetti preposti all'attuazione dei progetti contro il dissesto idrogeologico"

Regione, il consigliere regionale Giordano: "Convocare i soggetti preposti all'attuazione dei progetti contro il dissesto idrogeologico"
Venerdì 12 Aprile 2013


Il consigliere regionale Giuseppe Giordano ha inviato una richiesta al Presidente della quarta commissione consiliare regionale Assetto e  utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente On.le Gianluca Gallo, nella quale si chiede di  farsi carico di programmare nella prima seduta utile della Commissione l’audizione del Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente regionale ,Ing.Bruno Gualtieri,  del Commissario Straordinario Dott. Domenico Percolla, del Sottosegretario alla Protezione civile Franco Torchia, dei rappresentanti degli ordini professionali, dell’ANCI e dell’UPI, dell’ ing.Salvatore Siviglia, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino regionale, affinchè tutti riferiscano, per quanto di competenza,sullo stato di Attuazione dell’AP, sullo stato dell’iter riguardante l’ aggiornamento del PAI regionale, sugli ulteriori interventi programmati da parte della regione per la mitigazione del rischio idrogeologico, sulle questioni  attuali che ineriscono a tale problematica.
Tale richiesta avanzata dal  consigliere Giordano fa seguito ad una  interrogazione a risposta immediata presentata dallo stesso“Sullo stato di attuazione dell’Accordo di programma  (AP) tra la regione Calabria e il Ministero dell’Ambiente del novembre 2010 per la mitigazione del rischio idrogeologico in Calabria” , sulla quale l’assessore  Giuseppe Gentile, nel rispondere  in sede di assise regionale, ha delineato un quadro allarmante della situazione nella nostra regione . In particolare, a fronte di ingenti risorse finanziarie impegnate( 220 milioni di euro), stante le difficoltà gestionali da parte della struttura commissariale, gli interventi avviati sono stati pochissimi a fronte di 139 interventi approvati. Da qui, secondo quantoriferito dall’assessore Gentile, la richiesta inoltrata dal governo regionale al Ministro dell’Ambiente di revocare il commissario straordinario e delegare la regione nella gestione delle risorse di cui all’AP.
Su questi presupposti con  la richiesta depositata  Giordano  ritiene ormai indifferibile una azione conoscitiva puntuale e dettagliata al fine di poter comprendere lo stato di attuazione di tutti gli interventi che la Regione ha in essere per la difesa del suolo e della mitigazione del rischio idrogeologico così come appare urgente provvedere all’adeguamento del Piano di assetto idrogeologico della Calabria che è fermo all’anno  2001, strumento quest’ultimo indispensabile e senza il quale non è possibile alcuna strategia di difesa del suolo della Calabria. A ciò si aggiunga la necessità e l’urgenza  di avere chiarimenti sugli interventi finanziati e/o programmati da parte della regione contro il dissesto idrogeologico con l’utilizzo di fondi ulteriori rispetto a quanto previsto dall’Accordo di Programma, tenuto conto che il territorio calabrese presenta criticità in numerose aree  non oggetto di intervento da parte del succitato AP. 

DA STRILL.it 

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SORVEGLIANZA IDRAULICA
 
Sono trascorsi quasi tre anni da quando l’Afor, previa selezione pubblica effettuata attraverso i centri territoriali per l’impiego, ha avviato in servizio circa 300 lavoratori su scala regionale con le qualifiche di ufficiale idraulico, sorvegliante idraulico ed addetti ai centri di digitalizzazione.
L’assunzione è scaturita dall’applicazione della Legge Regionale n° 31 del 19 ottobre 2009, modificata ed integrata dalla Legge Regionale n° 52 del 28 dicembre 2009, recante la dicitura “reclutamento del personale – Presidi idraulici”, al fine di “garantire il servizio pubblico essenziale di monitoraggio della rete idrografica regionale”.
Si è trattato della conclusione di un percorso avviato nell’ormai lontano 1999, quando la Regione Calabria intese avviare, con una delibera di Giunta, il servizio di sorveglianza idraulica. Prima di arrivare all’assunzione da parte dell’Afor, i lavoratori interessati sono stati alle dipendenze di società di lavoro interinale prima e di società in regime di outsourcing poi.
La stabilizzazione era sembrata, a tutti noi, il giusto riconoscimento per la professionalità e le competenze acquisite in anni di presenza costante su tutti i corsi d’acqua del territorio regionale, piccoli e grandi. Degli stessi si è acquisita una conoscenza dettagliata e meticolosa, centimetro quadrato per centimetro quadrato.
Sembrava l’alba di un nuovo giorno, una inversione di tendenza seria in tema di politiche attive per la prevenzione del dissesto idrogeologico, per la tutela del suolo e la salvaguardia dell’incolumità pubblica.
Sembrava che finalmente si volesse voltare pagina e mettersi dietro le spalle i ricordi dei tanti catastrofici eventi alluvionali che hanno negativamente segnato la storia della nostra terra, definita dal meridionalista Giustino Fortunato “sfasciume pendulo tra due mari”.
Tante le aspettative che si erano create tra noi lavoratori, illusi dalla falsa aspettativa di essere finalmente valorizzati per la professionalità e la competenza che siamo in grado di mettere in campo.
Quanto è triste verificare che, invece, nulla di tutto ciò si è avverato. I presidi idraulici non sono mai partiti. Nella strategia complessiva di mitigazione del rischio idrogeologico ed idraulico si continua a non tenere conto del bacino dei lavoratori della sorveglianza idraulica. Non veniamo mai citati, non veniamo mai coinvolti. Leggiamo poi sui giornali di sequestri di discariche e quant’altro effettuati negli alvei fluviali dalla polizia provinciale, dal corpo forestale dello stato, dalla guardia di finanza. Probabilmente grazie alle nostre segnalazioni.  Siamo gli “invisibili”. Ci sentiamo ignorati, penalizzati, mortificati.
E’ giunto il tempo di non assistere più inermi e passivi alle dinamiche che si muovono intorno a noi. Siamo giunti alla decisione di autodeterminarci ed autorappresentarci, per gridare forte tutto il nostro disappunto per la situazione di grave disagio che stiamo vivendo.
Chiediamo in modo energico che alcune questioni vengano affrontate da chi di competenza senza tergiversare ulteriormente:
Chiediamo che
  • Le attività ed il personale del servizio di monitoraggio della rete idrografica regionale venga sganciato dall’Afor e collocato all’interno della struttura dell’Autorità di Bacino Regionale o, in subordine, presso il dipartimento della Protezione Civile Regionale;
  • Il rapporto di lavoro venga trasformato da contratto di diritto privato a contratto di diritto pubblico, in quanto siamo stati assunti dopo regolare selezione pubblica;
  • Il rapporto di lavoro, ad oggi part-time di tipo verticale con copertura di soli tre giorni settimanali, venga rimodulato in full-time, con copertura dell’intera settimana lavorativa ed annessa reperibilità per eventi di calamità naturale, posto che la sorveglianza idraulica è considerata “servizio essenziale di pubblica utilità”.


pdf Struttura di coordinamento dgr n. 602_del 14.09.2010



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