- Corriere della Sera
- Sisma sul Pollino, in due anni le scosse sono state 2.200
TERREMOTO SUL POLLINO
Sisma sul Pollino, in due anni
le scosse sono state 2.200
Un lungo sciame sismico nell'area tra Basilicata e Calabria. La scossa più forte nella notte di giovedì. Ma da mesi molti abitanti della zona hanno deciso di dormire in auto
Le scosse che hanno fatto tremare la terra sul Pollino nella notte
tra giovedì e venerdì sono solo le ultime di una lunga serie. Da oltre
due anni nell'area tra Basilicata e Calabria, sono state registrate
oltre 2.200 scosse. Quella dell'1.05 di giovedì notte, di magnitudo 5, è
stata la più forte; oltre 2.000 sono state di magnitudo minore di 2
gradi della scala Richter, quasi 200 di magnitudo tra 2 e 3, sei di
magnitudo tra 3 e 4, una di magnitudo pari a 4.3.
ALTERNANZA - Nell'ultimo biennio si sono succeduti periodi di
attività sismica frequente intervallati da periodi di relativa calma.
L'attività sismica più intensa si è verificata ad aprile 2010 e a
ottobre 2010, e poi ancora tra novembre 2011 a febbraio 2012. Dopo
questo punto massimo di attività la sismicità dell'area si è attestata
su livelli piuttosto modesti, con pochi terremoti al giorno. Alla fine
di maggio 2012 l'attività però è ripresa a seguito del terremoto di
magnitudo 4.3 avvenuto il 28 maggio 2012 alle ore 3:06.
LA PAURA DEI CITTADINI - Da diversi mesi gli abitanti della zona
del Pollino hanno deciso di dormire in auto o sistemazioni di fortuna,
perchè impauriti dalle numerose scosse di terremoto che si verificano
quotidianamente.
MORMANNO ( CS )
Marsili, il vulcano sottomarino del Tirreno. “Innocuo”. “No, attivo e fa paura” Pubblicato il 5 giugno 2012 20:19 in Cronaca Italia -
ROMA
– Si chiama Marsili, è un vulcano sottomarino localizzato nel Tirreno
meridionale e appartenente all’arco insulare Eoliano. Si trova a 140
chilometri dalle coste siciliane e a 150 da quelle calabresi ed è il più
grande vulcano d’Europa. Secondo gli esperti di tutta Italia una sua
eventuale eruzione potrebbe scatenare un maremoto che colpirebbe tutta
la costa tirrenica meridionale. Il vulcano, conosciuto e monitorato dai
geologi nostrani, ha però fatto scatenare l’immaginario collettivo,
specie dopo il terremoto in Emilia.
Tant’è che su Facebook lo scorso 29 maggio è apparso questo appello a
seguito di un allarme presentato da Franco Ortolani, ordinario di
Geologia e Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del
Territorio, Università di Napoli Federico II. Il testo dell’allarme
recita di un rischio tsunami a causa del risveglio del Marsili che
potrebbe scatenare degli “eventi franosi” lungo i versanti dello stesso
vulcano. Il professore però invita tutti a non farsi prendere dal panico
ma piuttosto che tutti “si organizzino con un sistema di difesa dei
litorali”.Ma attenzione, il Marsili non sta eruttando e non è irrequieto. E’
certo però che sia vivo e vitale. Secondo il geologo Mario Tozzi
l’attività del Marsili non è per nulla nuova, anzi. “Questo settore del
Mare Nostrum è un oceano a tutti gli effetti, specialmente se si guarda
l’attività vulcanica. In particolare le acque attorno alla Sicilia sono
infestate da vulcani noti in tutto il mondo fino dall’antichità”. Il
Marsili supererebbe in dimensioni addirittura l’Etna “con i suoi 65 km
di lunghezza e gli oltre 3.000 metri di altezza, solo che giace in fondo
al Mare Tirreno da oltre due milioni di anni ed è in piena attività”.
Posizione completamente diversa con quella di Enzo Boschi, presidente
dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia: “Potrebbe
succedere anche domani. Le ultime indagini compiute dicono che
l’edificio del vulcano non è robusto e le sue pareti sono fragili.
Inoltre abbiamo misurato la camera di magma che si è formata negli
ultimi anni ed è di grandi dimensioni. Tutto ci dice che il vulcano è
attivo e potrebbe eruttare all’improvviso”. Ad intimorire il presidente
dell’Ingv sono le diverse emissioni idrotermali le quali stanno
avvenendo a una frequenza ritenuta troppo elevata.
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A proposito di sorveglianza idraulica....da facebookEdmondo Caruso | 28 ottobre 15.18.05 |
Da
lunedì inizia una fase nuova per la sorveglianza idraulica. Mi auguro
che le forze sociali e la politica trovino la quadra. I problemi vanno
risolti altrimenti si traducono in bombe sociali. La soluzione
sorveglianza deve essere trovata fuori dai confini Afor. Legge 183.....