È una storia
infinita che nel tempo si ripete…… è la storia del servizio di sorveglianza
idraulica e monitoraggio della rete idrografica regionale o meglio è la storia
di circa 300 dipendenti di questo servizio pubblico essenziale che come recita
la legislazione vigente in materia di ambiente e difesa del suolo è
ininterrompibile, un servizio che dovrebbe garantire un’attività permanente di
monitoraggio dei bacini idrografici su tutto il territorio regionale al fine di
garantire quella famosa e tanto desiderata attività di prevenzione del rischio
idrogeologico e quindi consentire una messa in sicurezza dell’intero territorio
regionale, fatto che puntualmente non avviene.
Evidenziamo
le difficoltà che questo importante e fondamentale servizio pubblico sta
vivendo, un servizio che viene espletato da circa 300 lavoratori con le proprie
macchine, con un rimborso chilometrico a dir poco vergognoso e con un orario di
lavoro part-time a 20 ore settimanali come se le
alluvioni dovessero verificarsi solo nei giorni in cui sorveglianti ed ufficiali
idrografici sono a lavoro……ci chiediamo, se per i giorni scoperti in cui
sorveglianti ed ufficiali sono a casa esista una convenzione con il Padre Eterno
per scongiurare alluvioni !!!!!!!!
La cosa
ancora più vergognosa, è che questi lavoratori oltre a rimetterci di tasca
propria , si trovano costretti anche a dover lottare per avere il pagamento di
quel misero stipendio che consente loro ed alle proprie famiglie
di tirare a campare fino alla fine del mese successivo e lottare con quel poco che resta dello stipendio per rifornire le proprie macchine ed
andare a fare il proprio lavoro per senso di responsabilità.
Ci chiediamo
o meglio chiediamo alle istituzioni regionali se sia giusto che un uomo o
una donna debbano essere così umiliati prima di vedersi riconosciuto lo
stipendio per il quale hanno lavorato con sacrificio, uno stipendio che deve
consentire di arrivare a fine mese e pagare la rata del mutuo.
CHIEDIAMO al
Pregiatissimo
Governatore della Calabria SCOPELLITI, di intervenire energicamente per la
soluzione di queste problematiche e che questi lavoratori possano nel più breve
tempo possibile avere erogati gli stipendi arretrati di agosto e settembre 2012
e che per i mesi successivi non si debba assistere al ripetersi dell’ingiustificata
non erogazione di quanto spetta a questi lavoratori; riteniamo che Lei Governatore
non potrà che intervenire positivamente conoscendoLa come uomo che rispetta
i patti! Ci auguriamo che con la sensibilità che la contraddistingue Lei
darà risposte positive e veloci a tutte queste famiglie che vivono attualmente
momenti di grande angoscia e periodi difficili dal punto di vista economico.
A Lei
Governatore un ringraziamento per quanto farà per tutti……..
La Redazione
del BLOG MONITORAGGIOIDROGRAFICO
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DIAMO UN FUTURO SERIO
ALLA SORVEGLIANZA IDRAULICA
Sono trascorsi quasi due anni da quando l’Afor, previa selezione pubblica
effettuata attraverso i centri territoriali per l’impiego, ha avviato in
servizio circa 300 lavoratori su scala regionale con le qualifiche di
ufficiale idraulico, sorvegliante idraulico ed addetti ai centri di
digitalizzazione.
L’assunzione
è scaturita dall’applicazione della Legge Regionale n° 31 del 19
ottobre 2009, modificata ed integrata dalla Legge Regionale n° 52 del 28
dicembre 2009, recante la dicitura “reclutamento del personale –
Presidi idraulici”, al fine di “garantire il servizio pubblico
essenziale di monitoraggio della rete idrografica regionale”.
Si
è trattato della conclusione di un percorso avviato nell’ormai lontano
1999, quando la Regione Calabria intese avviare, con una delibera di
Giunta, il servizio di sorveglianza idraulica. Prima di arrivare
all’assunzione da parte dell’Afor, i lavoratori interessati sono stati
alle dipendenze di società di lavoro interinale prima e di società in
regime di outsourcing poi.
La
stabilizzazione era sembrata, a tutti noi, il giusto riconoscimento per
la professionalità e le competenze acquisite in anni di presenza
costante su tutti i corsi d’acqua del territorio regionale, piccoli e
grandi. Degli stessi si è acquisita una conoscenza dettagliata e
meticolosa, centimetro quadrato per centimetro quadrato.
Sembrava
l’alba di un nuovo giorno, una inversione di tendenza seria in tema di
politiche attive per la prevenzione del dissesto idrogeologico, per la
tutela del suolo e la salvaguardia dell’incolumità pubblica.
Sembrava
che finalmente si volesse voltare pagina e mettersi dietro le spalle i
ricordi dei tanti catastrofici eventi alluvionali che hanno
negativamente segnato la storia della nostra terra, definita dal
meridionalista Giustino Fortunato “sfasciume pendulo tra due mari”.
Tante
le aspettative che si erano create tra noi lavoratori, illusi dalla
falsa aspettativa di essere finalmente valorizzati per la
professionalità e la competenza che siamo in grado di mettere in campo.
Quanto è triste verificare che, invece, nulla di tutto ciò si è avverato. I presidi idraulici non sono mai partiti. Nella
strategia complessiva di mitigazione del rischio idrogeologico ed
idraulico si continua a non tenere conto del bacino dei lavoratori della
sorveglianza idraulica. Non veniamo mai citati, non veniamo mai
coinvolti. Leggiamo poi sui giornali di sequestri di discariche e
quant’altro effettuati negli alvei fluviali dalla polizia provinciale,
dal corpo forestale dello stato, dalla guardia di finanza. Probabilmente
grazie alle nostre segnalazioni. Siamo gli “invisibili”. Ci sentiamo
ignorati, penalizzati, mortificati.
E’
giunto il tempo di non assistere più inermi e passivi alle dinamiche
che si muovono intorno a noi. Siamo giunti alla decisione di
autodeterminarci ed autorappresentarci, per gridare forte tutto il
nostro disappunto per la situazione di grave disagio che stiamo vivendo.
Chiediamo in modo energico che alcune questioni vengano affrontate da chi di competenza senza tergiversare ulteriormente.
Chiediamo che
- Le attività ed il personale del servizio di monitoraggio della rete idrografica regionale venga sganciato dall’Afor e collocato all’interno della struttura dell’Autorità di Bacino Regionale o, in subordine, presso il dipartimento della Protezione Civile Regionale;
- Il rapporto di lavoro venga trasformato da contratto di diritto privato a contratto di diritto pubblico, in quanto siamo stati assunti dopo regolare selezione pubblica;
- Il rapporto di lavoro, ad oggi part-time di tipo verticale con copertura di soli tre giorni settimanali, venga rimodulato in full-time, con copertura dell’intera settimana lavorativa ed annessa reperibilità per eventi di calamità naturale, posto che la sorveglianza idraulica è considerata “servizio essenziale di pubblica utilità”.
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