lunedì 24 dicembre 2012

IL GIORNALE : L'incubo di Berlusconi: "Il Prof ancora premier con Ingroia, Fini e Bindi" - Il testo integrale dell’Agenda Monti:

DA IL GIORNALE



L'incubo di Berlusconi: "Il Prof ancora premier con Ingroia, Fini e Bindi"

Berlusconi durante l'intervista di ieri a L'Arena di Giletti: "Assoluta impossibilità di collaborazione con Monti. I centristi? Valgono l'11%"



Roma Berlusconi ascolta la conferenza di fine anno di Monti assieme al suo staff e scuote la testa. «Monti fatica a seguire la linearità del mio pensiero? Ma qualcuno ha capito cos'ha detto lui? Si candida o no? Direttamente o no? Mah...».Alza le spalle il Cavaliere quando sente il Professore in diretta tv che sul suo futuro si arrampica sugli specchi. Berlusconi valuta se rispondere durante una contro-conferenza stampa nel pomeriggio ma poi decide di soprassedere.Risponderà dagli studi de L'Arena, ospite di Massimo Giletti e a una serie di interviste tv, registrate nel tardo pomeriggio a palazzo Grazioli. La battuta più dura su Monti la riserva da Giletti, a fine trasmissione: «È umanamente gradevole, ma è un professore. Non è mai stato nella trincea del lavoro, non è mai stato protagonista dell'economia - graffia -. Prima di votare, guardate in faccia le persone che vi chiedono il voto: se hanno fatto solo parole, meglio votare chi come me ha messo insieme 56mila persone e fatto tutto raggiungendo tutti i traguardi che si era proposto», è l'appello agli elettori. Tradotto: non fidatevi di lui.
A questo punto pare preclusa ogni ipotesi di collaborazione con il premier dimissionario, sebbene in mattinata il Cavaliere fosse stato meno tranchant: «Potrebbe essere richiamato in campo nei prossimi mesi se disgraziatamente vincesse la sinistra e si dovesse ricorrere di nuovo a un salvamento». Ma poi, dopo aver ascoltato la conferenza stampa del Professore, le porte si chiudono definitivamente e il giudizio sul suo governo si fa ruvido: «Ho fatto un incubo: ancora un governo Monti», dice sorridendo. E ancora: «Non credo che dovrebbe esserci una partecipazione politica di Monti perché aveva escluso questa possibilità. Entrare nel contrasto elettorale sarebbe immorale». Quindi: «Monti finirà a fare da stampella a Casini, Fini, e altri partiti del cosiddetto “centrino”. I sondaggi li danno all'11%».
Insomma, la campagna elettorale è iniziata con colpi di sciabola tra il Professore e il Cavaliere. Il primo che gli dà del matto, il secondo che risponde: «Mi spiace che gli sfugga la linearità del mio comportamento e delle mie dichiarazioni». «Lui è sbigottito dal mio comportamento? Io non uso certi termini estremi». Poi prova a spiegare il senso del suo pensiero da Giletti ma il conduttore continua a interromperlo e tra Berlusconi e il giornalista sono scintille. Tensione. Ma si prosegue con il Cavaliere che attacca il governo dei tecnici («Ha fatto troppi errori») e gli avversari politici: «L'incubo: Monti premier con Ingroia alla Giustizia, Di Pietro alla Cultura, Fini era alle fogne, e quello di Sel (Vendola, ndr) alla Famiglia. La Bindi non le dico dove...», scherza Berlusconi. Il quale torna sull'offerta a Monti di guidare il fronte moderato: «Avevamo difficoltà a tenere insieme tutti i moderati, tra cui Casini». Ma poi...

In mattinata, in un'intervista a Tgcom24, il Cavaliere picchia duro su Casini e Fini: «Sono le persone peggiori che ho incontrato nella mia vita. Sono traditori non miei, ma di chi li ha eletti». E ancora: «Sul tradimento di Fini - dice - la ragione è ancora oscura. Casini mi ha sempre detto che sarebbe tornato davanti a un mio passo indietro. Ne ho fatti tre ma è sempre rimasto là vicino alla sinistra e quindi ho dovuto ripresentarmi facendo un grande sacrificio». Ce n'è pure per Bersani: «Un vecchio boiardo del Pci»; e per il pm Ingroia: «Approfittando della pubblicità che si è fatto come pm intende proporsi come protagonista politico. Uno scandalo che esiste solo in Italia».

Quindi il Cavaliere parla del suo programma se rivincesse: «Punterei a una rinegoziazione con l'Europa, perché se andassimo avanti col patto fiscale dovremmo togliere dall'economia 50 miliardi all'anno. Il Pil ne soffrirebbe e andremmo al disastro». Poi l'ex premier snocciola le cifre del fallimento del governo Monti e promette che darà battaglia nella lunga campagna elettorale: «Andrò anche da Santoro perché mi è troppo simpatico Travaglio - dice scherzando-. E spero di arrivare a spiegare agli italiani cosa è successo, cosa succede e cosa succederà. Accetto lo scontro, più c'è scontro e più la realtà emerge».


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