Regione, si prospetta una soluzione per gli ex lavoratori Why not
Palazzo Alemanni, sede della Presidenza della giunta regionale
Sono stati necessari mesi di mobilitazioni, tonnellate di comunicati infuocati, l'assedio a singhiozzo di Palazzo Campanella prima che la Regione si decidesse a cercare e stanziare i fondi per pagare gli stipendi dei quasi trecento sorveglianti idraulici calabresi. Una situazione che – pare – si sia finalmente sbloccata il 21 novembre scorso, quando con la delibera numero 513 la giunta regionale ha deciso di includere anche gli ex lavoratori Why not, divenuti nell'ottobre 2009 "sorveglianti, addetti ai centri di digitalizzazione dei dati georeferenziali e ufficiali idraulici", nel “Piano di interventi per la sistemazione idrogeologica ed idraulica degli alvei”. Un piano approvato il 27 agosto, ma rimodulato solo il 21 novembre. Eppure già dall'estate delegati e segretari dei sindacati di categoria denunciavano che non ci sarebbero stati i soldi per pagare le spettanze dei lavoratori a partire da agosto. Come puntualmente avvenuto. All'epoca, denunciavano infatti i sindacati «nonostante la promessa che con l'assestamento di bilancio di metà anno sarebbero stati trovati i fondi il settore forestazione ha subito un taglio del 30% e del 50% quello della sorveglianza idraulica. Esattamente a metà giugno la sorveglianza idraulica è andata in sofferenza. Ufficialmente a bilancio non c'è più un soldo per questi settori e per il patto di stabilità non si possono chiedere anticipazioni. Alla base c'è un gravissimo errore di programmazione».
Un errore cui l'esecutivo ha in fretta e furia tentato di porre rimedio con la delibera di giunta del 27 agosto, che ha spostato i 30 milioni finanziati dal Cipe sul settore forestazione. Ma dimenticando la sorveglianza idraulica, il cui apporto è stato paradossalmente fondamentale nella redazione del Piano di assetto idrogeologico che è alla base del nuovo Piano di intervento. Nonostante siano costretti a svolgere part- time – tre giorni a settimana, dal lunedì al mercoledì – un servizio di pubblica utilità che la normativa vorrebbe full-time, secondo quanto nella stessa delibera si ricorda «gli operatori del Servizio di Sorveglianza idraulica, che hanno come riferimento le aree programma, i bacini idrografici, e i corsi d'acqua contenuti nel Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico (Pai), hanno redatto 8000 schede di monitoraggio rilevandone significativi punti di criticità del reticolo fluviale». Eppure, a fine agosto, quando si è trattato di costruire lo strumento amministrativo per dare seguito a concretezza a quelle segnalazioni e continuità a quel lavoro, i sorveglianti idraulici sono stati “dimenticati”. E tali sono rimasti fino a fine novembre, quando con una rimodulazione ad hoc – discussa anche in assenza dell'assessore competente, Michele Trematerra - sono stati inseriti nel Piano di intervento. Una manovra necessaria, spiegano fonti sindacali, a saldare le spettanze e dare respiro a casse all'asciutto e che il giorno successivo, il 22 novembre ha permesso al presidente della commissione Bilancio, Candeloro Imbalzano, di incontrare i lavoratori imbufaliti che per l'ennesima volta si erano presentati in forze sotto il Palazzo della Regione, annunciando il pagamento – immediato, «giusto i tempi bancari» - di uno dei quattro mesi di stipendi arretrati e che le spettanze arretrate sarebbero presto state sanate. Promesse da marinaio: a poco più di una settimana da quell'annuncio un nuovo inviperito comunicato congiunto dei sindacati segnalava: «Con rammarico constatiamo che quanto riferitoci in commissione dal presidente, Candeloro Imbalzano, sui pagamenti della sorveglianza idraulica non coincide con la realtà dei fatti. Non vi è da attendere alcun tempo tecnico  per il pagamento del mese di agosto. L'unica cosa che c'è, in itinere sono i pagamenti delle mensilità di settembre ed ottobre. Agosto è sparito, si legge nella stessa, con molta facilità, così come le speranze dei lavoratori di vedere riconosciuto il loro sacrosanto diritto allo stipendio. Le rassicurazioni da parte della seconda commissione sulle tempistiche di pagamento e della provenienza dei fondi per il mese di agosto si sono rivelate una bolla di sapone. Ma non con altrettanta facilità sono spariti i problemi di mutui, banche, tasse, bollette ed ipoteche di casa che riempiono in maniera tragica la quotidianità già esasperata della vita di questi lavoratori. Anzi, mezzi lavoratori, in quanto lavoratori part-time, ma con problemi full-time».

Alessia Candito  - 04/12/2012 19:08