Sull'Italia la pioggia non dà tregua
Sull'Italia la pioggia non dà tregua
In Veneto torna l'incubo alluvione
Esondano i fiumi nel Veronese.
Frane e caos anche in Piemonte -
UN MIGLIORAMENTO TRA GIOVEDIì E VENERDI' -
VENEZIA -
Un nuovo nubifragio, nemmeno 24 ore di pioggia ma continua e battente, ha fatto riaffacciare in Veneto lo spettro dell’alluvione che nel novembre devastò la regione, colpendo mezzo milione di persone e causando danni per miliardi di euro.
Il maltempo però interessa un po' tutto il Nord del Paese, con frane in Piemonte - sulla collina torinese è stato sgombrato un edificio di 16 alloggi - ed un’allerta per il fiume Po il cui livello, al Ponte della Becca (Pavia), è cresciuto di due metri in un solo giorno.
La perturbazione giunta ieri sera sull’Italia dall’Europa occidentale, gonfiata da venti di scirocco, ha scaricato in poche ore sul Veneto 80-100 millimetri d’acqua, ed il fragile sistema idrogeologico è andato nuovamente in tilt. Il fiume Alpone è tracimato a Roncà, nel veronese, il Tramigna è uscito dagli argini a Soave, sommergendo sotto un metro e mezzo d’acqua il quartiere di San Giorgio e costringendo all’evacuazione dalle loro case una ventina di persone.
A Tregnago, dove è tracimato il torrente Illasi, due anziani rimasti intrappolati in un guado con la loro auto sono stati salvati con un elicottero dai vigili del fuoco. Si erano riparati sul tetto della vettura mentre l’acqua saliva, e sono stati recuperati con un verricello. La paura dell’alluvione è tornata anche a Vicenza, con il Bacchiglione che sotto la spinta della pioggia è cresciuto a vista d’occhio. Nel pomeriggio il fiume era a 4 metri e 80 centimetri, ed il sindaco, Achille Variati, ha fatto scattare l’allerta inviando migliaia di sms ai cittadini e facendo sistemare oltre 2000 sacchi di sabbia negli punti più critici della città.
Il governatore veneto Luca Zaia, commissario straordinario per i danni dell’alluvione del novembre scorso, ha deciso lo stato di massima allerta, facendo scendere in campo tutti gli uomini della protezione civile. «Ci preoccupa la concomitanza di piogge torrenziali oltre il previsto ed il simultaneo scioglimento delle nevi in montagna i cui effetti si fanno pesantemente sentire nell’alta pianura» ha detto Zaia, tornando a sollecitare il Governo a fornire «immediate risorse» per mettere in sicurezza il territorio. Ma proprio su questo in Veneto è scoppiata la polemica. Mentre i quartieri di Soave finivano sott’acqua per l’esondazione del Tramigna, il presidente della Provincia di Verona, Giovanni Miozzi (Pdl), era furibondo. «Andrò da Zaia - ha tuonato -, e voglio la testa di qualcuno. Chi ha dormito vada a casa!» ha aggiunto, riferendosi ai lavori di messa in sicurezza degli argini non ancora eseguiti dal genio civile.
Dal tardo pomeriggio, tuttavia, ha smesso di piovere sul Veneto, ed il livello dei fiumi nel veronese e nel vicentino ha cominciato lentamente a scendere. La preoccupazione si estende tuttavia anche alle regioni del centro e del sud Italia, dove la perturbazione giungerà nelle prossime ore. La Protezione Civile dell’Emilia Romagna, per le diffuse e intense piogge che hanno colpito la regione, ha attivato la fase di pre-allarme per numerosi comuni compresi nei bacini dei fiumi Secchia e Reno. C’è poi preoccupazione sull’arco alpino per il rischio valanghe. In Piemonte, dove a 2000 metri sono caduti da ieri da 50 a 80 centimetri di neve fresca, l’indice di rischio slavine è forte (grado 4, su una scala fino a 5 punti), mentre è marcato (grado 3) sulle Dolomiti venete. Una valanga di grandi dimensioni è caduta nell’alta Val D’Aosta sulla strada regionale nel comune di Rhemes-Saint-Georges, per fortuna senza coinvolgere nessuna auto.
Sempre in alta Val D’Aosta, su una strada comunale a Villeneuve, una frana di sassi ha colpito un’auto su cui viaggiava un 34enne, rimasto ferito gravemente. Durante i soccorsi, una successiva scarica di sassi ha raggiunto un vigile del fuoco, procurandogli un trauma cranico e una probabile frattura alla spalla. Il maltempo non ha risparmiato il Trentino Alto Adige dove, in Val Pusteria, una frana provocata dalle forti piogge ha interrotto per un’ora la linea ferroviaria locale, nel tratto tra Monguelfo e Valdaora, senza però danni a persone o cose.
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