martedì 12 novembre 2013

Ponte sullo Stretto di Messina - video progetto costruttivo - E SI SI TORNASSE A PARLARE DI PONTE SULLO STRETTO.......UNA GRANDE OCCASIONE PER IL RILANCIO DELL'ECONOMIA




E SI SI TORNASSE A PARLARE DI PONTE SULLO STRETTO.......UNA GRANDE OCCASIONE PER IL RILANCIO DELL'ECONOMIA

Tunnel del Bosforo e Ponte di Messina: due “Stretti” a confronto - TRAMITE STRETTOWEB

Di seguito pubblichiamo integralmente la riflessione inviataci da un nostro lettore, Vincenzo Mannello:
La Turchia inaugura il tunnel sotto il Bosforo. 13 km complessivi, 1,4 direttamente sotto lo Stretto. A 58 metri sotto il livello del mare,il più profondo tunnel del mondo. Una linea per la metropolitana,due per pendolari ed un’altra per l’alta velocità. Tre stazioni sotterranee per un’opera finanziata dal Giappone (Jica) e dalla Banca Europea degli Investimenti (Bers). Due miliardi e mezzo di dollari per un investimento realizzato con 5 anni di ritardo,ma solo perché si è recuperato un antico porto archeologicamente interessante.
Particolare da sottolineare: il tunnel trovasi a solo 20 km dalla faglia sismica Anatolica Settentrionale,una delle più pericolose al mondo.
Che aggiungere ? Niente, solo comunicare ai lettori quel senso di impotenza e di rabbia per quanto gli altri sono capaci di realizzare in tutto il mondo. Tranne che in Italia. Ed in Sicilia in particolare. Attraverso il Bosforo passano ponti e, sotto, tunnel.
Nello Stretto di Messina transitano solo due traghetti con treni (scassati) e vetusti mezzi navali privati. Nel silenzio dei politici complici e senza alcun segno di pubblica reazione.
Per onestà aggiungo che,se a Messina hanno eletto un sindaco (pur rappresentante di una minoranza reale di cittadini) No Ponte,i siciliani ci meritiamo questo (e pure peggio). Fautori e propugnatori sempre e solo del No,non sappiamo dare risposte esaurienti ai problemi del territorio o della gente.
O, magari, sapremmo pur darli ma, non avendo seguito, è come se predicassimo al  vento.
P.s. uso il plurale per coinvolgere quelli, piú autorevoli di me, che si sono spesi per il Ponte sullo Stretto. Di Messina, non del Bosforo.

RIPROPONIAMO UN ARTICOLO DI 
QUALCHE MESE FA.....

Ponte sullo Stretto di Messina: per Pietro Ciucci, ad Anas, "è un'opera necessaria". 

“Appare poco plausibile il corridoio Helsinki-Valletta senza un collegamento stradale da Napoli in poi; infatti la proposta della Commissione Europea individua quali sezioni predefinite del corridoio la ferrovia Napoli-Reggio Calabria e Messina-Palermo e, via mare, Palermo-Valletta. Non viene specificato come collegare la Calabria alla Sicilia e rimane quindi la necessità di un ponte sullo Stretto: ferroviario ma anche stradale. Il progetto consiste di un ponte misto e lungo su una distanza di 3,33 chilometri tra i due piloni principali sullo stretto di Messina che collegherà l’isola più popolata del Mediterraneo (cinque milioni di abitanti) al resto dell’Europa. Questo collegamento rappresenterà un caposaldo infrastrutturale per l’Europa le cui dimensioni sono paragonabili a quelle del ponte Oresund. In merito è opportuno precisare che, poiché il Piano Economico e Finanziario dell’Opera non ha mai previsto, in via prudenziale, alcun contributo europeo a fondo perduto, l’eventuale approvazione della nuova proposta di sviluppo della Ten-T (si tratta delle reti di trasporto trans-europee, in acronimo TEN-T, dall’inglese Trans-European Networks - Transport), non implicherebbe una riduzione di risorse per il Ponte. Il nuovo status di opera non prioritaria potrebbe, tuttavia, rendere più difficile l’accesso agli strumenti finanziari che la Bei (Banca europea per gli investimenti) mette a disposizione nonché, in generale, ai mercati finanziari, tenuto conto dell’attuale situazione di tensione e volatilità degli stessi. Peraltro, va evidenziato che nella medesima proposta della Commissione Ue il Fehmarn Belt, un progetto assimilabile per certi aspetti al Ponte sullo Stretto di Messina, è stato confermato quale progetto prioritario nell’ambito del suddetto nuovo Corridoio multimodale 5 Helsinki-La Valletta. Tale infrastruttura, che dovrebbe collegare la Danimarca alla Germania, è attualmente in fase di progettazione preliminare e nell’esercizio 2011 ha beneficiato di contributi europei a fondo perduto per un ammontare pari al 42% dei costi sostenuti nel medesimo anno”.

Idee che trovano evidentemente in accordo il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti:
“Nel ventunesimo secolo in Italia ancora non si riesce a comprendere l’importanza strategica delle infrastrutture, utili per lo sviluppo economico di tutto il paese e non solo di una determinata zona. Così mentre il resto del mondo ci sorpassa costruendo in poco tempo e in aree altamente sismiche ponti ben più lunghi di quello sullo Stretto da noi dopo trent’anni ancora si discute se realizzarlo o meno ed intanto abbiamo perso sia in competitività sul mercato del lavoro che nella partita a chi riesce ad attirare più investitori stranieri sul proprio territorio. Fa bene Ciucci a ricordare che senza l’opera viene meno il corridoio Helsinky – La Valletta, a questa riflessione io sottolineo con forza l’importanza dell’infrastruttura anche per realizzare l’alta velocità in un tracciato completo che va da Nord a Sud dell’Italia. Se vogliamo rilanciare davvero il nostro paese e il Mezzogiorno dopo questa violenta crisi economica che ha investito il mondo, dobbiamo mettere da parte ogni tipo di pregiudizio verso le grandi opere e pensare allo sviluppo per il bene della società”.
Tuttavia non mancano le reazioni negative alla proposta da parte di Nichi Vendola, di Sinistra Ecologia e Libertà:
“Pensavamo davvero che la storia incredibile del Ponte sullo Stretto fosse ormai un capitolo chiuso. Oggi, vediamo che forse non è cosi. Pensavamo che fosse chiaro a tutti che il progetto era insostenibile e irrealizzabile. Pensavamo e pensiamo che il Ponte sullo Stretto sia un’opera strategica, per le mafie: più che ad unire due coste, serve ad unire due cosche. Aspettiamo di sapere cosa ne pensa, allora, il Presidente del Consiglio Letta”.
Scetticismo anche da parte del Presidente della Commissione Trasporti della Camera, Michele Meta, che ha dichiarato:
“Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è stato superato nei fatti dalla mancanza di risorse e dalla necessità di concentrare gli sforzi per garantire la continuità territoriale del Mezzogiorno con il resto del Paese, migliorando soprattutto i collegamenti ferroviari e riprendendo il progetto delle autostrade del mare verso il quale si è nutrita troppa diffidenza in questi anni. Prima di pensare ad opere faraoniche, e difficili da realizzare in questo momento storico – aggiunge – bisognerebbe sforzarsi di riequilibrare i trasporti, in particolare delle merci, in favore del ferro liberando la rete autostradale e contribuendo in questo modo a diminuire le emissioni inquinanti”.

L’affascinante storia del Ponte sullo Stretto che 20.000 anni fa univa Calabria e Sicilia [VIDEO]

pontesicilia                                                                        
Conùl’emersione di un ponte continentale tra l’Europa e la Sicilia, in un periodo compreso tra 27.000 e 17.000 anni fa, si può ora spiegare come mai la migrazione sulle coste siciliane dell’Homo Sapiens e di alcuni grandi mammiferi a ridotta capacità natatoria sia avvenuta con ritardo rispetto all’Europa. Si tratta di un’emersione della Sella sommersa dello Stretto di Messina (un ponte roccioso) verificatasi nel corso dell’ultima glaciazione. A differenza di quanto riscontrato nel resto del continente europeo, dove la diffusione dell’Homo Sapiens si colloca in un arco di tempo racchiuso tra 35.000 e 40.000 anni fa, le datazioni al radiocarbonio effettuate sulle ossa di Homo Sapiens rinvenute in Sicilia non superano infatti i 17.000 anni di età.
Immagine02I risultati di una ricerca multidisciplinare coordinata dall’ENEA assieme alle Università di Roma, Napoli, Palermo, Trieste e Messina, al Max Planck Institute di Lipsia, all’Australian National University di Canberra, all’ISPRA e al IAMC-CNR documentano come, nel corso dell’ultima glaciazione il mare si è abbassato fino a creare un ponte. La Sella sommersa nello Stretto di Messina, attualmente ad una profondità di 81 metri sul livello del mare, ha costituito per l’Homo Sapiens l’unica possibilità di collegamento tra l’Italia peninsulare e la Sicilia. Il passaggio naturale ha reso possibile la migrazione sull’isola di mammiferi oggi scomparsi come l’Equus hydruntinus, i cui resti, risalenti a circa 22.000 anni fa, sono stati rinvenuti nella grotta di San Teodoro, nei pressi di Messina. La presenza di forti correnti, valutate fino a 16 nodi, nel braccio di mare che separa per circa 4 chilometri la punta meridionale della Calabria dalla Sicilia rende inverosimile ogni ipotesi di traversata a nuoto o tramite natanti rudimentali.
Per giungere a tali conclusioni, gli studiosi si sono serviti del calcolo delle variazioni del livello del mare e dell’analisi integrata dei dati più recenti provenienti da discipline come la geologia marina, la tettonica, la geofisica, la modellistica oceanografica, la paleontologia e l’antropologia.

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