sabato 16 novembre 2013

DISCARICHE ABUSIVE E RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI...

Terra dei fuochi: In Campania la terra da 30 anni è avvelenata, i campani muoiono di tumore e lo Stato si muove solo ora

di Arnaldo Capezzuto
Terra dei fuochi: In Campania la terra da 30 anni è avvelenata, i campani muoiono di tumore e lo Stato si muove solo ora(Il Fatto Quotidiano) -  E’ il gioco dell’oca. Hai la sensazione di lanciare i dadi ma ti ritrovi sempre e solo al punto di partenza.Ci hanno rassicurato. Le notizie di rifiuti interrati, di terre avvelenate, di pilastri e strade costruite con detriti radioattivi in Campania già si conoscevano fin dagli anni Ottanta. Alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carmine Schiavone, ex ragioniere e faccendiere del clan dei Casalesi, i vari livelli istituzionali hanno risposto con convinzione: “Si, sa tutto. Non c’è rischio per le popolazioni”. Poi escono fuori i verbali delle audizioni sempre di Schiavone addirittura datate 1997 alla Commissione parlamentare d’inchiesta, resi pubblici dal presidente della Camera dei Deputati e tempestivamente importanti magistrati, procuratori, vertici delle istituzioni, quasi indignati, bollano quei documenti come custodi del segreto di Pulcinella. 
Ci ammoniscono che non bisogna fare dell’allarmismo. Occorre andare cauti perché c’è il rischio che un’intera filiera economica crolli. Giusto! Ma la domanda drammatica resta senza risposta: i controlli in tutti questi anni li avete fatti sì o no? Chi abitava in quelle zone sospettava che qualcosa non fosse proprio normale. La progressiva e inesorabile morte per tumore di familiari, parenti, amici e conoscenti qualche sospetto alla fine lo ha pur fatto venire.
Mi chiedo perché solo ora e non prima in giro per la Campania quotidianamente scattano blitz, sequestri di intere campagne, prodotti agricoli e pozzi per l’irrigazione? I dadi nel gioco dell’oca devono essere lanciati e non nascosti. Ecco la cronaca di poche ore fa. Il corpo forestale dello Stato di Napoli diretto dal generale Sergio Costa (che qualcuno vorrebbe rimuovere) su mandato del procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso ha posto sotto sequestro un’area di 430mila metri quadrati di campagna tra la famigerata zona Sammereto e quella di Pascarola nel comune di Caivano “capitale” della “Terra dei fuochi”. 
Si è scoperto che in ben 13 pozzi utilizzati per l’irrigazione sono stati trovati pericolosi inquinanti in concentrazione centinaia di volte oltre il limite consentito. Ci rendiamo conto che abbiamo anche oltrepassato il concetto di “biocidio”? Le analisi hanno rilevato che quei terreni – di proprietà di tredici aziende agricole – erano infestati di metalli pesanti, solventi e arsenico dove normalmente venivano coltivati cavoli, verze, finocchi. La forestale ha dovuto sequestrare precauzionale tonnellate di verdura già pronta per essere immessa sul mercato. I rilievi hanno dimostrato che l’arsenico e la manganese superavano di 2000 volte oltre il limite di legge. Si resta atterriti. Si resta senza fiato. Si resta senza parole.
Tra quattro giorni, sabato 16, ci sarà a Napoli una grande manifestazione “Fiume in piena” per gridare un forte “No al Biocidio”. Un’iniziativa che ha trovato nello spot di due attori  Patrizio Rispo e Miriam Candurro della soap “Un Posto al Sole” una giusta cassa di risonanza. “Ci tolgono il diritto alla vita – È cos ’e niente! – Ci tolgono l’aria – È cos ’e niente! – Qua a forza di dire “È cos ’e niente!, pure io e te siamo diventati due cose di niente”. 
Voglio concludere con il cabarettista e attore Paolo Caiazzo, originario di San Giorgio a Cremano, stessa città del compianto Massimo Troisi che nella puntata di ieri sera della trasmissione “Made in Sud” è stato molto più serio, incisivo e credibile di tanti rappresentanti istituzionali, cardinali e politicanti venditori di chiacchiere. Il suo personaggio è Tonino Cardamone, giovane in pensione che usa battute a raffica, ironia e sarcasmo amaro per far riflettere ridendo. (guarda il suo intervento a 1 e 43).“Dice che noi a Napoli non facciamo la raccolta differenziata, non è vero. In una campagna mettiamo l’amianto, in un’altra campagna facciamo l’arsenico. La facciamo la raccolta, non è roba nostra ma la facciamo. Una signora stamane è andata dal fruttivendolo ed ha chiesto: i funghi sono buoni, non è che sono velenosi? E il fruttivendolo ha risposto: signora, i funghi non sono velenosi ma se vi guardate intorno c’è l’imbarazzo della scelta. Ci hanno mandato tanto di quei bidoni di vernice che è normale il bidone si corrode, la vernice finisce nel terreno ed è una comodità. Siamo il primo paese al mondo che produce il finocchio fucsia che anche l’ortaggio è contento in quanto finocchio. Pensate. La settimana scorsa volevo fare una premuta di arance rosse, premo la prima ed esce verde pastello. Non mi sono perso di coraggio ho premuto cinque chili ed ho pittato bagno e cucina”.
Poi l’affondo, serio, tagliente, una frustrata: “Vogliamo scherzare e scherziamo ma qui c’è poco da ridere quando succedono queste cose mi rendo conto che all’italiano manca sempre qualcosa. L’imprenditore del Nord ci ha mandato i rifiuti tossici ed è un uomo senza cuore. L’uomo del Sud, invece, li ha sotterrati nel proprio terreno, li ha coltivati e ci ha pure mangiato ed è uno senza cervello. Ma chi doveva controllare è un uomo senza le palle”.    

DISCARICHE ABUSIVE E RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI...

                     
TANTI MALATI  E TANTI MORTI PER CANCRO - LEGGETE COSA DICEVA IN UN'AUDIZIONE IL COLLABORATORE DI GIUSTIZIA " CARMINE SCHIAVONE "
clicca su questo link:

in alcune aree della Calabria il rischio  è alto e le patologie tumorali sono in aumento !

LA VERA "EMERGENZA" RIFIUTI ANCORA IN CORSO CAMPANIA
Il PIÙ GRANDE AVVELENAMENTO
DI MASSA IN UN PAESE OCCIDENTALE
LA PIÙ GRANDE CATASTROFE AMBIENTALE A
"PARTECIPAZIONE PUBBLICA"
 Denuncia:  smaltimento criminale di Rifiuti Speciali -
ora BASTA!!!


Tumori e ambiente: l’incidenza del cancro aumenta del 20% vicino alle discariche

Triangolo della morte Acerra-Nola-Marigliano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Triangolo della morte Acerra-Nola-Marigliano.png
Per triangolo della morte si intende la vasta area della provincia di Napoli compresa tra i comuni di Acerra, Nola e Marigliano, un tempo nota per essere tra le più fertili della Campania, nella quale è stato riscontrato negli ultimi anni un forte aumento della mortalità per cancro che per alcune patologie raggiunge livelli molto più alti della media italiana. La causa dell'aumento di mortalità è attribuita all'inquinamento ambientale, principalmente dovuto allo smaltimento illegale di rifiuti tossici da parte della Camorra.

Definizione e motivi

Indice di mortalità per tumori
Nella tabella e nel grafico seguenti sono riporti gli indici di mortalità per i tumori che risultano più elevati nel triangolo della morte (ASL NA4) rispetto alla media Italia secondo lo studio pubblicato da The Lancet Oncology.
Tumore Italia Campania ASL NA4
Fegato (uomini) 14.0 15.0 38.4
Fegato (donne) 6.0 8.5 20.8
Vescica (uomini) 16.6 21.7 22.9
Vescica (donne) 3.8 4.2 4.3
Sistema nervoso (uomini) 6.2 7.1 8.5
Sistema nervoso (donne) 4.8 4.1 5.6
Incidenza tumori nel triangolo della morte Acerra-Nola-Marigliano.png
La definizione triangolo della morte è stata data nell'agosto 2004 dalla prestigiosa rivista scientifica internazionale The Lancet Oncology (edita da Elsevier) che ha pubblicato uno studio di Kathryn Senior e Alfredo Mazza, quest'ultimo ricercatore del CNR di Pisa[1][2][3][4], dal titolo: Italian “Triangle of death” linked to waste crisis (Il "Triangolo della morte" italiano collegato alla crisi dei rifiuti).
Nel triangolo abitano circa 550.000 persone e l'indice di mortalità (numero di morti l'anno per ogni 100 000 abitanti) per tumore al fegato sfiora il 38.4 per gli uomini e il 20.8 per le donne, dove la media nazionale è del 14. La mortalità è più alta che nel resto d'Italia anche per quanto riguarda il cancro alla vescica e al sistema nervoso[2], per quanto in maniera più modesta. Questo a fronte di una mortalità generale per tumori in Campania in generale inferiore della media italiana.
L'incremento della mortalità viene attribuito all'inquinamento causato dallo sversamento illegale di sostanze tossiche di varia provenienza, in particolare dalle industrie del nord Italia, operata da parte della Camorra[5]:
(EN)
« Today, the difference between lawful management of waste and illegal manipulation with regard to their compliance with health regulations is very narrow, and the health risks are rising. »
(IT)
« Oggi la differenza tra una gestione dei rifiuti legale e una manipolazione illegale, per quanto riguarda il rispetto delle disposizioni sanitarie, è molto piccola, e i rischi per la salute sono in crescita. »
(Alfredo Mazza, The Lancet Oncology, vol. 5, settembre 2004)
(EN)
« The 5000 illegal or uncontrolled landfill sites in Italy drew particular criticism; Italy has already been warned twice for flouting the Hazardous Waste Directive and the Landfill Directive, and the EU has now referred Italy to the European Court of Justice for further action. »
(IT)
« La maggior parte delle critiche è rivolta alle 5000 discariche illegali e prive di controllo presenti sul suolo italiano. L'Italia è stata richiamata già due volte per aver trasgredito alle norme della Hazardous Waste Directive (direttiva sui rifiuti pericolosi) e della Landfill Directive (direttiva sulle discariche), tanto che ora L'Unione europea ha rinviato l'Italia alla Corte di giustizia europea per ulteriori provvedimenti. »
(The Lancet Oncology, vol. 5, settembre 2004)

Lo studio epidemiologico dell'OMS esteso alle provincie di Napoli e Caserta

Un ulteriore studio del 2007[6] dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Regione Campania ha monitorato in 196 comuni campani la mortalità per tumori e le malformazioni congenite nel periodo dal 1994 al 2002. Lo studio ha applicato elaborate tecniche statistiche, comprensive di una stima degli intervalli di confidenza associati a ciascuna stima di mortalità grazie ad un'analisi bayesiana. Lo studio ha evidenziato che «la mortalità per tutte le cause è risultata in eccesso significativo per gli uomini del 19% nei comuni della provincia di Caserta e del 43% nei comuni della provincia di Napoli; per le donne del 23% nella provincia di Caserta e del 47% nella provincia di Napoli». Sono stati inoltre riscontrati eccessi di malformazioni congenite. La relazione evidenzia che «Le zone a maggior rischio identificate negli studi sulla mortalità e sulle malformazioni congenite in buona parte si sovrappongono e sono interessate dalla presenza di discariche e siti di abbandono incontrollato di rifiuti», ma sostiene che «è comunque difficile stabilire se la corrispondenza dei numerosi eccessi con la possibile occorrenza di esposizioni legate allo smaltimento dei rifiuti sia di natura causale e, nel caso, stimare l’entità di tale impatto».
La presenza di pericolose sostanze inquinanti, come la diossina, in particolare nella zona di Acerra, è comunque accertata[7], oltre che per le attività illecite di smaltimento dei rifiuti[8], anche in relazione all'attività della Montefibre[9], e già nel 1987 un decreto del Ministero dell'Ambiente definiva Acerra territorio “ad elevato rischio di crisi ambientale”[10].

Sversamento illegale di rifiuti tossici in Campania

La tesi che lega l'aumento dell'incidenza dei casi di tumore all'inquinamento ambientale, che in realtà coinvolge anche altre aree della Campania, è avvalorata dalle confessioni del boss Gaetano Vassallo, legato al clan dei Casalesi, che avrebbe per vent'anni lavorato per sversare sistematicamente in Campania rifiuti tossici corrompendo politici e funzionari del commissariato di Governo[11][12]. La maggior parte dei rifiuti arriva dal nord Italia, come anche affermato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel giugno del 2008[13][14]:
« È assolutamente accertato anche in sede parlamentare [... che ci sono stati ...] sistematici trasferimenti di rifiuti tossici, altamente pericolosi da industrie del nord in territorio campano, con l’attiva cogestione da parte della camorra»
(Giorgio Napolitano, 4-06-2008.)
Nelle campagne campane e nel sangue di alcuni abitanti sono state misurate alte concentrazioni di policlorobifenili (PCB), che sono prodotti da industrie chimiche assenti in regione[15]. Fanghi industriali provenienti da Porto Marghera, per un ammontare di ottomila tonnellate, sarebbero stati smaltiti nelle campagne di Acerra dai clan dei Casalesi, grazie a proprietari dei terreni compiacenti, mascherandoli da compost fertilizzante[16][17]. Emblematico è il caso di una ditta, i cui beni sono stati sequestrati dai carabinieri nell'ambito di un'inchiesta partita il 2006[18], che smaltiva illegalmente rifiuti provenienti da industrie del Veneto e della Toscana riversandoli nei territori di Bacoli, Giugliano e Qualiano, per un totale, in tre anni, di circa un milione di tonnellate e per un fatturato di 27 milioni di euro. La ditta era già stata oggetto di un'inchiesta nel 2003, ma ha continuato ad agire indisturbata ancora per anni[19]. A Marigliano è stata ritrovata interrata un'intera autocisterna piena di sostanze velenose sotterrata in una discarica abusiva[20][21].

La terra dei fuochi

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi La terra dei fuochi.
A queste attività, si aggiungono i roghi appiccati per eliminare copertoni, o per recuperare il rame dai cavi elettrici[22][23]. I roghi, che producono diossina, sono diventati più frequenti quando potevano essere confusi tra i numerosi roghi appiccati ai cumuli di immondizia durante la crisi dei rifiuti in Campania del 2007-2008. I carabinieri hanno accertato che solo tra gennaio e marzo 2007 sono stati incendiati in terreni agricoli 30.000 chilogrammi di rifiuti con un ricavo di oltre 118.000 euro[22].
La presenza di roghi ha dato il nome all'area a nord di Napoli di terra dei fuochi[24], nome usato da Roberto Saviano nel libro Gomorra come titolo del XI ed ultimo capitolo.

Sversamenti illegali in discariche regolari

Lo sversamento di rifiuti industriali altamente inquinanti riguarda anche in discariche legali. Già nel 2000 un'inchiesta della commissione parlamentare sui rifiuti[25] ha messo in luce che probabilmente fanghi dell'ACNA di Cengio sono stati smaltiti nella discarica di Pianura[26][27], a Napoli, per un ammontare di almeno ottocentomila tonnellate. Tra gli abitanti delle zone limitrofe alla discarica di Pianura, un'indagine epidemiologica ordinata dalla Procura di Napoli ha dimostrato che almeno 60 persone hanno contratto il linfoma di Hodgkin[28]. Irregolarità negli sversamenti nella discarica di Villaricca emergono anche nelle intercettazioni telefoniche ordinate della Procura di Napoli sulla gestione dei rifiuti da parte della FIBE (società del gruppo Impregilo) che si occupa dello smaltimento dei rifiuti in Campania[29].

Le proteste della popolazione

La mancanza di fiducia nelle istituzioni, che negli anni hanno permesso o non si sono efficacemente opposte a sversamenti illeciti di rifiuti pericolosi, anche in discariche autorizzate, che hanno causato casi di tumore accertati è tra i motivi della protesta della popolazione di Chiaiano nei confronti dell'apertura della nuova discarica prevista dal piano straordinario del commissario Guido Bertolaso[30]. Analoghe motivazioni suscitarono violente proteste per la riapertura della discarica di Pianura, paventata dal commissario di governo Giovanni De Gennaro, e poi smentita. La protesta degenerò in vera e propria guerriglia urbana tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008[31] tra Napoli e le zone limitrofe di Quarto e Pozzuoli, anche per l'azione di esponenti criminali[32] che agivano sotto la regia di politici locali collusi con i delinquenti per interessi legati alla speculazione edilizia[33].
Analogamente, il timore per un'ulteriore fonte di inquinamento, rappresentata dall'inceneritore di Acerra è stato motivo della protesta degli abitanti del luogo[34].

Impatto sui prodotti agroalimentari

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Mozzarella di bufala campana#Allarme diossina e blocco delle importazioni.
Nel marzo 2008 furono riscontrate[35] presenze di diossina nel latte di bufale provenienti da allevamenti del casertano, attribuite all'inquinamento ambientale, tanto da causare la temporanea sospensione delle esportazioni verso alcuni paesi tra cui Corea del Sud e Giappone. A seguito della notizia, che comunque riguardava in maniera limitata gli allevamenti impiegati per produrre la mozzarella di bufala campana DOP[36], la vendita di prodotti caseari della Campania è diminuita significativamente, non solo in Italia, ma anche all'estero[37][38][39].

I rifiuti tossici in Campania in letteratura e al cinema

Lo sversamento illegale di rifiuti tossici in Campania viene affrontato nel libro Gomorra dello scrittore Roberto Saviano e rappresentato nell'omonimo film di Matteo Garrone, e nel film-documentario Biùtiful cauntri.

 Emergenza Sud

Sotto la lente di ingrandimento sono finite le province di Napoli, Caserta, Salerno e altri territori del Sud Italia che sono stati a contatto con spargimenti di sostanze tossiche.
Queste aree sono delle vere e proprie ‘bombe ecologiche’ pronte a scoppiare se non si corre subito ai ripari. Tra gli obiettivi da raggiungere c’è l’identificazione delle sostanze pericolose presenti nei terreni, come la diossina, il mercurio e l’amianto, e quindi prendere provvedimenti per prevenire alcune malattie. Inoltre verrà pubblicato un libro bianco, ideato dall’infettivologo Giulio Tarro, dove verranno mappate le aree più a rischio e gli interventi da effettuare per fronteggiare questa emergenza, infatti solo grazie a tempestive bonifiche dei territori avvelenati, si riuscirà ad contenere questa piaga che altrimenti potrebbe raggiungere livelli molto più drammatici.
Quando si parla di statistiche c’è sempre qualche scettico. Bene: i signori scettici vogliono farsi una limonata con questo frutto di una terra avvelenata? Questo limone viene dalla Campania, da una discarica vicino il Vesuvio.

Frutta deforme nella Campania avvelenata dai rifiutiPer colpa delle discariche abusive, di fabbriche nelle vicinanze di centri urbani , ma anche per l’inquinamento atmosferico e le cattive abitudini dei cittadini nel nostro Paese si stanno verificando sempre più ‘malattie da inquinamento’Rispetto agli anni Ottanta c’è stato un aumento del 15-20% di linfomi e leucemie; mesoteliomi che esplodono (più del 37% nelle donne e più del 10% negli uomini); poi tumori alla mammella (più 27%), al cervello (tra l’8% e il 10%), e al fegato (tra il 14% e il 20%). Se, poi, si parla dei bambini la statistica diventa spietata e angosciante: infatti confrontando i dati della fine degli anni Settanta con la fine degli anni Novanta risulterebbe un aumento del 72% del neuroblastoma, del 49% nei tumori del sistema nervoso centrale e del 23% per le leucemie.

  • Limone deforme
  • Cesto di mele
  • Mele raccolte a Terzigno
  • Particolare di un frutto
  • Margherita mutante

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