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Benzina: accise e tasse, ecco perché il prezzo è alto
Il prezzo della benzina è uno dei temi che più interessa i consumatori. Perché il carburante costa così caro? Il prezzo attuale della benzina si compone di tre parti: il prezzo netto del combustibile, che include anche il guadagno dei gestori della pompa, le accise e l'Iva.
1) Prezzo del combustibile
Comprende il costo internazionale del prodotto e il guadagno dei petrolieri e dei gestori della pompa. L'andamento dei prezzi è nel lungo periodo collegabile ai rincari del prezzo del petrolio greggio, ma nel breve periodo è determinante soprattutto la propensione ("costo di opportunità") del consumatore; quest'ultimo è il motivo per cui paradossalmente il prezzo sale quando la domanda cala (durante l'estate) e scende quando la domanda cresce (durante l'inverno). Altre voci minori del costo logistico sono il costo del trasporto del combustibile, il trasporto su gomma e le tariffe autostradali.
2) Accise
L'accisa è un tipo di imposta sui consumi, che si distingue dall'Iva per il fatto di essere proporzionale non al valore, ma alla quantità (per la benzina, ad esempio, un tot fisso al litro). Oltre ai carburanti, viene applicata al gas, all'energia elettrica, agli alcolici e ai tabacchi. Le accise pesano per più di un terzo e sono composte in buona parte da imposte di scopo, introdotte dai vari governi per raggiungere determinati obiettivi. Ma nonostante molti di questi problemi siano ormai risolti o del tutto superati, le accise a loro collegate rimangono. Ecco cosa paghiamo, in questo momento, tra le altre cose, ogni volta che acquistiamo un litro di benzina:
- 0,001 euro per la guerra di Abissinia del 1935;
- 0,007 euro per la crisi di Suez del 1956;
- 0,005 euro per il disastro del Vajont del 1963;
- 0,005 euro per l’alluvione di Firenze del 1966;
- 0,005 euro per il terremoto del Belice del 1968;
- 0,051 euro per il terremoto del Friuli del 1976;
- 0,039 euro per il terremoto dell’Irpinia del 1980;
- 0,106 euro per la missione in Libano del 1983;
- 0,011 euro per la missione in Bosnia del 1996;
- 0,020 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
- da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
- 0,040 euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011.
Il tutto per un totale di 0,26 euro, a cui si sommano alle altre accise. Il dato ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico, riferito al mese di dicembre 2011, riporta per le accise gli importi che seguono:
- Benzina senza piombo: 0,704 Euro
- Gasolio auto: 0,593 Euro
- GPL auto: 0,147 Euro
- Gasolio riscaldamento: 0,403 Euro
Con la Manovra economica del 2011 (d.l. 98/2011) sono state inoltre confermate anche le accise introdotte nel 2011 e con la "Manovra Salva Italia" (d.l. n. 201/2011) sono arrivati nuovi rincari sulle accise. Anche nel 2012 sono state introdotte addizionali regionali sulle accise in 6 diverse regioni (Piemonte, Liguria, Toscana, Marche, Umbria e Lazio).
3) Iva
L’Iva si applica, nella misura del 20 per cento, sia alla componente industriale che all’accisa. Se prendiamo a riferimento i due principali carburanti, la componente fiscale pesa per oltre la metà del prezzo alla pompa per la benzina senza piombo (circa 53 per cento) e poco meno della metà per il gasolio auto (46 per cento circa).
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