sabato 29 ottobre 2011

«Il ponte sullo Stretto non è cancellato»



«Il ponte sullo Stretto non è cancellato» L'onere complessivo dell'infrastruttura prevede la partecipazione di capitale privato. Divampa la polemica -

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ROMA Ponte sì? Ponte no? Non sembra avere fine la serie di "stop and go" che ormai dura da vent'anni. Dopo che avantieri l'aula della Camera ha approvato una mozione dell'Idv che prevede la «soppressione dei finanziamenti per la realizzazione del Ponte sullo Stretto», ieri è arrivata una precisazione da parte della presidenza del Consiglio: «La mozione approvata dalla Camera non cancella la realizzazione del ponte sullo Stretto. L'opera, infatti, è solo in parte finanziata dall'intervento pubblico. L'onere complessivo dell'infrastruttura prevede anche la partecipazione di capitale privato, l'utilizzo di Fondi strutturali e di altre fonti».
Una nota che, però, non frena le polemiche tra le agguerrite dchiere di favorevoli e contrari alla grande opera..
«È tempo di parlare il linguaggio della verità su opere come il Ponte dello Stretto. Non si può pensare di gabbare i cittadini meridionali con promesse fantasmagoriche, mentre nelle nostre realtà mancano le strade e il territorio è a rischio idrogeologico». I consiglieri regionali calabresi di Idv, Emilio De Masi, Giuseppe Giordano e Mimmo Talarico, non hanno dubbi: «Il ponte sullo Stretto fa parte di un'era di finanza allegra e bolle speculative che ha prodotto sfracelli». Per De Masi, Giordano e Talarico «i calabresi ed i siciliani non hanno bisogno di infrastrutture inutili, che collegherebbero due deserti. Hanno bisogno di autostrade sicure, linee ferroviarie efficienti, treni non da terzo mondo, un ambiente sano e di lavoro. Avere accantonato il progetto del ponte sullo Stretto, grazie alla nostra iniziativa in Parlamento, ci dà l'opportunità di riflettere sull'uso sconsiderato del danaro pubblico. E ci restituisce un protagonismo che dobbiamo attivare fin dal subito, attraverso iniziative pubbliche concrete e partecipate».
«La presenza di capitali privati per la realizzazione del ponte – secondo Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd – è solo una leggenda metropolitana. Al momento le uniche risorse vere e disponibili sono tutte pubbliche, al massimo dai privati si avranno dei prestiti garantiti dallo Stato. Il Governo si ostina, nonostante tutto, a perseguire in un progetto di dubbia utilità che toglierà risorse ad opere ben più utili per l'Italia e gli italiani».
Costruire il ponte sullo Stretto «sarebbe, già nelle opere preliminari, tanto oneroso quanto pericoloso per l'ambiente e la biodiversita» nelle aree interessate dai lavori»: lo sostiene l'associazione Slow Food, tra le promotrici del Forum nazionale «Salviamo il paesaggio» che si terrà domani a Cassinetta di Lugagnano (Milano).
Commentando la mozione approvata dalla Camera, Silvio Greco, responsabile Ambiente di Slow Food, esprime «profondo sollievo per l'interruzione di questo scriteriato progetto che – dice – ha già sottratto al Paese tante risorse. Speriamo che questa sia la definitiva pietra tombale su un'idea che – conclude – non aveva nessuna ragione di esistere».
«La mozione approvata alla Camera – ha dichiarato Nino Germanà del Pdl – non ha cancellato il progetto del ponte sullo Stretto di Messina, un'infrastruttura strategica talmente importante che il mercato e gli stessi privati stanno avallando». «Il ponte quindi si farà. Soltanto chi è politicamente ed economicamente miope – rileva – può considerare inutile la sua realizzazione, e la mancanza di prospettiva economica e lungimiranza politica è comprovata dalla circostanza che forse i detrattori dell'opera non hanno provveduto a valutare come conquistare economicamente i mercati dei 21 paesi frontalieri dell'Africa, affacciandosi sul Mediterraneo lungo tre direttrici, ovvero la Turco-Greca, la Spagnola-Portoghese e quella italiana che sarebbe potenziata grazie alla realizzazione del ponte».
«Il ponte si farà» anche secondo il sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca. Per Buzzanca, infatti, «l'esecutivo non terrà in nessun conto della mozione, e la realizzazione dell'opera non è assolutamente a rischio».
Neanche se si scegliesse di privilegiare altre opere, come la Salerno-Reggio Calabria? Gli viene chiesto. «Si tratta di discorsi che viaggiano su piani assolutamente diversi – sostiene Buzzanca – perché i finanziamenti pubblici destinati al Ponte sono solo un terzo del totale, mentre per il resto saranno i privati a finanziarlo». Il primo cittadino di Messina ribadisce infine «l'assoluta utilità del Ponte, che è strategico per il conurbamento di due grandi città come Reggio e Messina, e che consentirà finalmente la realizzazione del Corridoio europeo che va da Berlino, a Messina, a Palermo, al Mediterraneo».
«Credo che sarebbe veramente inspiegabile – afferma il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo – se un governo che ha investito in questi ultimi 2-3 anni altre centinaia di milioni oggi si fermasse e tornasse indietro. Quindi il Ponte dovrà andare avanti». «Quella di Idv – ha aggiunto Lombardo – è una mozione per il potenziamento del trasporto pubblico locale che propone anche alcune copertura finanziaria. Quello che conta è trovare la copertura finanziaria e loro indicano anche la copertura pubblica per circa un miliardo e settecento milioni».
«Chi pensa che definanziando il Ponte sullo Stretto se ne ottengono otto di miliardi – ha aggiunto Lombardo – non ha capito niente perchè la parte pubblica è di 1,7 milioni, la parte privata è di circa sei miliardi e mezzo».

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