Che cos’è l’allerta meteo?
In cosa consiste il sistema di allerta della Protezione Civile? E’ un insieme di procedure approvate da Stato
e Regioni e basato su un sistema di pre allarmi nazionali.
Chi ha il compito di dare l’allerta? I centri Funzionali, ovvero una rete di 41 centri operativi per il sistema di
allertamento nazionale. Gestiscono tutte le attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza in tempo
reale degli eventi e dei loro effetti sul terremoto. Hanno competenze diverse che vanno dalla meteorologia
all’epidemiologia, alla vulcanologia. Il sistema è coordinato dal Centro Funzionale Centrale, presso il
Dipartimento della Protezione Civile ma sono coinvolti anche altri centri di competenza nazionali, come il
Servizio Meteo dell’Aeronautica Militare, le diverse Arpa regionali, il Servizio Dighe.
I Centri funzionali hanno anche la responsabilità della valutazione finale del rischio.
Come scatta il pre allarme? Un gruppo tecnico, ogni mattina intorno alle 5/6 – appena sono disponibili i
modelli metereologici – fa le previsioni su tutto il territorio nazionale, considerando un’ampiezza fino a
mille chilometri e un periodo massimo di 5 giorni (previsioni su scala sinottica). Sulla base di queste
previsioni, sulle 127 zone di allerta nazionale individuate, vengono fatte le valutazioni, prima su scala
regionale, poi restringendo sempre più il campo.
Il gruppo è composto dal settore meteo del Centro Funzionale Centrale, dal Servizio Meteo
dell’Aeronautica e quello delle regioni Piemonte ed Emilia Romagna.
Quando viene segnalato un pre allarme? Un complesso sistema di valutazione dà le soglie di allerta
stabilite per norma. La decisione scatta per legge: sulla base di queste soglie, ma non solo, viene valutato il
possibile scenario di rischio e criticità.
Cosa succede quando si verifica un’allerta? Nel caso in cui si verifica un’allerta, il Centro Funzionale la invia
alle Regioni che con procedure proprie le trasmettono a province, comuni e prefetture.
Quali sono i livelli di criticità?
1: di ordinaria criticità. Il rischio potenziale può essere affrontato con strumenti ordinari, locali o
perché non particolarmente significativo o perché poco prevedibile.
2: il rischio potenziale è moderato. Si cominciano ad avere danni gravi e diffusi e possibili vittime.
3: i rischi potenziali sono elevati, con danni diffusi e significativi e provabili vittime.
4: situazione di emergenza. I danni sono enormi e il numero di vittime è alto.
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Oggi 14/03/2012
Dopodomani 16-03-2012
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