Le stangate di marzo sulle famiglie
Prima l’imposta sul valore aggiunto (che è prevista in aumento di 2 punti percentuali di aliquota ad ottobre), poi le addizionali comunali e regionali Irpef, quindi il debutto della temuta Imu, in sostituzione della vecchia imposta comunale sugli immobili. In aggiunta, altre tasse e balzelli patrimoniali. Tra la manovra estiva 2011 del governo Berlusconi e i numerosi provvedimenti dell’esecutivo Monti, le famiglie italiane sono messe a durissima prova di tenuta dei propri conti personali.
Secondo quanto calcolato dalle associazioni dei consumatori, il costo annuo – per famiglia media – di tutte le iniziative dell’ultimo anno ammonterebbe a quota 3.160 euro, di cui 2.031 euro attribuibili alla manovra estiva di Berlusconi, e 1.129 euro a quella di Monti. Tuttavia, se si tiene conto anche del previsto aumento IVA, la soglia dei 4.000 euro dovrebbe essere facilmente superabile.
A pesare sulle nostre tasche, infatti, non solo solamente i rincari su addizionali, o la reintroduzione di vecchie tasse (ICI) o l’applicazione di quelle nuove, o ancora i tagli operati dal governo sulla spesa pubblica (mancato aggiornamento delle pensioni, contributo di solidarietà). A pesare sono anche le tariffe di gas ed energia elettrica, l’incremento della tariffa sui rifiuti solidi, i ticket per la sanità, la crescita generalizzata dei prezzi.
Una soluzione scarsamente sostenibile, che è talmente ampia che è difficile perfino preventivare. Cerchiamo ad ogni modo di comprendere in che modo opereranno i rincari delle addizionali sulle buste paga, in questo nostro paragrafo dedicato.
La stangata sulle buste paga e sulle imposte locali
Stando a quanto sostiene Uil – Servizio Politiche Territoriali, la stangata operata dalle istituzioni regionali porterà una famiglia media a pagare fino a 371 euro in più, mentre a causa degli aumenti introdotti dai Comuni i rincari saranno mediamente compresi intorno ai 130 – 170 euro pro capite.
Ma vediamo nel dettaglio ogni singola voce degli aumenti delle tasse:
- Addizionali regionali: nella busta paga di marzo tutti i contribuenti italiani dovranno pagare il conguaglio 2011 dell’aumento dell’addizionale regionale Irpef. Un aumento pari allo 0,33% dell’aliquota base, con aliquota finita compresa tra lo 0,9% e l’1,23%. Un rincaro che segue quanto già osservato nel precedente mese di febbraio, con l’acconto dell’addizionale del 2012 pari al 30%, più salato di quanto riscontrato nel 2011 perchè comprende anche l’aumento (sopra accennato) dello 0,33%. Il rincaro vale quindi circa 76 euro, con un peso biennale pari a 152 euro.
- Addizionali comunali: la busta paga di marzo comprenderà anche l’acconto sulle addizionali comunali pari al 30%. Non tutti i Comuni hanno già approvato il bilancio del 2012: tra le municipalità che vi hanno già provveduto, la stragrande maggioranza ha portato in apprezzamento l’aliquota. Entro il 30 giugno i Comuni potranno inoltre aumentare l’addizionale Irpef e, pertanto, le sorprese negative potrebbero essere dilazionate anche nei prossimi trimestri.
- Tarsu: la Tares, la nuova imposta sui servizi pubblici comunali e sui rifiuti, entrerà in vigore solamente nel 2013. Intanto, ci si deve purtroppo accontentare dei rincari della “vecchia” Tarsu, che negli ultimi tre anni ha dato luogo ad aumenti medi del 7,6%. Nel 2010 le famiglie italiane hanno pagato circa 210 euro, cifra da rivedere in aumento per il 2011 e per l’attuale anno.
- Tasse locali: i provvedimenti del governo Monti sbloccano una lunga serie di tasse locali, da quelle regionali a quelle comunali, passando per le provinciali. Il peso maggiore sarà relativo all’Irap, che se da una parte può beneficiare delle detrazioni per le assunzioni di giovani e donne, dall’altra parte è esposta a rischiosi rincari per le attività produttive. Le regioni potranno inoltre ritoccare al rialzo anche bollo auto, tassa per il diritto allo studio, addizionale per il consumo del gas, tasse per l’abilitazione professionale. A livello provinciale, rischio aumento per il tributo ambientale, la tassa provinciale per l’occupazione sul suolo pubblico. A livello comunale, tassa sulla pubblicità e la Tosap.
- Imu: come già accennato, l’Imu non entrerà nelle nostre vite prima del 16 giugno, data per il versamento della prima rata. L’aliquota ordinaria è fissata al 4 per mille, ma i Comuni potranno aumentare o diminuire l’aliquota del 2 per mille. Prevista tuttavia una detrazione compensativa di 200 euro, aumentabile di 50 per ogni figlio a carico under 26 fino a un massimo di 400 euro. Le famiglie subiranno un aggravio medio di circa 90 euro, con punte di oltre 400 euro a Milano e Roma.
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